MDXVII, MAGGIO. 264 adeo la Signoria li disse si acordascno insieme, et non potendo, lornaseno termeneriano di raxon. Vene il reverendo domino Mann (¡rimani patriarca di Aquileja et episcopo condense, di sicr lli-ronimo, di sier Antonio proeurator, qual è venuto di Roma per andar a intrar nel suo patriarcado a lui renonciatoli per il reverendissimo Cardinal Grimani suo barba. Era in la sua compagnia sier Francesco Foscari cavalier proeurator, per il novo parentado fato, et suo padre et altri parenti di cha’ Prioli e Grimani. Qual sentalo apresso il Principe, vestito di ballilo negro da Palriarcha, usoc savie et grate parole, ringraliando la Signoria di averli dato il [»ossesso ili lai patriarcliado; si oferiva eie. Et il Principe li usoe a P incontro dolce et amorevole parole. Veneno li Consieri vernili di Cypro con le presenti galie, sier Zuan Dolfin et sier Nicolò Micbiel dotor, vestiti di scartalo, acompagnati da alcuni soi parenli, et il Dolfin fe’ la sua relatione, qual lo siili dentro a udirla, comemorando dH Signor turco tulio il successo e l’aquisto fato, et l’Orator fue de II in Cypro eie. Item, di la camera di Cypro, la intrada a Panno ... ducati, e la spesa ordinaria ducali.... Item, quanto in do anni è sta mandalo in questa terra in danaro e teiere di cambio ducali .. . . , in tormenti moza.. , in orzi moia . . ; sichò è un beassimo regno e di farne gran cavedal; e toehò quanto hanno venduto di casali et apalli etc. Laudò molto sier Piero Balbi, fo luogotenente de lì, et sier Zuan Paulo Gradenigo. Poi disse di le fabriehe di Fama-gosta, di’ è necessario di guardar ben quella terra, qual è forte, ma è mal custodita per esser dentro ila liOO fatili, et bisogneria mandarne 500 con un capo e monizion e artellarie, perchè a un bisogno si faria 152* intrar ne l’ixola 1500 e più homeni da fati; et disse saria ben si atendesse a compir le fabriehe. Et dimandato da la banda di PArsenal è mal forte, disse era vero; poi esser da passa 200 in zercha, ma lì si faria repari. Concludendo, non è da abandonar Cypri, et saria bon il redimento stesse a Famagosta, benché questi anni è sta calivi per la costanza di piena di aqua, et vi è morto in Famagosta da putì... 11 Principe, a questo, disse che, lui liessendo di Colegio, messe la parte il rezimento et la reai stesse in Fa-magosla, et poi fo revochata. Il Principe li laudoe lutti do jusla il consueto. Il qual sier Zuan Dolfin laudò mollo sicr Donado Marzello luogotenente presente et li Consicri. Et partido, in Colegio fo gran parole aereba voler proveder a mandar Jacometo da Novelo con li 300 provisionati in Cypro, sicome è slà preso ; et sopra questo sier Alvise da Molin proeurator, savio di! Consejo, si scaldò assai, si doveva exequir quello è preso. A l’incontro, sier Piero Trini, savio a terra ferma, disse questa deliberation di mandarlo fu presa di una balota, e l’avia suspesa insieme con sier Gasparo Contarmi e sicr Lunardo Venier savii ai ordeni, e l’ultimo Pregadi non si potè definir, et che el primo Pregadi si spazerà ; linde la Signoria terminò non potesse più lenir suspesa. El feno chiamar in Colegio Jacometo da Novelo, e ordinato clic si fazi li 300 fanti destramente, et che l’anderà in Cypro. Et a questo era in Colegio sier Fanlin Micbiel, va luogotenente, che solicila il mandar di diti fanti ; siche cussi va le cosse di tanta importautia ; ma Dio voja non sia mala deliberalion e incitarne la guerra col Turco; ma ancora non ha ’ulo li danari. Sarà quel Dio vorà ! Vene l’oralor di Pranza, domino Zuan Pino To-lesano, dicendo aver auto una teiera che il Calholico re scrive a la Signoria nostra, la qual apresentoe, et fo aperta et leda davanti de lui, la qual è scrita latina, in bambasina, data a Bruxeles a dì primo di questo, soloscrila per el roy Carlo di Casliglia. E la mansion dice : Illustri Duci Venetiartim, amico nostro carissimo ; eh’ è un titolo mollo infimo, et li Re yspani soleva dar « Illustrissimo ». Bor scrivo per la liberation dii conte Chrisloforo Frangipani, con altre parole, come dirò difuse di solo, dicendo prega la Signoria lo lassi per far cossa agrata a l’Impera-dor, e si oferisse etc. Et dice si afaticha in far concluder le trieve eie., con altre parole mollo afecluose. Et il Principe li disse che questa era una gran do- 153 manda, perchè il conle Chrisloforo era un gran ca-pitanio di l’Imperador, et ne havia fato molla guera in questi tempi, et che il re Chrislianissiino à scripto a la Signoria nostra lo slargi con la segarla, e il re Calholico dimanda la liberation ; tamen si conseje-ria etc. El è da saper, l’altro eri fu preso la letera in Pranza zercha questa materia, che lu presa, et per non esser in la canzeleria Tagii non fo expedile le letere ; et cussi, per il Colegio, fo sospeso la lelera, et Venere, a dì 22, verano in Pregadi li Savii con la soa opinion in questa materia. Vene in Colegio sicr Bironimo da cha’ da Pexaro cassier di Colegio. Dice è slà balotà mandati che si liabi a pagar a li Camerlengi per ducali assa’ numero, et tamen non vi è danari, perchè tutti li danari che vien, parte vanno a la restitulion di l'impreste-do, parte a 1’ Arsenal, justa la parie presa. Sichò acliade si fazi provisione a questo, che importa assai.