157 MDXVir, APRILE. 158 porlato in Ancona per medicarsi, et ivi Zuoba, fo a dì 9. Il suo campo a Fan, et il Cardinal Bibiena era zonto in campo legalo dii Papa; et che l’havia ole-nulo Castel Mondolfo, che si teniva per il dueha Francesco Maria, soto il qual fo ferito di archobuso dito duella Lorenzo; e che ’1 dovea andar a campo a Fossombrun ; e che ’I campo dii ducha Francesco era verso il monte et manchava di reputazion. Le zente francese era su quel di Santo Arcanzolo e lì intorno alozate, nè andava di longo a unirsi col campo dii Papa e temporizava, facendo molti danni lì intorno. A dì 12, fo il sorno di Pasqua, la matina, fo letere di Corfù, dii rezimento, di 20 Marzo. Come era sta presi 8 navilii di Patras, veniva con tormenti, da alcune fuste di turchi. Et fo dito una zanza, che sier Zuan Francesco Mozenigo qu. sier Lunardo di sier Toma procuralor, l’Auditor vechio, era vestito frate il Zuoba santo in Candiana, frati di San Salvador, dove si sa era andato con do soi compagni sier Zuan Pixani di sier Vetor et sier Lorenzo Tiepolo di sier Hironiino, li qual do è ritornati e Iure rimasto. Tamen non fu vero, e fu una zanza levala. 89 Exemplum. Sumario di una letera da Napoli di Romania, data a dì 15 Zener 1516, sor ita per Nicolò Cavopena, drizata a sier Bernardo Soran-zo fo di missier Marcilo, ricevuta a dì 11 Aprile 1517. Da novo de qui non se à altro nome de le cose dii Signor turcho, el quale, per le ultime che se ebe da Syo, de’18 dii pasato, esso Signor turco con lo suo exercito si trovava a Damasco et era molto beso-gnoso de vituarie; per la qual cosa havìa mandato uno olaclio, el qual passò da Barulo in Cypri e de Cypri in la Natòlia, et ha scorso la Natòlia et andado a Syo in zornì 18 da poi partito da Barulo, con expresso comandamento a i chadì de tutti i so’ luogi di l’Analolia che i fese provision de far far biscoti e nparechiar butiri et altre vituarie, e far far scarpe e stivali in copia, et cussi ai maonesi di Syo, che in 10 zorni havesse aparechiato “200 milia cantera di bi-scolo; che Curtogoli intìna 15 zorni dal di sora scrito dovea esser a Syo con 50 galie, 40 sotil et 10 grosse a tuor questi biscoti da Syo el poi scorrer l’Anatolia, levando le vittiarie e cose che haverano aparechiate, et poi andar esso Curtogoli con le predite galie e vituarie a la volla di Tripoli de Soria. Apresso, l’è andà comandiimenlo a tutti i so’ luogi e scalosie che se dieba retenir tutti i navilii et quelli far cargar de fornenti et orzi et farli andar in Soria. Apresso, l’è sta fato le cride per tutta l’Anatolia, che chi vuol armar possi liberamente armar et esser in ordine per tempo nuovo, che insirà l’armada da Conslantino-poli e Galipoli per andar in Soria. L’à messo uno tributo, oltra l’ordinario, per tutto il suo dominio et è quasi scosso per (ulto, el, a quel si ha, asunerà un pozo d’oro; apresso el se asuna per ogni 10 homenì uno, e questi 10 sono ubligadi a pagar questo uno el andar in armada e cussi ge provedino del so’ viver. Questi avisi se ha da uno di primi maonesi da Syo mio amicissimo, nominato missier Polo Zustignan dei Campi, fo di missier Zuan Antonio, e sono cose certissime ; altro non si ha che degno sia de relazion. Da poi disnar, fo predicato, de more, in chiesia 90 de San Marco per il predicator di San Stefano, maestro Andrea da Pranza, di I’ bordine di Heremilani, qual ha gran concorso, el fece bruta predicha, judi-cio meo che fui aldirla, ben reprendendo i vicii; ma senza alegation di alcun dolor, filosofo, nè poeta. Era vicedoxe sier Francesco di Garzoni el Con-sier, con li oratori Pranza e quel camerier del Re e l’oralor di Ferara. Poi con li cavalieri erano il cavalier di la Volpe e il conte Mercurio. Era solum (i procuratori, Ira i qual sier Andrea Grili vestito di panno paonazo, nè mai porla color. El compita la predica, la Signoria andoe a San Zacharia a vesporo, dove è il perdon di colpa e di pena contirmato per breve aulo da questo Papa, et poi si reduse per un pocho in Colegio da basso con li Cai di X. A dì 13, Luni di Pasqua. Reduto il Colegio, non lo lassalo intrar alcun a la audientia, ni etiam in sala di Pregadi, imo serate le porle, che a lutti parse di novo, et li Cai di X in Colegio ; non si sa la materia. Fo dito questo nonlio di Pranza andò in Colegio; tamen non fo nulla. Fo chiamati sier Bortolamio Contarmi e sier Alvise Mocenigo el cavalier, vano oratori al Signor lurcho, et solicitati a metersi in ordine, et li presenti si compieno, che tutavia li panni d’oro sopra rizo si lavorano. Loro disseno esser presti, hessendo li presenti e li danari in ordine, ltem, fono chiamati sier Alvise da Canal qu. sier Luca e sier Alvise da Riva sopracomili, quali hanno poslo bancho zà assa’ mexi, el solicitati a scriver li homeni a le loro galie per | condur diti Oratori. Disseno non esser zurrne et bi-