47.9 MDXIX, Jersi ; disse da Zugno in qua lui non havia auto le so' page. Poi li danari di le limitation a le zente d’arme per le camere erano mal pagate, e se fesse provision. Parloe di Julio Manfron condutier nostro, eh’è qui, stato asa’ prexon di todesehi, et è valente homo, e lo racomandoe. Poi, el Contili da Marti-nengo fusse reduto a gralia, è bon servitor, è valente homo, e la so’ compagnia sta mal senza esser pagata, li Principe comesse ste cosse a li Savii ; et tolse licentia et parli. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta, et vene letere di Roma, di l'Orator, di 15, e di 265 * Napoli, di. .. Fu preso donar a monsignor di Te-lagni, oralor francese va via, 4 veste di seda, in le qual si spenderà ducati. .. . , aziò vadi ben contento via. Fu fato alcune altre gratie e cose non da conto. Di Roma adunca, di l’Orator nostro, di 13. Come erano letere di Germania, dii Legato, di gran confusion de lì, et che li Electori erano di-lerenti in la eleclione : chi voleva il re Christianis-simo, chi il re Calholico. Scrive, è andato da li oratori dii Christianissimo re per saper qualcossa ; li hanno dito che il suo Re voi favorir il ducha di Saxonia, aziò il Calholico non sia. Ma Marco Antonio Colona, che tien con Pranza, dice Soa Chri-stianissima Maestà voi esser lui Re di romani. Scrive, il ducha di Urbin ussì di caxa e ricadete ; però il reverendissimo Medici non è tornato a Roma. Scrive dito Orator, eri ricevete nostre letere di 30 et 3 dii presente, con avisi lurcheschi, et alcune letere al Papa, Colegio di cardenali e altri reverendissimi cardenali in materia di la canonizatione dii bia’ Lorenzo, e una scritura di la sua vita per l’altra letera. E come Hironimo Dedo, suo secretano, vadi a Napoli con domino Francesco di Tolmezo dotor, e lì trovi ducali 40, dandoli a imprestedo cavalli 4. Scrive, li danari troverà, ma li cavalli non li par dar di soi con restar con cavalli 6 ; che saria sua vergogna che l’orator di Ferara cavalcasse con altri cavali più che lui, ma darà uno per la sua persona, li altri troverà ad imprestedo. Scrive, fo facte le exequie dii signor Zuan Jacomo Triulzi in Santa Maria dii Popolo, fate per questi reverendissimi cardinali Triulzi; vi fono 10 cardinali, e lui Orator invitato insieme con l’orator dii Cristianissimo, di Poiana et Ferara, et fu fata una oratione latina. Scrive come è stato dal Papa a la Magnana, e lo trovò in campagna andato a veder a volar i soi falconi ; li comunicò li avisi turcheschi; li udì atentamente. Poi li domandò zercha questa eletion di Re di romani febbraio. 480 chi saria. Soa Santità rispose non saper. Et erano letere di Franza, che il re Christianissimo era molto intento a questo, havia mandalo nontii a li Electori et do altri, uno in Anglia, l’altro a’ sguizari ; e ha scrita a Soa Santità voy darli favor a questo, e il simile ha scrilo il re Calholico, dicendo: « Che opinion è quella di la Signoria? » Rispose l’Orator non la saper, et è confederata con la Chrislianissima Maestà, e col re Calholico havia bona amicilia. E il Papa disse: « Credemo sarà il re di Franza », dicendo in quello poria non mancheria ajutar Franza; 26G ma ben non yoria fusse ni uno ni l’altro di questi do Re. È letere di Franza, di 4, e di Spagna, di 30. Sanno la egritudine di l’imperador, ma non la morte, per quanto dicono ; et erano letere di Anglia, che non sapevano di tal morte. Di Germania erano venute tre poste, tamen per letere di Spagna, di 30, si poi conjelurar la sapevano; ma fen-zevano non la saper. Scrive poi, aver inteso di l’amico esser letere di primo et 2, de Ingaltera. Come quel Re havia inteso la morte di Maximiliano e l’avisava il Legato al Papa ; et che do obstasi erano zonti et aspetavano li altri per far la resti-lulion di Tornai. Scrive, el reverendissimo Medici non è ancor tornalo; è signal il Ducha non star bene. Il governador di Bologna, scrisse per le altre era morto, non è morto, e li do brievi scrisse el Papa, 1’ uno al governador di Romagna episcopo di Treviso andasse a quel governo, l’altro a la comunità lo acetasse, andono a Fiorenza al reverendissimo Medici e li ha retenuti ; ma, si dice, non poi scampar di questa egritudine. Scrive, la letera al Papa zercha il bia’ Lorenzo, nè a li cardenali non ha dato, perchè quella scritura non sta ben ; pareria fusse falò processo avanti fusse comessa; però è bon far un’altra letera al Papa con dir l’havea spirito di profetia, come si proverà nel processo. Scrive aver trovà li ducati 10 per il secretario dii bancp di Biluri, e fatoli letere di cambio, e troverà li cavali. Solicita la partita dii successor suo, ut in litieris. Di Hironimo Dedo suo secretario, di 15. Come ha ricevuto le letere vadi a Napoli con domino Francesco da Tolmezo dolor; exequirà e solici-terà. Ha scrito a Napoli al Consolo metti in ordine le scriture aciò non si perdi tempo, et domino Francesco possi passar a Barzelona, per esser il mexe di Marzo. Dì Napoli, dii Consolo nostro, di 5. Come a dì 29 scrisse, avisa di corsari partì per Zerbi, e le galie di Barbaria vene via a dì primo. Reduti in castello di baroni e altri dii regno. Il viceré comunicò