243 iIdxviii, dicembre. 244 Malatesta Baion, el sier Lodovico Batagia etiam fratelo dii Colateral, vien a Consejo vestito da soldato. ltem, quando sono qui, sier Alexandro Dona-do di sier Piero, et sier Zacaria Gixi qu. sier Anzolo, sier Bernardin Orio el cavalier, et sier Hironimo Mi-chiel qn. sier Nicolò, i quali tutti fanno lo esercitio di le arme e vesteno a la forestiera. A dì 6, fo San Nicolò. Il Principe si fe’ portar a la messa in la sua capella di San Nicolò, justa il solilo, e quello è ubligato di far. Vi fu la Signoria et il Colegio, Avogadori el Cai, et poi si reduse in Colegio; ma non fo nulla di far nota. Da poi disnar, fo Colegio di Savii per dar au-dientia. E da saper: eri fo principiato a meter in li capelli dii Gran Consejo balote dorade et inarzenlade tutte piene el mazize, che prima erano vuode ; sichè non mancherano come prima feva le altre : è tutte di una misura. In questi zorni, sier Lunardo Michiel, fo capila-nio a Zara, qual andò frate a Santa Maria di Grada et poi ussì e vene a Conspjo, come ho scripto di sopra, vedendosi in gran povertà et vedendo non aver modo di viver, o altra fantasia, deliberò non star più in questa terra, considerando non esser per avere alcun sufragio, et do soi fìoli, sier Andrea e sier Francesco, eh’è zenlilissimc creature, non il voler veder, ni voler vadi a star con loro ; et cussi con gran maledition date ai fioli si parli et andò via. Dove si andasse disse ad alcuni soi non voleva niun el sapesse : di questo ne ho fato memoria. In questo mexe et anno che siamo, in l’invernala va bellissimi tempi, non fredi, ni pioze come soleva esser ; si porta dossi. Et è tempi bellissimi e perla christianità è pace uni versai ; etiam Ira infì -deli non è guera. Dio lazi longamente durar. In la terra nostra è assa’ caxe vuode per il gran numero di forestieri partirli ; poi molti palricii stanno in * villa a galder le loro intradc e non pagar dacio di vin. Le arte fa poco, perchè la mercadantia non core, li viazi non navega per causa di Portogallo ; poi li gran dacii fa danno a la terra. Ferara è venuta bona et fa facende assai. Dii Signor turco Selim, il cui nome fa tremar il mondo, nulla se intende, è in An-dernopoli; il nostro Baylo doveva andar lì questo Octubrio, come scrisse, nè da quel tempo in qua si ha auto lelere da lui. In Colegio fo expedito eri li danari per mandar Philippo Zamberli scrivali di 1’ Avogaria a Corlu, come fu deliberato. Li fo dato ducati 50, partirà con un gripo come vera tempo. A dì 7, fo Santo Amhruoso. Officii non senta; ma si lavora per la terra, lntrò Cao di XL di sora sier Alvise Corner qu. sier Marco, in loco di sier Hironimo Gradenigo intra a la Taola di l’insida. Vene in Colegio sier Anzolo Trivixan, fo capi-tanio a Padoa, dolendosi che il Palriarca nostro lo havia excomunicalo e posto polize etc., per non aver paga certo livello dia aver di la gastaldia di San Donado, che ’1 dia pagar, eh’ è zercha ducati 400, e ha auto le sententie contra. E a l’incontro al dito el vicario dii Palriarca, dicendo non si poi far altramente, non volendo pagar, che esser excomunicalo. Unde lui in colera disse: «lncago al Patriarcha e al Legalo, » dicendo assa’ mal de’ preti eie. Di Jiuigo, di sier Zuan Corner podestà et capitanía, di . . . Come, venendo uno cavalaro de lì di questa terra, e li portava cerio tramesso e una scatola di ....tronalo, se inscontrò in tre homeni d’arme di la compagnia dii signor Janus nominali in le letere, quali tolseno il trasmesso, dicendo : « Dì a quel poltron becho foluo dì Zuan Corner che se inchagemo », con altre parole obrobriose contra la dignità di chi el rapresenlava. I quali sono feraresi, et al tempo di le moslre si vedeno et andavano a scuoder le taxe. Et manda il dito cavalaro a la Signoria acciò nari il tutto. El qual fo chiama dentro e referi altre parole vergognose disseno eie. Unde, per la Signoria col Colegio, fo scrilo a Padoa, Vicenza, Udene etc., dove quelli tali capilaseno li re-teniseno, soto bona custodia li mandasse in questa terra, per poterli castigar. Fu fato la balotatione dii Secretario dia andar a Napoli, jusla la parte presa, per le represaje, che tamen fu mala deliberatoli ; e rimase Andrea di Franceschi, qual non voi andar. Tolto Vicenzo Gui-dolo, che fu soto, Alvise Sabadin, Piero Brexan, Marti) de Mariti eie. Di Roma fo letere di V Orator nostro, di primo. Come spaza le letere per uno corier vien a compagnar uno lodesco. Scrive che do oratori di sguizari erano venuli lì per aver li danari di la pensión li dia dar ogni anno il Papa, ch’è ducati 20 mi -lia, et per fiorini IO milia ; et cussi li hanno aulì. ltem, manda li capitoli di la confederatoli tra An-glia et Franza li publici, perchè li secreti, se dice, 131 non sono slà posti in scritura etc. Item, di Lorenzo di Taxi sì tralava farli salvoconduto procurando questo el signor Renzo di Cere, e a l’incontro si tralava reteñirlo per il mezo di madama Felice, fo nioier dii signor Zuan Zordan Orsino, per esser iu uno castello di Orsini fuzito, come scrisse. Il duca