13 MCCCCCIV, APRILE. 14 Coloqut. El vene letere di Roma, la sera, le qual im pregarli non fo lete. A dì 13 aprii. El principe non fo in colepio ; e poi fo conseio ili X con zonla. El in questa matina si partì sier Francesco Morexini, dotor et cavalicr, va ambasador in Franza. A dì 14 aprii, domenega. È zorni 2 la terra sta bene, et non vi andò nisum a Lazareto. Et in questa matina, che era la domenega di Apostoli, el principe dia andar, con le cerimonie, a San Zuminian, in cao di piaza ; et per esser il principe amalato, fo rimesso a l’altra domenega. El da poi disnar fu gran conseio; fu fato avogador di eomun sier Bernardo Bembo, dotor et cavalier, fo podestà a Verona, stato avogador 3 altre volte, et irrtroe. Item, fu posto, per li consieri, la parte, messa im pregadi per mi, e per li compagni, savij ai ordeni, di elezer uno provedador e castelam a Cerigo, con li modi etc., prout in parte. Et ozi ave7di non sinceri, 37 di no, 979 di sì; e fu presa, et electo, per 4 man di eletione, sier Jacomo Moro, fo primo im Barbaria, quondam sier Antonio, e refudò. Item, fu posto la gratia di Piero Gajo, di darli una fonlegaria la prima vachante, alento li soi meriti e di soi, quali rccuperhò il stendardo di San Marco, e perhò li fu concesso a portarlo in l’arma. Item, uno altro di soi, hessendo contestabile col marchext? di Monfera’, discoperse il tralato di Francesco Ca-gnoli, volea brusar l’arsenal ; fu presa. Item, fu posto la gratia di la moier di sier Andrea Contarmi, quondam sier Girlo, modonea, fo fia di sier Zuan Stapiti, videi ice t darli 4 canzelarie di Porto Bufolé e di Udene, con 4 rezimenti ; fu presa. In questo zorno si ave, per alcuni avisi venuti, e per letere, come intisi, da Cataro e altrove, di certe fuste turchesche esser in colfo ; et par prendeseno la nostra galia Vitura, tamen di questo non si have certeza, di soto noterò il tutto. Adì XVaprii, luni. In questo zorno li depu-tadi a udir le diferentie di le aque tra padoani et quelli dii Polesene, poi alditi più volle li oratori di ditte comunità etc., tandem ozi ultimono, et mes-4 seno più parte et ordeni. Et li provedadori, zoè sier Marin Dandolo, e sier Nicolò Pasqualigo, erano di varie opinione per la rota Sabadina, tandem li presidenti et il Pasqualigo messeno certa parte, e quella fu presa, videlicet quanto babi ad esser larga la bo-cha di la rota Sabadina etc., ut in parte. A dì 16 aprii, fo San Sydro. Fu fato la pre-cessiom, justa il solilo, a San Marco; non vi fuel prin- cipe, solum 3 consieri, vice doxe, sier Marco Foscolo, sier Andrea Minolo, e sier Francesco Trun, li altri 3 erano amallati. E volendo far ozi gran conseio, per non vi esser consieri, nulla fu fato ; sì che la terra, patisse, ergo etc. Fu con la Signoria il legato, dii papa et l’orator di Ferara, solli, perhò che l’yspa-no à le gotte, e quel di Franza partite per avanti. A dì 17 aprii. In colegio. Fo solum do consieri, videlicet Minoto et Trum, li altri erano amal-lati ; et poi disnar fo conseio di X. A dì 18 aprii. Da poi disnar fo pregadi, e loto letere. Et perchè quelli di Veruchio si dolevano di malli portamenti di sier Francesco Venier, Ihoro provedador, el sier Marco Antonio da Mosto, de sier Francesco, castelam, qualli fonno posti lì per provedadori nostri; linde per pregadi fo preso, che li ditti fosseno commessi a li avogadori, et in questo interim vi andasse a quel governo sier Zuan’Anto-nio di Renier, camerlengo di Ravena. Di Boma, di 3. Che Marco Antonio Cotona volleva............ . . Di Napoli. Coni me il gran capetanio voleva far una dieta nel regno, e havia manda a chiamar li baroni. Item, havea mandato in Spagna per soa moier ; è segnai voi star de 11. Da poi loto letere restò conseio di X. A dì 19 aprii. Fo conseio di X. E da saper, in questi zorni, per le gran pioze state, el fiume di Po rupe in tre lochi, videlicet verso Caxal Mazor, verso Rovere, sul mantoan, e a Figaruol, sul ferarese, adeo fé gran danno al.nostro Polesene di Ruigo, che le possession di la Signoria parte andono sotto aqua, adeo sier Pollo Trivixan, el cavalier, capetanio di Padoa, dii mexe di mazo fo mandato super loco a veder et proveder, maxime che dita rota non vengi più avanti. A' di 20 aprii. Da poi disnar fo pregadi, nescio quid. In questi zorni el doxe, per alleralion fata nel colegio, e poi nel conseio di X, con sier Zorzi Lore-dan, avogador, intervenendo i syndici, qualli volevano menar el zudexe dii maleficio di Brexa, fo con sier Piero Capello, qual nome Paulo de Fuligno, per lhoro intromesso per molte manzarie fate etc., or el principe, volendo che la justicia havesse suo locho, perchè lo avogador havea suspeso, per aldir, tandem il principe se incollorò, e andato a caxa li sallò alquanto di febre e-cataro secho, sì che più non vien in colegio, si dice à dii mal. A dì 21 aprii, domenega. l;o gran conseio. E