139 MDXVHJ, OTTOBRE. HO Sier Piero Boldù, è provedador sora le Camere, qu. sier Lunardo. Sier Hironimo da Canal, è a le Raxon veehie, di sier Antonio. Sier Silvestro Memo, è a le Raxon veehie, di sier Michiel. Sier Alexandro Pixani, è a le Raxon nuove, qu. sier Mario. Sier Zuan Antonio Venier, è ai X Officii, qu. sier Jacomo Alvise. Non. Sier Antonio Zorzi, è provedador di Cornun, qu. sier Francesco. Non. Sier Piero Bondimier, è a la camera d’impresiedi, qu. sier Hironimo. Sier Vido Antonio Trivixan, è camerlengo di Comun, qu. sier Marco. Sier Marin Coniarmi, fo provedador sora i officii, qu. sier Bortolamio. Non. Sier Hironimo d’Avanzago, è provedador sora i officii, qu. sier Lorenzo. Sier Sigismondo di Cavalli, è provedador sora i officii, qu. sier Nicolò. Sier Domenego da Mosto, è provedador sora la sanità, qu. sier Nicolò. Non. Sier Nicolò Bragadin, fo ai X Savii, qu. sier Marco, era fuora. Sier Zuan Alvixe Soranzo, fo provedador di Comun, qu. sier Benelo. Sier Bortolamio da Canal, fo auditor nuovo, qu. sier Jacomo. A dì 21. La matina, in Colegio non fo alcuna nova da conto. Da Corfiì, di sier Bernardo Soranzo .provedador, di 24 Septembrio. Scrive zercha quelle fabriche e morte di alcuni maistri, e avisa la nova di l’aviso dii Turco dia vegnir a invernar a la Va-lona, sicome per teiere di 23, dii Baylo, se inlese. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonla ; ste-teno fino bore 3 di note : fo materia secreta. A dì 22. La matina, fo ìetere di Hongaria, di l’ Orator nostro, di ultimo Septembrio, drizate a li Cai di X, et erano replicale. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria e Savii per aldir li visentini, per la diferentia de le aque, che aldileno l’altro eri e non fo compito. A dì 23. La malina, non fo nulla da conto. Vene uno messo dii Governador nostro, vien di Verona, con li Cai di X in Colegio per diferentia tra lui e sier Daniel Renier capitanio, qual voi cazar li fanti è li senza la.....dii Governador, justa la parte presa. Da poi disnar, fo gran pioza. Fo Colegio iil Principe, Signoria e Savii con li Cai di X, in materia de’ Sali el Monte Novo. A dì 24, Domenega. Vene in Colegio l’orator di Pranza, et mostrò al Principe una lelera di 4, da Londra, di la conclusion di l’acordo e matrimonio etc., ut in ea-, e come il re Calholico havia fato ogni cossa aziò non seguisse. Da Milan, dii secretarlo Caroldo, di... . Avisa dito acordo di Ingaltera fato, sicome li à dito aver Monsignor illustrissimo. Da Padoa, di sier Polo Donado podestà e 74 sier Marco Antonio Loredan capitanio, di eri sera. Come quel zorno, con pioza, in letica era zonto lì el reverendissimo cardenal de Montibus, vien a Venecia, el lui Capitanio li andò contra con pochi cavalli, che, per la gran pioza, niun vi vene; et pur scontrò a la porta esso reverendissimo cardenal, qual non ha voluto andar ad alozar nel vescoado, dove era stà fato preparar, et è andato ad alozar a li frali a Santa lustina. Et come Luni da matina, fato cola-lione, monterà in barca per venir a Venetia, overo in la soa letica. Et per la Signoria fo solicilato li oficiali a le Raxon veehie a prepararli lo alozamenlo, ch’è a la Zue-ca in cha’ Griti, ch’è caxa nuova. In la caxa olim dii Marchexe abita el Legato dii Papa; siehè non se poi averla. Da poi disnar, fu Gran Consejo. Fato dieci voxe. Provedador a Salò, tolto sier Andrea Lion, fo podestà a Chioza, qu. sier Alvise dopio e non passò; nè passò etiam Capitanio de le saline di Cypri, Podestà a la Mola, Consolo di mercadanti, et un di la Zonta ; sichè le balotazion dii Gran Consejo va a un modo, che è fatica a passar. Fu posto, per li Consieri, iterim la gratia di quelli condanati per il Podestà e capitanio di Ruigo, per raplo di una femena qual poi è constà era soa moglie, e si voleno apresenlar al relor per esser slà condanati absenli; et baiolata do volte non ave il numero. La prima volta 542, 147, 25 ; la seconda 733, 124, 3. Fo chiamà li zentilhomeni ordenati andar contra el reverendissimo cardenal de Montibus sì a Liza Fusina come a San Zorzi, e admonili vadino lutti li chiamali doman in pena di ducali 10, justa la forma di la parte. Quelli fo chiamà ho notati di sopra, et questi di più fo chiamà in loco di absenli.