m MDXIX, FEBBRAIO. 504 vador stava in extremis, et morite a ora di disnar in eircha. Da poi disnar, fo Gran Consejo. Fato governa-dor de l’intrade sier Andrea Foscarini fo Gao dii Consejo di X, qu. sier Bernardo, da sier Carlo Contarmi fo provedador al Sai, sier Sebastian Moro fo provedador in annada, che fu sotto, e sier Andrea Badoer el cavalier fo Cao dii Consejo di X. Camerlengo a Brexa niun passoe; il resto di le vose passò. Fu stridato tre libri di le cazude di debitori, die, poi fo il fuogo, più non è stato mandati libri a Palazo ; sichè tutta la terra à nota gran gar-bujo etc. Fu posto, per li Consieri, la parte presa in Pre-gadi a di 25, zerca de cantero non si possi far grafie di vicarii, judici etc., ut in ca. Sier Zuan Miani el consier, messe voler la parte con certa adition, qual sarà notada qui sotto, et era mala opinion. Con tra-dise sier Francesco Moro qu. sier Fanlin, dicendo la Signoria non se dia privar di poter far gratia di tal cose a’ soi benemeriti etc. Et lo mandai suso sier Zuan Francesco Mocenigo savio ai ordeni qu. sier Lunardo, qual laudò la parte e biasemò l’opinion dii Miani. Poi parlò sier Franbesco Morexini qu. sier Piero, ditto Sguatarin, in favor dii Miani: ha poca voxe et non fo inteso . . . non sinceri, 126 di no, 249 dii Miani, 1011 di Consieri, et fu presa la parte preditta, eh’ è anotada qui avanti con il scontro posto. In questo zorno, fu fato, a San Toma sul campo, una festa di combater su un ponte di do castelli, e una caza etc. Item, a Murati, facendosi feste, come si suol, fo iti caxa di Anzolo Barovier verier per uno Stefanin .... da Corfù amazato uno altro verier rico, nominato .... Dragan, qual era mascara, et combateno lì in portico. 279 A dì 28, la matina, fo letere di Hongaria di l’Orator nostro, di 10 Fevrier ; il sumario di le qual scriverò di sotto. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonta. Prima feno li Cai per il mexe di Marzo 1519: sier Francesco Falier, sier Francesco Foscari et sier Francesco Donado el cavalier, stati altre fiade. Di Boma, vene letere di l’Orator nostro, di 20 et 24. In la prima, come erano letere di Spagna, di 10, quel Cattolico re pretende mollo la promotion in Re di romani, et dicono non poter far che non sia, atento la promission auta vivente Maxi-miliano, qual, essendo seguita la morte, più dia aver loco, e quella non se poi rescinger. Et per yspani è sta dito che sguizari sarà con Soa Maestà, et lo vo-leno per Re di romani. Item, è letere di Germania, di 9,particular. Dicono quelli nobeli voriano fusse ditto re Catholico, al qual sono inclinati ; et che le terre franche e la liga di la Svevia con li nobeli di Norimberg hanno fato liga insieme, e mandato orator a Yspruch a oferirsi in favor di la casa di Austria, a dolersi di la morte. Et che a Yspruch erano andati uno zerman di! marchese di Brande-burg et uno fradelo dii Conte Palatin et il ducha di Baviera a dolersi di la morie et etiam a oferirsi per la caxa di Austria; et che quelli di Yspruch hanno mandato oratori a’ sguizari, con i qual voleno esser uniti ; et hanno mandato Andrea dii Borgo orator al re Catholico. Scrive ditto Orator, zonse uno zen-tilhomo lì a Roma dii Christianissimo re, chiamato el Poylon, per tralar col Papa di la elelione, il qual aloza con monsignor episcopo di Sarnalò orator dii re Christianissimo. Scrive averlo visità do volte ; una quando el vene, l’altra andò per alegrarsi di la restitution di Tornai, e parloe con lutti do. Loro oratori vanno riservati : dicono il re Christianissimo farà ogni cosa il suo inimico non sia electo, et quando paresse a li Electori di far Soa Maestà Christia-nissima, saria contento; sichè diti oratori vanno riservati, e per Roma si parla francamente il re Cristianissimo voi esser lui. A dì 18 fu fato le exequie di F Imperador; vi fu il Papa con li oratori; ma quel di Pranza e Spagna non vi fono, che parse di novo a molti. Quel di Spagna restò per non far la spesa di vestir la fameja sua, e chi li domandò la causa, disse non erano late le veste di la fameja, et voleva il Papa avesse indusiato do zorrii, e non volse diferir. Scrive aver ricevuto 5 letere, di 16. In una con avisi di Corfù ; per l’altra licentia di trar 200 stara di semenze di canevi dii bolognese; per l’altra zercha la valle di San Martin di Bergamasca è astrela a pagar le decime a Milan, va al Papa ; per la quarta le-tera si aiegri col Papa di la valiludine dii Ducha ; la quinta in favor di Dandolin per le spoje dii vescoa’ di Padoa, per il credilo haveano al cardenal San Pietro in V'incula, qual è venuto in man dii reve- 279 * rendissimo Cornelio, che adesso è episcopo di Padoa. Scrive dii zonzer di domino Francesco da Tolmezo dotor, va insieme col suo secretario a Napoli, al qual ha solicità vadi presto, dia esser per lutto Marzo in la corte di Spagna. Si scusa non è zonle le robe, qual fo cargate a Pexaro, e zonte, si partirà immediate. Dii dito, di 24. Come fo dal Papa in castèllo,