199 MDXVIII, NOVEMBRE. 200 signor di Lutrech si duol che le sue 50 lanze siano sta fate inlrar in Zenoa. Monsignor di Santo Antonio, scrive di Pranza el signor Zuan Jacomo è retolto in gratia dii Re, et ha renoncià a li capitoli fece con sguizari, dicendo Diaria fato per a-vanti si ’1 sapeva il Re avesse voluto questo: et già per Milan si doleva e amici et inimici dito signor fusse maltratato dal Re havendoli tanta ubligation, et quelli di Misocho e Val di Reno si haviano manda a oferir a la marchesana di Vegevene nuora dii signor Zuan Jacomo etc. Scrive, missier l’Arzenlier aspela il muscatello ; et de lì si dice che li ha il Re dato le 100 lanze dii signor Zuan Jacomo, 50 al Marchese, et 50 al signor Camillo Triulzi fiol naturai dii dito missier Zuan Jacomo. In questa malina, se intese la nave di pelegrini esser sora porlo. Sier Marco Orio vien duca di Can-dia e il signor Janus esser zonti in Istria con la galia Tajapiera; e sier Luca Loredan, vien retor di la Ca-nia, è zonto qui. *06 A fa 12. Vene in Colegio l’orator dii Papa, replicando la cosa dii brieve apresentò zà più zorni dii Papa, di 12 Lujo, in materia di le spoglie di Bergamo, qual ha ’ute sier Zacaria Gabriel procuralor; et il Papa scrive a domino Petro Lippomano eleto episcopo bergomense, qual studia a Bologna, di questo, che al tutto voy scuoder ditte spoglie. E cussi dal signor Zuan Jacomo Triulzi ne ha ’ute, et da ..., so-licitando la risposta di la Signoria azió possi scriver al Papa di questo, et far la execution di le censure. Vene l’orator di Franza, dicendo il conte Chri-stoforo li ha mandato a dir è presto andar in Franza si lui voi ; et che esso orator li ha mandato a dir non haver auto alcun ordine dal Re suo. Li fo risposto, ben di brieve si haria di Franza di questo. Laudato la risposta havia fata, et che ancora Julio Manfron condutier nostro, ch’è preson dii padre dii conte Christoforo, non era liberato, licei habi auto una partida in banco de ducati 800 per le spe-xe ; et sopra questo fu parlalo assai. Vene l’orator di Ferara a dir il suo signor partiva certissimo Domenega, a di 14, per Frariza ; va a Milan con cavali. Vene l’orator dii marchexe di Mantoa, et parloe zercha aver contado con li pruvedadori al Sai, et venufo in resto. Da Roma, fo leto ima letera di VOrator nostro, di 6. Come mandava le ter e dì sier Piero Mi-chiel capitanio di le galie di Barbaria, di 18 Octubrio, da la Goleta di Tunis. Come erano in ordine per levarsi, cargato il presente manda il re di Tunis al Signor turco, ch’è per ducali 36 milia, et l’orator moro va al dito Signor turco, e lo conduse a la Valona, e dovea far vela. Veneno sier DomenegoTrivixan procurator, sier Alvise da Molili procurator el sier Zorzi Corner procurator, è in Colegio savio dii Consejo, et è sopra il Monte Nuovo elecli per il Consejo di X, et disseno a la Signoria era bon expedir la maleria di ducati 130 milia di Monte Nuovo messi in la Signoria a 8 per 100, sopra i qual è gran cridori in la terra: esser iniusta parte, perchè tal lista par assai, et la Signoria li voi a 8 per 100 la parie; e che la Signoria possi far, ma non si paga Monte Nuovo zà tanti anni eie. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonla per questa materia. A dì 13 Novenibrio. La matina, in Colegio vene el signor Janus di Campo I’regoso condutier nostro, stato a Corfù, Candia et Napoli di Romania per veder di fortificar quelle terre per ogni bisogno, el eri zonse de qui, venuto con la galia soracomito sier Bernadin da cha’ 'l'aiapiera fino in Histria. Et referì quanto havia visto, concludendo dite terre sarano forte facendosi non molla spesa; che si quelli dentro si vorano lenir, maxime contra turchi, si potrano mantenir, e sopra tulio avendosi in ordine una potente armada. Referi poi di lutte quelle occorentie che l’havia visto. 11 Principe li fece grata ciera rin-gratiandolo di la fatica tolta, dicendo dovesse esser con li Savii e .aricordar quel bisognava. Vene prima sier Luca Loredan, venuto retor di la Cania, in loco dii qual è andato sier Domenego Bon, et referite di quelle cosse; et come è assa’ zen-tilhomenìile lì, numero 300, tra i qual 100 da cha’ Zancharuol, che poriauo venir de qui a Gran Consejo, et assa’ da cha’ Viaro. Disse zercha lo armar di la galia de lì ; el altre parlicularilà. Fo laudato de more dal Principe. Di Candia et di Cor fu fo letere, di 19, e di sier Sebastian Moro provedador di V armada, date a Corfù a dì 25 ; il sumario dirò di solo. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonta per expedir il resto di le parlide dii Monte Nuovo. Et spazono molte, non tutte, et alcune pendono, tra le qual una mia fo balotà do volle. A dì li, Domenega. Vene in Colegio sier Marco Orio venuto duca di Candia, con assa’ zentilho-meni in compagnia. Era vestito di veludo paonazo, et referì di quelle occorentie et successi di Candia, et quello è intervenuto nel suo ducalo ; el zercha lo armar di le galie de li, el zerca i! fortificar di la tera