455 MDX1X, FEBBRAIO. 456 dille di 26 scrissi a Vostra Serenità. Et stando in tal pratiche, sopragionse le galie di Alexandria, che fu a dì primo di l’instante, senza le galie soli!, le qual per fortuna se smarileno da ditte galie grosse sopra capo Santa Maria ; et aspettato di le galie sotil tino a di 5 di l’instante, insieme con quel magnifico Capitanio di Alexandria deliberassemo partir, et in tal giorno si metessemo a la vela et navicassimo fino sopra capo Sparlivento, che fu a dì 7, et per li tempi contrarii fortuneveli convenissimo tuor in puppa. Quelle di Alexandria, per esser galie libere, scorseno in Syracusa ; et io con queste per esser carge andai a la Brucha per non aver potuto pigliar altro loco, el qual era distante miglia 24 da Syracusa. Et stando in dicto loco per tempi contrarii, havi letere di Palermo, da ditto missier Pe-250 Jegrin Venicr, di 2 di l’instante, per le qual me-dinotava el corier portava le letere di 26 a Vostra Sublimità, passando un fiume perse le bolzete con le letere et mancò poco non si anegasse. El hessendo ancor mi in ditto loco di la Brucha per tempi contrarii, sopragionse el clarissimo Provedador con 6 galie sotil, che fu a dì 21 dii presente, a mezogiorno, el già quello instesso giorno le galie di Alexandria si haveano levate da Syracusa el vegnivano a noi, dove che subito il clarissimo Provedador, per esser tempi bonacevoli, mi remurchiò fuora ; et la note tutte, insieme con quelle de Alexandria si melesemo a la vela, et a dì 24 ditto, la notte, sorzessimo al Sasno. Poi questa malina, el Provedador ni mandò le galie solil, le qual mi rimurchiò fino a la Valona, poteano esser circa hore 20. Spero Ira hogi el dimane expe-dirò el tulio de meter in terra questo orator con li cavali, et el presente et altre sue robe; el expedito, immediate mi melerò a la vela seguendo el viagio mio; che ldio per tutto ne acompagni a bon viagio et salvamento. Gratie. 2511> A dì 8. La matina, non fo letere alcune da farne memoria. Vene in Colegio Sebastian da Pozo, che atende al banco di Pixani, et... Luchexi con letere di credenza di la sua Comunità, date a dì 29 di Zener a Lucha. Et poi exposeno come il duca Lorenzo di Urbin, qual era a Fiorenza stato indisposto, pur tentava aver il dominio di quella cilà, et havea ordinalo li soi homeni d’arme, erano a le stanzie, tutti si reduseseno in Pisa ; per il che quella magnifica comunità luchese, eh’ è ricomandala a questo Illustrissimo Stato, si ricomandava, pregando (1) La carta 250 * è bianca. non fusse abandonata, el che loro slevano riguardosi eie. Il Principe li rispose che amavemo molto quella magnifica comunità el non dubitasse, et che nulla sapevemo di tal cosse, ma pensavemo fusse queste adunation dubitando che ’1 duca Lorenzo non morisse, acciò quel Slato non facesse novità per esservi andato di Roma in posta il Cardinal Medici a Fiorenza, come si ha auto per letere di Roma di l’Orator nostro. Da poi disnar, fo Colegio dii Doxe, Signoria et Savii, et alditeno, poi dato un poco di audientia con li Cai di X, domino Bironimo Savorgnan, al qual è slà tolto el......di Osop, e redato a Gemona ; e lui voria Tricesimo, eh’è uno castello mia 7 di Udene, ha gran jurisdilion e intrada ducati . . . ., e la Signoria non li voi dar, ma più presto provision annual di ducati 300, et si sta su queste pratiche. In questo zorno, a hora di vesporo, zonse sier Sebastian Moro vieti provedador di armada con la galia molto carga, et trazendo assa’ artelarie in segno di alegreza. È stato fuora mexi ... e porta opti-rna fama. A dì 0. La malina, prima è da saper l’orator dii Signor turco in questa note insieme con Alvise Sa-badin secretarlo nostro si partì; vanno per la Dalmata e poi a Ragusi. Vene in Colegio sier Sebastian Moro sopra dito, vien provedador di l’armada, con barba et vesta di veludo negro, et assa’ zentilhomeni in compagnia, et restò in Colegio quelli erano di Pregadi, Ira i qual 10 restai, e fece la sua relatioue. Prima di le galie è in armada restate, laudando li soracomiti, et la galia di sier Alvise da Riva bisogna cambiarla, perchè è mal conditionata, et laudò sier Almorò Griti so-racomilo defuncto; et è gran merze, prò veder a le zurme, perchè la marinareza è persa, non si trova corniti, paroni, ni altri che prima ne erano assai. È cossa importantissima questa. Poi disse di Corphù è certissimo quelle lubriche 251 * una bellissima e forte cossa, grosse pie’..., licei in mezo sia teren, è meglio cussi, e di sora si farà li merli a la francese; che essendoli zente fidata non è da dubitar. L’è vero che i do monti superchia, ma si poi baler etc. TJnum est la terra è forte. Ha de intrada quella camera ducati 8000, di spexa ducali 11 milia, ma si ajutano con sali, e la ciladella li sta dentro. Aricorderia si sminuisse l'intrada di castellani e il salario hanno, polendo venir do volte a la setimana fuora, et quel sorabondante dar a un zen-tilhomo capitanio di la ciladella, la qual è bella e va in ruina. Disse dii borgo non è molto forte; ma non