25 MDXVIII, SETTEMBRE. 26 A di 22 si parti da Corphù, e avendo saputo come una fusta avendo preso certi navilii da Corphù, et quella era reduta al Damata, loco luntan di Santa Maura circa milia 4, deliberoe andar a veder di averla; et intrato a Domata, et visto quelli di la fu-sta il suo venir, si tirò dentro alcune seche et quella portò ili terra driedo certa ponta, dove era un mou-teselo, et li se haveano facti forti, ita che non dubitavano nulla. E lui Proveditor deliberò al tutto di aver la fusta, et cimi li copaiii armadi mandò il suo armiraio et alcuni homeui per averla o farla brusar; quali, per esser in loco fortissimo, non potè far nulla; e tandem volse averla, et iterimi li mandoe, et messi li turchi in fuga la fece brusar, taiar e minar con brusar li remi, tuorli le alitene et feri, ita che al tutto è ruinada ; e si la restava, haria fato assais-simi danni. Ma, scrive, chi governa i lochi dii Signor turco, per la cupidità dii guadagno sono causa di as-saissimi danni, et loro sono quelli che danno favor et tengono diete fuste. Zonse esso Provedador li al Zante ozi et questa note si leverà. Di sier Polo Valaresso proveditor al Zante fo letere, di 26 Luio. Come era morto de li sier Andrea da cha’ da Pexaro qu. sier Bortolomio, andava consier in Cypro, da peste, restato di la nave di pelegrìni, et prima morse soa moglie, et poi lì al Zante è morto fioli et una soa neza e restalo solimi uno fiol di anni .... Da poi disnar, fo Pregadi per far Savii ai Ordeni et proveder al uavegar di le galie di Alexandria, che li patroni vanno sbrigando per aver i mezi noli di le nave. Fo prima mandali alcuni zentilhomeni a Liza Fusina contra lo illustrissimo Governador nostro signor Thodaro Triulzi ; et ivi andati, sier Sebastian Contarmi el cavalier fe’ le parole. Fo edam chiamati cavalieri et dolori e altri di Pregadi, numero 10, andar da matina insieme con questi andono a Liza Fusina a compagnarlo con li piali in Colegio. Fu posto, per i Consieri, che sier Francesco Contarmi, eleclo orator in Spagna, possi venir in questo Consejo di Pregadi fino vadi a la sua legatione, non melando balota : 112, 7. Fu posto, per li Consieri, far cinque Savii ai Ordeni, jusla il solito. Ave 151, 26. E nota. Queste altre volte fu fato eletion di Savii ai Ordeni senza me-ter parte, tamen bisogna ogni fiata meterla. Fu posto, per i Consieri, una taia, dar licentia al Podestà di Este possi bandizar di terre e luogi uno Redolfo Yspaneto qual brusò do caxe in quel terri- torio et arnazò uno mercadanle su la strada, con taia lire 1000 vivo et 500 morto, e li soi beni confiscali : 155, 2, 1. Fu posto, per li diti, una taia, dar licentia al Podestà et capilanio di Bassan meler in exilio eie. Zuan Jacomo Fachin di Campostella, qual amazò Borlolo-mia relila Zuane di Compostelli, etiam ferite la fiola, lire 1000 vivo et 500 morto, e confiscar !i so’ beni. Item, atenlo il sacrilegio comesso nel monastero di San Sebastian nel borgo di Bassan, il Podestà habi libertà dar taia, chi acuserà, lire 500, ut in parte: 119, 3, 6. Fu posto, per li diti, dar licentia al Podestà di Brexa, poter dar laia chi acuserà quelli do incogniti che a dì 27 Avosto asaltò domino Faustin Trusi do-tor, podestà di Chiari, veniva a Brexa e lo ferite, lire 1000 chi acuserà, ut in parte. Ave 158, 2. Si dubita il cavalier di Martini l’habi fato far, con il qual era in lite. Fo leto una letera, in forma di suplication, di sier Bernardo Donado e sier Francesco Minio auditori e synichi da terra ferma, data a Mon-tagnana. Scriverlo che di brieve sier Orio Venier, loro collega, compie il suo tempo che ’1 dia star Auditor, et essendo in sinichà et facendo bon fructo, suplica sia concesso al dito sier Orio Venier che ’1 possi compir il synicà non obstante l’habi compito l’oficio di l’Audilor, come ad altri està concesso, maxime a sier Lorenzo Orio el dotor, essendo in sinica, li fo perlongato il tempo eie. È da saper, diti synici a Padoa feno dar l'uora alcuni danari ad Ale-xandro Foscarini exator di le daie, di quali mandorlo in questa terra a la Signoria ducati 200. Fu posto, per li Consieri, zoè 4: sier Piero Capelo, sier Stefano Contarmi, sier Luca Trun et sier Francesco Bragadin, che atento la importanza dii synicà et la richiesta fata per li synici, che ’1 sia perlongà il tempo di sier Orio Venier di poter continuar nel synicà, non obstante l’havesse compito l’olìcio di Auditor, sicome ad altri è slà in simili-bus concesso ; et è parte notada latine; fu presa. Ave 100 di si, 31 di no, e fo contra le leze. Fu luto una letera di sier Marco Antonio Loreclan capitanio di Padoa. Scrive che, partendosi li deputadi andar a far l’estimo de 11 perii territorio, è bon li villani non vengino a dar in nota a Padoa li soi beni ; ma dagi a quelli casleli dove sarano li do zentilhomeni, con pagar soldi 2 per parlida. Fu posto, per li Savii, che per sublevar i poveri contadini, debino apresentar le polize a li rectori loro,