47 MDXVIIF, SETTEMBRE. 48 le do e tre per 100, ducati 1000 di 3 Savii sora i oficii, ducati 500 di le Cazude et 500 di X officii. Item, altri capitoli soliti ; et li Patroni debano aver l'alo il suo deposito et aversi provato per di primo di Decembrio, et melino banco a dì primo Marzo, e debano partirsi, ut in incanta, a dì 25 dii mexe predilo. Et sier Alvixe di Prioli, ch’è provedador a l’Ar-senal, contradise, dicendo è doni grandissimi ducali 6000 per galia, eh’ è lo alimento di l’Arsenal, che questi danari è ubligadi a l’Arsenal etc. Li rispose sier Vicenzo di Garzoni savio ai ordeni, che non si ha altri danari da dar che questi et basla ; si è sta otto anni non si ha navegado galie in Fiandra etc. Andò l’incanto et fu preso. Ave 125 de si, 55 de no, 2 non sincere. Fu posto, per li diti, do galie al viazo di Barato con don ducali 1500 per galia, zoé ducali 500 di debitori de le Cazude, et 500 di tre Savii sora i oficii et 500 di X Savii; abino muda per tutto Aprii; sia confina il Capilanio per tulto dì 20 Zener, avendo dite galie posto banco a dì primo Zener, ut in parte. Ave 170 di si, 15 di no. Sumario di letere di sier Marco Minio orator nostro in corte, date a Roma a dì 14 Sep- tembrio, hore 4 di note. Come la note precedente erano zonte letere di Alemagna, e molto preste, le quali sono dii reverendissimo Legato e dii prothonotario Carazolo, de dì do de l’instante, date in Augusta, i quali scriveno come turchi avevano fata una grande iruption nel regno di Hongaria, e fati grandissimi danni. Avevano posto campo soto Belgrado, et bombardavano quel loco, per modo che scriveno che non era speranza alcuna che ’1 si potesse mantenir, dicendo esso reverendissimo Legato et prothonotario Carazolo ne le sue letere queste formai parole : « Quod totum illud regnimi velocissime amiitetur » ; et che l’impe-rador temeva grandemente che lutto il suo patrimonio saria minato, et che tulli se ritrovavano in grandissima trepidatoti, per modo che di le cose de la dieta non dicono più alcuna parola. Le letere di la Cesarea Maestà dicono lui esser parato a la union di tutti li principi christiani per far la expedition, et che ha confirmato le triegue, et etiam con la Signoria nostra. Sumario dì letere di V Orator nostro in Hongaria, date a Buda a dì 2 Septembrio. Come essendo lui Orator a visitation dii reverendo episcopo Vaciense, sua signoria li disse : « Nui abiamo alcune nove, ma non bone : sapiate el Turco venirà verso nui. La Maestà dii Re ha ’uto eri uno nunlio dal signor Vayvoda transalpino, il quale è venuto in dieci zorni, e sotto letere credenliale li ha esplicalo come il Signor turco era partilo da Con-stanlinopoli e veniva verso il paese suo con bon numero di zente, et tuttavia ingrossava lo esercito suo, et aveva seco el fiol dii signor Sophì, che è segno che era concordia tra esso Signor turco et signor Sophì, et che lemevano che questo signor transalpino non se alienasse da quel regno, che sarebe de 25 * primo grande perdita, perchè li havea promesso ad ogni expeditione 80 milia a piedi et a cavalo ». Et domandando dito Orator nostro che provisione faria quella regia Maestà a tal novitade, sua signoria rispose : « Nui faremo questo San Michiel a Bacia la dieia, et lì se determinerà quello se haverà a fare. Li nostri oratori, quali dieno andar a Cesare e al Pontifice, se partano fino otto giorni, ma credo che sero medicina parabitur. A dì 18. La malina, non fo nulla di conto, ni 271' letere, et li Consieri andono a Rialto a incantar le galie, e tutte do mude Irovono patron: quella di Fiandra tollo per la maona di sier Alvise Pixani procurator dal Banco, videlicel la prima galia tolse sier Bertuzi Contarmi qu. sier Andrea per ducati uno, la secunda sier Luca Griti di sier Francesco da San Salvador, per ducali uno la terza per sier Anzolo Zuslignan di sier Alvixe per ducati uno. Et quelle di Baralo, sier Marco Antonio Badoerdi sier Hironimo per ducati 710 denari 4, et la seconda suo fradelo, qual per non esser qui la tolse sier Michiel Querini qu. sier Hironimo, ducati 1000. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta. È da saper, sier Alvixe Gradenigo Cao di X rimaslo governador de l’Intrade, et in loco di sier Leonardo Justinian qual ha compito, tamen voi restar Cao di X per tutto il mexe, et ha fato che ’1 dito sier Leonardo exercita governador, licet abi compilo. In questo zorno, fu fato il parenlà in caxa dii qu. sier Zacaria Coniarmi el cavalier, a San Travaso, di la fia fo di sier Marco Griti sua neza, in sier Zuan Pixani qu. sier Vetor. (1) Le carte 26 e 26* sono bianche.