MDXVili, NOVEMBRE. 2 H me, è instiluloi* di l’hordinedi frali Minimi, è morto zà anni 10 in Franza e fa miracoli, il Chrislianissimo re solicila la sua eanonizalione. Item, madama Alfonsina, madre dii duella di Urbino, a Fiorenza è amatala ; il Papa li manda il suo medico maestro Fernando. Item, il Papa è partito per la Magnana poi falò signatura; starà tre zorni et anderà a Palo a la caza con li soi cardinali. Item, manda letere di l’Orator nostro in Spagna, del Consolo di Napoli e. di sier Pelegrin Venier da Palermo. Di Franza, di l’Orator nostro, di Chiatres, a dì 13. Come il Ite zonse de lì. Fo da Sua Maestà, steteno su coloquii varii, e li parlò di le ville di Friul. Poi a monsignor Gran maeslro, qual è venuto de lì. Disse va a Paris dove sarano insieme, e si potrà proveder, e scrive al Philinger, et non mancherà. Item, l’Orator visitò Madama illustrissima, e dicendoli di le ville dii Friul, soa signoria disse non mancheria come di cossa propria, per amar le cosse di la Signoria come quelle dii Re suo Gol. Item, vanno a la corte a Paris dove vegniranno li oratori anglici, et li saranno fati grandissimi honori. Scrive, è zonto ([ili monsignor Armiraio, e il Re li ha ditto quelli averli porta bone nove di Anglia, qual li dirà un’al-tra volta. Esso Orator disse desiderava intenderle, perchè ogni ben di Sua Maestà era di la Illustrissima Signoria nostra. Solicila la eletion dii suo successor. Di Spagna, di sier Francesco Corner orator nostro, data in Sarai/osa*dì, Ragon a dì 6 ()■ ctubrio. Come a dì 5, poi disnar, la Serenissima Regina di Portogallo, sorella dii re Gatholico, partì, fo acompagnata da li Oratori, etiam lui. E poi tolto liceutia, il Re andò lige 6 lontan, dove stete 3 zorni, poi tolseno liceutia. Vanno con lei alcuni episcopi e zenlilhomeni spagnoli e fiamengi, et in camino anderà a... dove troverà il duca di Alba, qual anderà di ordene di questo Re a «impagliarla, e sarano da cavalli 2000 ; tamen lei va malcontenta per esser quel Re vechio eie. Scrive, esser zonti 2 oratori dii Gran maestro di Rodi, homeni di autorità, quali hanno auto audienlia dal Re. Si hanno dolesto il Re dà le comendarie di la sua Religion conira li ordeni che 1 suo Gran maestro le dia conferir, aziò quelli tali vengiuo a la defension di la fede a Rodi eie. E Soa Maestà sii contento lassar far tal elelion a lui; e parlono altamente, il Re li fe’ risponder, et rimise la cosa al Cardinal di Tortosa e altri dii Consejo a veder de jure. Scrive aver parlalo con uno napoli-tan suo amico, sta in caxa di l’orator di Franza, come si trata che monsignor di Cleveri si abochi con monsignor il Gran maestro di Franza, per concluder le noze in la secondagenita dii re Chrislianissimo. Item, scrive esser lì ventilo a lui uno, dice dii 1515 li fu preso una barza per alcuni retori; la Signoria ordinò fusse restituita, li manca aver la barza et altre robe, voi vegnir a la Signoria ; sa non li mancherà di justicia. Item, scrive in materia di le ri-presaje, e il Consejo di Ragon li hanno mandato le letere, vanno a Napoli, in bona forma ; il Consejo di Chasliglia non cussi, però bisogna far provisione ; et sopra questo scrive longo. Scrive, il Re ha dato il sigillo a uno venuto noviter di Fiandra, eleeto per Gran canzelier in loco dii defuncto, è di nation verso 1 Ivrea, subdito dii ducha di Savoia, zoè a li confini, è ilalianado, di anni 60, homo prudente, doclissimo, si dice, et juslo, sa latino, spaglici, francese et ale-man, et tulli si contenterà di lui per aver le lingue. Item, il principe di Bisignano li ha dito aver scrito a la Signoria e non haver auto risposta, et ne manda una altra letera, qual è inclusa. Dii dito, di 23 Octubrio, ivi. Come parlò a monsignor di Clevers di le ripresale, e non volesse romper la fede aula dii Re, e romper il salvocondulo; li disse manderia per quei dii Conseio e li faria provisione. Scrive aver visita il Gran canzelier, e diteli di le ripresale. Disse faria, ma volse le scrilure, e cussi li mandò la copia di quelle. Scrive il Re e questi hanno gran lacende a le man; è occupati in aldir querele di molti eredilorì dii Re e altri, quali li é slà tolti i loro oiiicii, el'voleno veder de jure avanti questi dagano alcun danar al Re. Poi Soa Maestà anderà a Barzelona, dove el voi esser per Ogni Santi. Scrive aver ricevuto G letere di la Signoria nostra, di 17 Avosto fin 29 Setlembrio, con sumarii di cose turchesche, e do zerclia l’insulti fati a domino Francesco Foscari e li Marconi eie. Andò dal Re per aver audientia. Li vene l’orator dii re Chrislianissimo col qual il Re ste’ assai a parlar, e lo pregò dito Orator noslro tornasse, e cussi tornò il dì sequente. Li comunicò le nove turchesche, qual aldite, il Re disse li era slà grate intender : è nove che li bisognava proveder, e li principi christiani si unissa conira il Turco. Poi parlò di le ripresaie. Scrive quelli de lì hanno gran favori, però bisogna ultimar la cossa, aliter le galie nostre di Fiandra e Barbaria score-rano pericolo. Scrive, l’orator francese è in stretti coloquii a la corte per firmar le noze, e Irata l’abo-carsi di monsignor di Clevers con il Gran maestro di Franza ; e dito Orator li ha diio presto anderà in Franza. Scrive, il ducha di Nazara è ventilo li a la corte, non sa la causa, qual è viceré di Navara. Ha inteso a Fonte Rabia si fa certi bastioni e postovi