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MDXVIII, OTTOBRE.
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 al Colegio la materia, e taiono dille letere. Itern, fono sopra monede, far soldi c altro.
     A dì 27, Mcrcore. Se intese, eri sera a bore
 8	di note era morto sier Nicolò Vendramin, fo podestà e capilanio a Treviso, fo di sier Polo, fo dii Serenissimo, stato amatolo zorni 15, di età di anni ÌÌ5; era di Pregadi. La qual morte fo dolesla da tutta la terra; e si’1 vivea, la terra si harìa servito in assa’ conti de lui, e saria stà di primi ciladini de la terra.
     Fo ordinato ozi andar conira el reverendissimo cardenal Sanla Praxede de Montibus, et mandalo li deputati a Liza Fusina e a Sin Zorzi.
     Di Milan, fo letere dii Caroldo secretano nostro, di 23, et di Franza dii Justìnian ora-tor nostro, di là, da Anscnis, qual fo lete in Colegio; il sumario di le qual scriverò di solo.
     Da poi disnar, si andò contra el Cardenal, el vene soa signoria per terra dal Moranzan fino a Liza Fusina. Havia do frati di San Zorzi con lui, vi-delicet el prior di Santa Justina et uno allro, et altri di Servi di qual ordene è protetor. Era etiam suo nepote arziepiscopo Sypontino, et uno bergamasco episcopo di Recanati. Li era andato conira domino
*	Jacomo da dia’ da Pexaro episcopo di Baffo. Et a Liza Fusina sier Nicolò da Ponte el dotor li fece Poralione, et smontoe a San Zorzi, dove eramo. Et licet vi fusse tre doclori : sier Andrea Mocenigo, sier Lorenzo Orio et sier Marco Antonio Venier, niun di loro la volse far, unde si montò in le barche, el Cardenal con sier Gabriel Moro el cavalier e sier Francesco Donado el cavalier, et a Santo Andrea era la Signoria, vicedoxe sier Piero Capelo el con-sier vestilo di veludo cremesin con Io Legato dii Papa episcopo di Puola, et 1’ oralor di Franza e di Ferara. El a la riva fo recevulo et menato in chiesia, poi tornono a montar in li piali. La Signoria era ben in ordene e ben acompagnata, adeo che molli con-veneno andar in le sue barche, et veneno per Canal Orando con le trombe e pifari sonando. Alozoe et smontoe in cha’ Griti a la Zueca, dove per l’oficio de le Raxon vechie è stà preparato, et se li dà ducati 15 al zorno per spexe. Questo cardenal è di anni 58, episcopo di Pavia et di Novara; à de inlrada ducati 5 milia, stato auditor di Rota ; è homo oplimo, canonista e di fazon; è loscano di uno loco vicino ad Arezo. Fu fato cardenal a tempo di Julio, dii... Non voleva esser honorato ma venir secrete, pur dimonslra aver a grato chi lo onora. Questo havia certa diferentia con li Vituri, intervenendo l’abatia di Leno; al presente si hanno acordato: è contento
  dar a essi Vituri la irrita de l’entrata per pension eie.
 Et per questo eri sier Beneto Vituri, fo camerlengo di Cornuti, qu. sier Zuane, vene in Rialto vestilo de negro con becheto ili veludo negro per alegreza, e tulli si tneravegliava, perchè non si usa portar be-cheli di veludo nuovo adesso se non con vesla de color; tamen una volta tutti portava veludo nuovo e rasi negri per becheto, ma non si usa più; sichè tulli lo vardava, e chi non sapeva la cossa, credeva fusse impazito, come fece una volta sier Lorenzo da Pexaro di sier Hironimo, che adirne vive, qual vene a Rialto con do cordeline negre che li pichava a la bereta, e tutti lo reputò da malo, et cussi è hor dito sier Beneto. Ozi è stato con la Signoria vestito di scarlato.
    È da saper, andando la Signoria per Canal con li piali, si scontrò ne le piale portava sier Nicolò Vem dramin, quale introno in Rio di San Polo a sepelirlo in l’archa di so’ avo Doxe ai Servi : fo piate 9. Li fu fato bel honor; Idio li doni requie. Ha lassato una fiola unica nata questo di di San Luca passato; et lui nacque el dì de San Luca, si maridò el dì di San Lucha, et soa moglie, fo Dieda, naque el dì di San Lucha, e la pula naque el dì di San Lucha, ch’è cosa notanda; pur è cussi certissimo.
    Da Milan, dii Caroldo secretario, date a 79 Vegevene a dì 23. Come Monsignor illustrissimo, essendo zonto lì a Vegevene, mandò per la moglie e nepote di lo illustrissimo signor Zuan Jacomo Triul-zi, ch’è in Franza, dovesseno venir lì ; et cussi veneno, et fu posto ad alozar in castelo. Si dubitano el signor Zuan Jacomo non sia rctenuto dal Chrislia-nissimo re in Franza per aversi falò canlon di sgui-zari per Misocho et. .. , e tamen loro Triulzi dicono averlo potuto far, et aver licentia dal re Loys de farlo; ma quesli voleno renoncii dita protezione. Monsignor illustrissimo di Lutrech aloza in castelo ; voi le chiave la note e far far la guarda. Item, don Hugo di Monchada par che l’habi renovà l’armada, et va a Napoli, dove, si dice, è stà fato la monstra de le zente, et voi tornar ¡11 mar verso Africa contra mori. Scrive, Monsignor averli ditto esser a visi il re Catholico esser contento, poiché è seguita la morte di madama Loysa, di tuor la secondagenita madama Cariota. Scrive come la Marchesana, moglie dii signor Zuan Jacomo, li ha ditto à letere di Franza, di missier Costanzo è con il marito, come el sta ben.
    l)i Franza, di sier Antonio Justìnian dotor orator nostro, date a Lansenis a dì 13 di questo. Sicome per le altre scrisse, il Christianissimo re