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MDXIX, FEBBRAIO.
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Crema per il loro pagamento, c non possi spender quel rector li danari in altro, e sia scripto a quel rector li mandi al presente danari per far diti cavali. Et in la parte, par uno Hironimo di Grisogoni ora-tor di Zara ha dimandato questo; fu presa. Ave 186 de si, 6 di no.
    Fu posto, per li diti, cometer a li Provedadori e Patroni, a l’Arsenal melino in ordene do galie bastarde per armarle, e il Colegio nostro vengi in ter-mene di 8 zorni al Consejo con le soe opinion de armar e di trovar i danari e modo di armarle. Item, il barzoto fu preso di vender, non si trovando se non basso precio, sia preso sia conzo in 1’Arsenal, sichè navegar si possi, ut in parte. Fu presa.
    Fu posto, per ii diti, átenlo le lelere di rectori di Cypro desiderano aver qualche galla de lì, però sia scrito al rezimento di Candía ne armi subito 4 galie, do di le qual mandino in Cypro a ubidientia di quel rezimento, et do altre le mandino al Prove-dador nostro di l’armada. Item, prepari di armar di le altre e il danaro, aziò, come li scrivemo, pos-sino armarle; fu presa. Ave ....
    Fu posto, per li Savii ai ordeni, erano sier Piero Morexini, sier Zuan Francesco Mocenigo e sier Gabriel Beneto, atento fusse preso in queslo Consejo dii 1515 a dì...., che li capitani di viazi, poi tornati, dovesseno referir, cussi è bon li Consoli e. Bayli ritornano debano referir; però sia preso che tutti li Consoli vegnirano e Bayli referir debano in questo Consejo, etcomenzi sier Andrea Arimondo ritornalo consolo nostro di Damasco, aziò se intendi di quelle occorenze. Et li Consieri non volseno andasse questa parte, et l.icenlioiio il Pregadi. La qual parte era messa a requisition dii ditto sier Andrea, qual fa le cosse dii Turco molto basse; et fo licentiato il Pregadi era bore una di note, con, la solita credenza.
    Et ordinato il Consejo di X con la Zonta, Colegio et Procuratori reslar dovesseno per una parola.
    Et fo lelo le lelere drízate ai Cai di X, di Roma, et aprobato uno póliza di sier Lorenzo Falier e fradeli di la sua nave va in Cypri a cargar di fermenti, et altre pártesele; e steleno poco.
    In questa malina, in Quaranlia criminal fu preso dar taia a chi spegazò l’arma di sier Zacaria Trivi-xan podestà di Lonigo, ut in ea; e chi acuserà habí lire 1500.
   A dì 4, la matina, fo letere di Pranza, di
V	Orator nostro, da Paris, dì 20. Dii partir di oratori anglici con presenti etc. di franchi 50 milia ; il sumario scriverò di soto.
   Di Spagna, etiam fo leto le letere venute eri
sera, trate di zìfra, date a Saragosa a dì 8 Zener. Etiam il sumario dirò poi.
    Da poi disnar, fo Colegio di Savii jusla el consueto.
   Di Anglia, fo letere di VOrator nostro, date a Lambì a dì 16 Zener. Come l’era indisposto ; et che le galie di Fiandra non erano ancora zonte a Londra, licei, siano levale di Fiandra, ma à ’uto tempi conlrarii; et altre parlicularità sicome dirò di sotto.
   A dì 5. La matina, essendo stà mandato l’altro zorno per il Patriarca nostro che ’1 venisse in Colegio per dolersi di le operatici} fa il suo vicario con-tra femene, dicendo le sono strige, per trar danari, et vergognato quel maestro Francesco di Verona medico, cussi in questa malina vepe ditto Patriarca in Colegio. Eravi etiam fra’Francesco Pixani di Tordelle di frati Menori, inquisilor. Hor il Principe li disse di queslo molo si faceva in la terra senza saputa di la Signoria nostra; e lui Patriarca disse to-cava a lui; mopstrò i libri che havia fato portar. Et sier Luca Trun savio dii Consejo, a l’incontro li disse non era oljcio dii suo vicario.... da Pexaro, qual feva manzarie, e fo su questo gran parole, mandali (ulti fuora, e l’Inquisilor proprio dicendo non havia libertà di bandizar layei di Venecia, et di bararie era l’olìcio di Signori di note, come a par per il suo capitolar; ma di heresle era oficiodi l’Inquisilor e iayci deputali; e fo gran parole tra loro. El Principe si levò e andò a caxa, et pur il Patriarca col Colegio e sier Lupa Trun seguiva i parlar loro. Fo mandato per i Signori di note, quali dissono era so’ officio, et liavea assa’ querele contra dito vicario, et formavano il processo ; sier Matio Orio signor di note parloe ben. Et il Patriarca li pregò formasse ditto processo, perchè castigaria ditto vicario trovandolo in dolo; et fo persuaso a non lo lenir, et che 'I Patriarca non andasse più avanti, e le femene è in presoli, fosseno lassate ; et cussi si levò.
    È da saper, eri malina in le letere di Spagna, di l’Orator nostro, era uno capitolo, qual ledo, fo sa-gramenlà tutti aziò non si vociferasse per la terra. Avisa come quel re Cattolico era cascato dii bruto mal, e un’altra volta per avanti cascoe; sichè si tien haverà poca vita.
   Da poi disnar, fo Colegio di Savii, ma fo gran pioza.
   Dii provedador di V armada sier Sebastian Moro fo letere, date a Parenzo cri. Dii suo zon-zer lì, et vien a disarmar. Le galie di Barbaria zonse a di 25 Zener a la Valona a discargar l’orator va al