467 MDXIX, FEBBRAIO. 468 nuli con i loro rectori dii Studio e doctori per el caso hanno falò; il Doxe con molti di Colegio non voleano aldirli. Et sier Alvise di Prioli consier e sier Luca Trun savio dii Consejo, fo di opinion di aldirli, et fo suspeso l’andata di sier Nicolò Michiel dolor, avogador a Padoa fino fosseno alditi, che saria doman da malina. A dì 15, la matina, fo ¡etere di Corfù, di sier Bernardo Sor anso haylo e Consieri, di 16 Zener, con una deposilion di uno, di avisi lurche-schi. El Signor era a Salonichi con pocha zente, et si aspetava a la lanina per olachi mandali a preparar per andar in Scopia ; si dice voi tuor l’impresa di Ilongaria. Et die Peri bassa era zonto a Constanlino-poli, qual vien di Soria ; e di armala non si feva pre-paration; con altri avisi, come dirò di solo. Veneno in Colegio il Rector di scolari di legisti di Padoa con zerca altri 8 doctori e scolari, et na-rono la cossa seguita in Padoa, qual era : Secondo il consueto andavano a tuor li caponi da li doctori le-genli et da li zudei li do ducati, et erano armati justa quello sempre si ha fato ; et li zudei non volendo darli, tolseno una vesta per pegno, unde venendo si scontrono in li rectori, et il magnifico rnissier Marco Antonio Loredan capilanio li feno comandamento meleseno zoso le arme, e li primi scolari le messeno, et a uno, volendo el capilanio luor l’arma di man, se tajò un poco ; e con quelle arme instesse essi oficiali le tolseno e fono adosso li scolari, de che seguite la baruffa. Unde el Principe li disse queste cosse era da non suportar, e che lenivamo il Sludio a Padoa per el più quieto de Italia, et chi li padri di scolari non li mandavano per studiar con arme, ma sui libri; e volendo andar tuor caponi, doveano andar con soni, volendo far feste, e non armati, et che li rectori nostri doveano esser riguardali ; però si mandava uno Avogador suso, aziò inquirisse la verità e punir li auctori e capi di tal cossa. E loro scolari disseno esser contentissimi. El poi dimandono uno lector in Immanità concorente a domino Marin Bicichemi; il Principe li disse si drizaseno a sier Zorzi Pisani e sier Marin Zorzi dolori, è sopra el Studio. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonta. Et sier Domenego Trivixan el cavalier, procurator, fe’ la re-lalione di tutto quello havia ditto monsignor di Ta-lagni in Colegio pnllice e secrete, che voi farsi Im-perador per forza etc., e fo terminato la materia lulla dedurla poi doman al Pregadi, et far un su-mario di quello se dia lezer al Consejo di X. Et ste-leno in Consejo di X fin hore 3 di note. Fu preso certa gralia di debito 30 et 40 per 100 di sier Alexandro Marzello di sier Ztiane, fo podestà a Maran e preson di todeschi, ut in ea. Fu terminato, contra l’opinion di Cai di X, che havia suspeso, che sier Nicolò Michiel dotor, avogador di Comun andasse a Padoa a formar processo contra li scolari eie. A dì 16, la matina, fo letere di Padoa, di 257 * rectori. Dii zonzer de lì lo illustrissimo signor Thodaro Triulzi governador zeneral nostro, qual vien in questa terra; et vien perchè compie la sua ferma. Vene l’armiraio dii porlo, dicendo, per peota venula, le galie di Barbaria è in Histria ; sichè col primo tempo sarano di qui. E perchè el vien uno oralor dii re di Tunis, fo mandalo per il masser di le Raxon vechie, e fatoli prepar la caxa per la sua habilatione; qual fu preparata. Di Franca, fo letere da Paris, di 3, di V 0-rator nostro, di 22 Zener, il sumario di le qual scriverò doman, che le sarano lede in Pregadi. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consti-lendurn la risposta se dia dar a l’orator dii re Chri-stianissimo monsignor di Talagni; et steleno li Sa- vii dii Conseio e Terra ferma soli con Gasparo di la Vedoa secrelario, qual noterà le parte, licet Zuan Baplista di Vieimi, che à successo in loco di Alberto Tealdini el intra nel Conseio di X, sia eleclo a tal eargi. Et fo expedilo letere a Roma in Franza et Spagna con li sumarii di Corfù et a Milan, quali sono questi : Advisi havuti per letere di Corfù, di 16 Zener 1518. Come, per letere di la Parga, di 11 Zener, si ha inteso che el tlambular era per venir a la Janina, dove era etiam zonto uno nominato Cassa Mustal'à primo timaroto di la Janina e li altri timarati; per il che se diceva per il vulgo che erano per dannili -char albanesi che sono in quelle parie. Come se havea inteso, che apresso la Janina in molle caverne et busi de grebani se facevano gran quantità di polvere per il Signor turco. Item, per uno mercadanle venuto di Saloniehii, partito di lì a dì ultimo Decembrio, se intendea come el Signor turco era a le Seres et aspectavase in dito loco di Saloniehii, dove erano preparale molte stanzie. Prceterea, che Peri bassa, venuto de Soria, era zonto a Conslanlinopoli, et Mustela bassa etiam era zonto eh’è bilarbeì di l’Analolia; et per quanto se