177 MDXVIII, turco li sia paga li slagni li fo tolti a Corfù per quel rezimento dii 1517, danni ete. Item. expedir la co-mission a l’Orator va in Hongaria, qual ancora non è parlilo, et fo suspeso la sua andata fin si delibera quello si habi a far in Pregadi. Da poi disnar aduncha, fo Pregadi ; non eramo molli per il tempo cativo et pioza ; fo prima redulo il Consejo. 95 Di Verona, di sier Andrea Magno podestà, di 24 Octubrio. Come, in la villa di Molitorio, vicino a Verona, era seguito di note, cinque andono a caxa di uno chiamalo il Moreto, el aperto lo ligono in una camera, e lolseno soa moglie, con la qual tulli cinque ebeno a usar carnalmente con lei. e lei dolendosi era graveda, disperderia, vene la madre, qual etiam fo conosula, ut supra, e la fia disperse poi. Scrive, uno di questi confessarla li altri essendo asol-to; per tanto la Signoria, parendoli, li dagi licentia eie. Item, in la villa di Boianigo è sta amazà uno puto dormiva soto una teza, voi licentia darli taja etc. Fu posto, per li Gonsieri, dar libertà al dito Podestà di asolver chi acuserà e habi la taia lire 500 di beni di delinquenti, se non di la Signoria nostra, et possi meter in bando li altri etc., con taia lire 500, e li soi beni restano confiscali per la taia. Item, etiam darli libertà dar taia lire 500 a chi acuserà quelli amazono quel garzon in la vila di Boianigo, ut in parte, e li loro beni siano confiscati. Fu presa etc. : 130, 8. Fo leto uno breve dii Papa, dato a Cornelo, a di .... Come havia dato l’abatia di San Fumia di Campo San Piero al reverendissimo Cardinal Pisano tituli Sancii Theodori zenlilhomo nostro, e lo lauda assai, e li dà le spoglie, pregando la Signoria Io fazi meler in possession. Fu poslo, per li Consieri, excepto sier Luca Trini, darli il possesso di la ditta abatia a li comessi dii prefato reverendissimo Cardenal, e le spoglie tutte, ut in parte. Ave 88 de si, 47 di no ; non ave il numero di balole, et non fu preso, unde iterum Fu poslo, per li diti Consieri, darli il possesso senza nominar spoglie, et fu preso. Ave 140 di si, 16 di no. È da saper, sier Alvixe Pixani procurator, padre dii Cardenal, non era in Pregadi per esser andato a Padoa a solazo. Poi fo principialo a lezer letere tutle venute in questi zorni, et nolato il sumario di sopra, e si stele a lezer do secretarii, Alvise di Piero et Zuan Bapti-sta Ramusio, fin bore una di noie. Di Frama, di l’Orator nostro, venute questa matina, date a llauge a dì 20 Octubrio. I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XX VI. NOVEMBRE. 178. Come, essendo zonto de li avanti il Re, et zonto poi Soa Maestà, li comunicò li sumarii di Levante e le letere di la Signoria nostra ricevute di lo elezer di sier Francesco da cha’ da Pexaro, persona qualificata, ad andar a Verona a dì 16 Novembrio, dove sariano li agenti cesarei, etiam l’orator di Soa Maeslà, per Iralar dii quarto di le intrade di foraussili e di le ville dii Friul. Item, li monslrù la reception di danari, justa li capitoli, per li 25 milia scudi si dovea ! dar a la Cesarea Maestà, pregando quella non volesse abandonar la materia di le ville di Frinì, e scriver al suo orator, è a Venelia, facesse il tutto etc. Soa Maeslà laudò la eletion e aver dato li danari, pro-metendo scriver in bona forma. Scrive, è stato lì uno orator di milanesi in materia de’ sali, volendo il Re rompi lo a cor» lo fece a Bologna con il Papa di tuor il sai da Zervia, perchè è calivo eie. È sta expe-dito con lelere al Papa ; sichè torna a Milano. Scrive, è zonlo a la corte el signor Galeazo Visconte, fiole et. zeneri ; et il signor Zuan Jacomo Triulzi è in poco favor e rnezo disperalo. Il Re si parte, va a Zives lige 22 lontan di Paris, et anderà temporizando lontanandosi di Ambosa, aziò la Rezina non li venisse voglia andarvi a veder le fie, perché con la illustrissima Madama Soa Maeslà ha deliberato lenir secreta la morte di la lìola fino essa serenissima Regina parlurissa. Item, manda letere di l' Orator nostro in Anglia. Di la conclusion e trionfi fati de lì per la pace et matrimonio eie., qual è replicate. Fu posto, per i Savii d’acordo, una letera a l’O-rator nostro in Pranza, notata per Zuan Balista di Vieimi, cli’è sdccesso in loco di Alberto Tealdini, in risposta di sue, solicitando le ville dii Friul; et dii duca di Ferara l’averemo per fiol noslro carissimo per amor di Soa Maeslà, ringratiando quella di amo-revol coloquii auti insieme eie. Et zercha a la nomination, l’liavemo per grata eie. : 7 di no ; fu presa. Fu poslo, per li dili e li Savii ai ordeni, una letera a l’Orator nostro in Anglia in risposta di sue, debbi ringratiar quella Maestà e il reverendissimo cardiual Eboracense di la nomination fata di nui in lo acordo fato con il Christianissimo re etc., e laudar l’Orator di l’operation fate, e far rimover certe parole etc. Ave una di no ; fu presa. Fu poi, per Bortolamio Cornili secretano, leto letere dii Baylo di Constantinopoli, di Zugno, zerca uno Nicolò et Zorzi Sgauro di la Valona, quali si dolse al bassà per il rezimento di Corl'iì esser slà tolti stagni e carisee, con farli pagar quello non dovea et venderle etc.; unde il bassa mandò per il 12