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MDXVIII, NOVEMBRE.
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uno excelentissimo predicator dii suo ordine, maestro .... da Pontremolo, qual ha predicalo alias ai Crosechieri, venuto in questa terra a predicar questo A vento, poi andarà a predicar altrove; ha optima lengua et grande eloquentia.
    Aehadete in (juesta note, a hore Ire, licci piovesse et fusse vento, che una nave venula di Cypri di bote 550, qual era di Toma Duodo prior di San Piero e San Polo, sier Luca Loredan, sier Vicenzo Oriti per terzo, et ha fato .... viazi, qual è venula di Cypri con orzi e fermenti di raxon di la Signoria nostra et sadii di goton, et ha coudulo qui sier Luca Loredan vien rectordi la Cania con la sua fameglia, dita nave essendo sorta in canal di San Marco, per mezo la ponta di la Doana, havendo descargà alcuni sachi di goton, che la portò 200 e posti in Doana, sichè ne restava da zercha 60, nescio quo modo, erano tre homeni in nave, per una candela lassata impià se impiò fuogo in la nave, adeo andò brusendosi quasi tutta (ina a raso aqua. Si brusò sachi 60 goton, el l’arboro cazete e si rupe; restò in piedi el balaor al castelo. Che si la gomena teniva l’ancora si brusava, l’andava con tutto el fuogo a trovar altre nave erano a Doana, el feva gran danno. Fo v'aren-tada da alcuni valenti homeni ; sichè a raso aqua si brusò lutto el vivo. Fo danno al publico e privato, et per el caldo quattro artelarie erano suso trete, che fo una estremità e gran paura; non le’ danno alcuno. F.t ozi da la faneslra di Gran Consejo la vidi, et la Signoria fe’ chiamar li Patroni a l’Arsenal, comandandoli li desse ogni ajulo per levarla, per recuperar li orzi et fermenti di la Signoria, licei sarano lutti bagnati.
   Da poi disnar lu Gran Consejo, et non passò Ire voxe : Camerlengo di comun, Provedador a la Juslicia nuova et a la Taola di l’insida, dove fu tolto titolo di Cao di XL. Di la Zonta rimase sier Bernardin da Riva fo retor e provedador a Cataro, da sier Polo Nani fo podestà e capitanio a Treviso qu. sier Zorzi, venuto con tanta fama; el qual ozi non pas-soe, licet l’allro Consejo pasasse.
   Fu posto, per li Consieri, una parte injusta e contra le leze, e il Consejo, balolata do volte senza esser conlradila, non la volseno; la qual se Io non era rimasto di la Zonta, che pur bisognava usar più gravità, l’harìa contradita; qual fu messa a requisitimi di sier Tonni Gradenigo, sier Vidal Michiel, sier Piero da Canal et sier Ilironitno Diedo, el il quinto Cinque di la paxe, videlicet che li Cinque di la paxe presenti e li futuri, essendo per le leze a la condition instessa che li Signori di note, possino esser electi et
non sottozazino a contumatia alcuna, ut in parte. Ave: la prima volta 16 non sinceri, 532 di no, 638 di si ; et non essendo presa, perchè a voler revocar una parie presa voi più di la mità, licei per alcuni Consieri si termina a le volte in contrario, iterum balolata: 4 non sinceri, 511 de la parte, 682 di no, et fu preso di no, et liaveno pacientia.
    Fu poslo, per i Consieri, una gralia passada per i Conseglii, che uno Alexamlro de Gadis, da Castello, mercadanle, qual questo Qctubrio passalo in Quaranti» fu condanaio absenle, incolpado, ut in parie, bora •venuto si voi apresentar a le presoti; balolada do volle, fu presa.
    In questo Gran Consejo acadete una cossa no-landa, che sier Vetor Michiel e sier Alvixe Venier censori, quando fono chiamati a la Signoria per dar sacramento, disseno che per voler meglio veder che si parlava a li eletionarii voleano andar a sentar dove senta li Auditori vechii, ch’è di qua di la porla di le elelion, e la Signoria li deno licentia. Et cussi andono, e sentati, parse a sier Gabriel Venier e sier Benelo Zorzi li fosse tolto l’autorità e fusse contra el suo honor, che non ba>la loro stiano de lì a var-dar non si parla a li electionarii ; el li mandono a a dir non senlasseuo lì, che quello non era il loco suo, ma il loco suo era apresso la renga, dove sono solili sentar. Et loro volendo pur sentar, li Avoga-dori li monstrono la parte de la sua creation e il loco datoli a dover sentar per quella ; e loro disse che voleano star fin l’eletion andasse. Li Avogadori andono a la Signoria con li Censori, e ditto le raxon loro, e li Censori disseno davanti li Avogadori si parlava di eletionarii tarnen nulla levano: hor la Signoria terminò andasse a sentar al primo loro loco.
Et cussi con qualche nota andono a sentar al loco solito, che mai essi Censori non doveano andar a sentar de li si prima non fusse stà termina per la Signoria, overo non havesseno poslo parte di moversi di dove sentano el sentar altrove.
   Di Roma, di V Orator nostro, di 18. Come 11 el Ponlifice era a Palo a la caza, tornerà per tutto il mexe. È stalo indisposto, ma per la sua bona natura sla bene. EH ani il cardenal Redolii suo nepole è con lui indisposto. 11 duca di Urbin a Fiorenza ha dopia terzana ; pur si à aviso è resta con la terzana simplice. La madre, madama Alfonsina, è pur amaiala. Scrive, il banco di Lorenzo di Taxi e compagni è l'alito, si dice, per assa’ stimma di danari. Non si sa, quantità ancora, et molti creditori sono andati a la loro caxa, inteso il falir, non hanno trovalo di loro ni roba alcuna. Per tanto prega la Signoria voy prò-