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MDX1X, GENNAIO.
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<lili canonici, domino Antonio Mazante e compagni, vengino a la presentia nostra, et scrito a Roma al cardinal Corner, ch’é episcopo di Verona, dolendosi di tal scomunica fata.
   Vene la contessa moglie dii conte Chrisloforo Frangipani, è in Toresele, nominata Polonia, sorela dii Cardinal Curzensè, qual, poi fo cava di Toresele dal marito che voleva scampar, sta in cale di le Rase in cha’ Dandolo, et acompagnata con alcune soe done, sentala apresso il Principe, fe’ lezer una suplication : pregava la Signoria fusse contenta l’andasse a disnar e cenar in Toresele col suo carissimo marito per tuor bona man et combiato avanti el si parta. Et cussi, per il Colegio, li fo concesso, et andoe a star e dormir in Toreselle ; il qual conte partirà immediate per Milano.
    Da poi disnar, fo Gran Consejo. Fo publicà tutti quelli hanno auto danno da’ subditi dii Catholieo re, et quelli di le ripresaie debano andar a darsi in nota a li Provedadori di comun in termine di 8 zorni, ut in nota leta per Alexandro Rusinelli.
    Fo publicà, per Hironimo Alberti nodaro di Censori, la condanason fata per essi Censori sier Vetor Michiel e sier Moixè Venier, contra sier Piero Bra-gadin qu. sier Andrea da San Severo, per aver pre-gado e ricomandatosi per rimaner savio di Terra ferma ; el la copia sarà notada qui soto.
   Fu fato podestà a Pyran sier Hironimo Braga-din, fo Cao di XL, qu. sier Andrea da San Severo, fradelo dii dito sier Piero ; et Camerlengo di comun rimase sier Andrea Lion, fo podestà a Chioza, qu. sier Alvixe: passò di largo. Et non passò Podestà a Muran, ni Zudexe di Examinador.
    El Colegio reduto, consulloe la expedition di l’ora tor dii Signor turco, et par voglino mandar Baylo et justificar li danni dii ruodolo al .dito oralor; et da matina elezer un per ordine, vaili dal dito orator a caxa dove 1’ habita a la Zueca a chiarir questi danni eie.
    In questa matina, hessendo solo 5 Consieri, mancava sier Piero Querini, comparse sier Gabriel Venier l’avogador, dicendo terminasseno che sier Ma-rin Zorzi dolor sia fuora di Colegio e si fazi in loco suo savio dii Consejo alento fo electo solum per 3 rnexi. Et balotono la termination di la Signoria: fo che ’1 restasse et 2 che 1’ usisse ; sichè niente si potè terminar. Doman hessendo tutti, si termenerà. Ma ditto Avogador disse termenando che ’1 stesse; la intrometeria et meneria el primo Pregadi ; quello sarà noterò. Unum est, sier Marin Zorzi dotor non vien in Colegio.
   De sier Sebastian Moro provedador di Var-mada fo letere, di Faremo, di... . Come havia auto la deliberalion vadi eie. a Saragosa a dar soccorso a le galie di Barbaria nostre ; et cussi partiva ozi, sicome in dite letere si contien, per exequir i mandati, e va in Dalmatia per trovar le altre galie e farle interzar.
    Item, Philippo Zainberti nodaro di 1’ Avogaria, va a Corfù a formar processo ; parti con un gripo a di primo di notte.
   Dii Provedador di l’armada, di primo, ore 23. Come, havendo lì a Parenzo ricevuto le letere dii Senato di andar a Saragosa a socorer le galie di Baruto, come obedientissimo, subito scrisse a sier Alvise da Canal viceprovedador di l’armada, debbi subito con le galie el si atrova andar verso Saragosa, et li ha mandà la letera ducal. Item, ha scrito a li do soracomiti sono a Zara, sier Alvixe Loredan qu. sier Luca, sier Beruardo Dolfin di sier Lorenzo debano metersi in hordine, che zonto el sia de lì, habi li homeni da interzarli ; et manda la letera etiarn ha scrito a li rectori di Zara. Ha fato discargar le robe di la sua galia lì a Parenzo, justa i mandati di la Signoria nostra, el le zurme contentissime vanno. Le barche di le munition e biscoti non erano ancora zonli, che si leveria. Scrive poi esser zonte le do barche mancava, qual le mena con lui a Zara per non perder tempo ; el in quella hora 23 si parte, et va a bon viazo.
   Di Frama, di sier Antonio Justinian dotor, orator nostro, date a Paris a dì 17. Come a dì 11 scrisse dii zonzer di 4 oratori anglici, et si aspetava il Christianissimo re, qual vene quel zoruo e fece intrata molto honorata, et alozò nel palazo regio. Il dì sequente fo ordinata la udienti» publicà. Essendo Soa Maestà sentata in maestà con signori et principi e la nobeltà di Franza richissimamenle vestili, eravi il re di Navara e il reverendissimo legalo Bibiena, et quatro altri cardinali, zoè Boisì, Brugies, Vandomo et Ara Celi ; e l’ordine e il modo non scrive che per letere parlicular, et fino a stampa se intenderà il tutto. Poi lo episcopo Plocense, uno di ditti 4 oratori, fece una oratione Ialina a proposito di la materia per la qual erano venuti ; el li rispose il Gran canzelier ; e altro non fu tatto per quella giornata. La matina sequente, il Re fu a messa in la chiexia cathedral di Nostra Donna con tutti li signori et oratori preditti ; et dita la messa per il Cardinal Boysi, et poi data la beneditione per il reverendissimo Legato, il Re et li quattro oratori an-dono a l’altar, dove diti oratori zurono li capitoli di