311 MDXVIII, DICEMBRE. 312 per deliberation dii Senato a dì primo Zener dovea meter banco, e domandò quanto havesse a far, perchè non venendo il Provedador a disarmar non avea zurme; poi li danari di armarlo non sono trovati; per tanto in Colegio fo deliberato, atento e ti am l’o-rator dii Signor turco è ancora in questa terra, et far questa movesta è mal, et li fo dito non metesse banco et si scoresse. Tamen el Colegio da sì senza Pregadi, non poteva far questa deliberatione. A dì 30. La matina, nulla fu di novo da farne memoria. Fo da poi disnar etiam Consejo di X, con la Zonta, et fo prima fato Cai di X per Zener; sier Francesco Falier el vechio, qual ha desideralo sempre di esser, voi meter certe parte zercha levar el dazio di viu etc. et ponerle in consulto. Hor è sta fato sier Nicolò Venier, fo vicecao questo mexe, et sier Francesco Donado el cavalier, stato altre fiate, el quale à fuora in villa con licentia auta per parte dal Consejo di X. 168* Fu proposto, per i Cai di X, di tratar la materia dii Monte Nuovo in questo Consejo di X con la Zonta, e di novo elezer 15 di Zonta sopra questa materia dii Monte Nuovo eie. da esser electi a do per ca-xada, potendo esser, ut in parte. A l’incontro, sier Antonio Morexini, sier Alvise di Prioli, sier Antonio da Mula consieri messeno questa materia sia dedula al Consejo di Pregadi e lì defimida; e li Provedadori electi sora el Monte Nuovo debbi prima lezer in Colegio le loro opinion etc., potendo quelli di Colegio meter parte. E parlò dito sier Alvixe di Prioli, dicendo è materia dii Pregadi e non di questo Consejo. Andò le parte: 15 et 12, e fu preso venir al Pregadi. Mancava nel Consejo di X sier Francesco Donado el cavalier, eh’è fuora, et uno di la Zonta che non è sta fato, et sier Zorzi Corner el cavalier pro-curator, è di la Zonta, qual è amalato. Fu etiam preso, che el debito di sier Francesco di Garzoni qu. sier Marin procurator, per el bosco di Lignago comprò, qual fo comesso a veder i conti a li Provedadori sora il Monte Nuovo, che ’1 sia posto e rimesso a li Provedadori sora la camera d’impre-stedi, quali debano farsi pagar. A dì ultimo. La matina, in Colegio vene sier Daniel Renier venuto capitanio di Verona, in loco dii qual andò sier Piero Marzelo, et foacompagnato da assa’ patricii, et referì di quelle cosse; de le fabri-che de la terra e castelli portò el modelo e la spesa fata. Item, la intruda di la camera, qual solea haver ducali 60 milia, reduta in 40 milia, e questo perchè li fo dona la masena etc. a Verona. Item, la garzaria di panni fa pochi panni. Disse altre cosse di quella cita et voler di ciladini. Fo laudato de more dal Principe. Vene l’orator di Franza in materia dii conte Cristoforo Frangipani, va a Milan con custodia, atento è venuto uno aviso, per via di Padoa, che in camin to-dcschi si prepara venirlo a tuor, zoè è cavali 18 a Noal di soi, parte de la soa careta, e altri todeschi armati per acompagnarlo ; unde fo sorastato di mandarlo per darli più segurtà. Item, l’orator parloe zerca alcuni scolari, li quali voriano lezese a Padoa uno dotor novo etc. Fo leto una letera di sier Vicenzo Zanlani vice capitanio di le galie di Fiandra ; il sumario scriverò di soto. Noto. A dì 28 Dezembrio in Colegio, fo balotà scrivan a Bergamo a veder le raxon de la comunità, et rimase Zuan Batista Sandeli. Da poi disnar, fo Pregadi et lete le infrascripte letere, zoè : Di Roma, di V Orator nostro, di 19. Come havia ricevuto 2 letere, di primo et 12, con li avisi di Andernopoli et di Hongaria, quali ha comunicati al Papa. Disse: « È venuto (l’inviato turco) a spiar; è bon la Signoria el spazi presto, aziò ritorni indrio ». Poi li disse aspeta la resolution dii Christianissimo re fata in materia Christiana, et domanda al Papa decime et cruciale, con le qual voi far dita spexa. Poi esso Orator eri comunicò al reverendissimo Medici dite nove, qual li disse erano zonte le letere dii Legalo è in Franza, qual le havea in mano. Soa Chri-stianissima Maestà promete a defension de Italia e di la Santa Chiexia contra turchi 3000 lanze, 6000 cavali lizieri, 40 milia fanti e una bona banda de arlelarie, dicendo il Re non voi li manchi uno fante in caxo el Turco volese invader, et voi prima andar a inferirli danno; ma voi dal Papa le decime e cruciata per li soi Stadi di là e di qua da’ monti per anni 3, con le qual voi pagar dite zente et voi mandar uno nontio in Hongaria a confortar quel Re. Dii dito, di 2i. Come havia dato le letere a li reverendissimi Cornelio et Pisano zerca domino Zorzi Soprasaxo, et disseno furiano bon oficio. Et cussi el reverendissimo Cornelio parloe al Papa, qual li ha ditto el re Christianissimo voria non procedesse a censure per la restituirli de l’inlrade dii cardenal Sedunense; ma li altri cardenali, Plmpera-dor, il re Chatolico e il re d’Ingaltera scriveno in soa recomandatione che li sia restituito ; sicliè cometerà la causa in Rota. Scrive, Luni et Mercore fo concistorio sopra la canonizatione dii beato fra’ Francesco di Paula. 11 Papa con tutti li altri cardenali si hanno