287 MDXVIIl, DICEMBRE. 288 Dii dito, di 6, ivi, eonte a dì 17 nel Consejo di X. Come era slato dal Re, havendo ricevuto nostre di 17 con li avisi di Hongaria, e li comunicò quanto si havia, e come .... el Turco tratava pace. Ponderò molto questa parte, dicendo « è facende de importanlia, bisogneria dar sussidio a Hongaria, perchè el Turco fa per far el fato suo ». Item, le letere per Germania doman sarano expedile, come li ha dito Rubertet, qual etiam à ’uto risposta di la Cleta, qual li dà comission di far el tutto, et sarà contento dii modo di la satisfazion ; ma, dico, voi promessa dii banco a Lion. L’Orator li ha dito non la trove-rano; sichò sta su queste praliche. El signor Zuan Jacomo Triulzi, che rimase a Chievers, si ha è di-sperada la soa salute, et per confortarlo, è slà mandali messi dii Re e di Madama ; il qual à revocà el testamento fece in quella parte contradiceva al re Chrislianissimo. Quelli dii duca di Urbin hanno instato al Re di haver la soa compagnia, e il Re non voi far torto a la caxa Triulza. La Maestà predila è andata fuora di Paris a uno suo palazo, meza liga 157 lontano, e starà fuora fino l’intrata di oratori anglici, perchè non si voi ritrovar, corno fece il re di Anglia a li soi, i quali si aspela la presente setimana de lì; si atende a’ piaceri. Solicila sia eleclo il suo successor. Scrive, ozi è zonto lo illustrissimo Duca di Ferara, lì venuto a slafela per esser a l’intrata di oratori anglici, quali a dì 9 dieno intrar lì in Paris. In questa hora è zonto aviso, eri el signor Zuan Jacomo Triulzi esser morto : Idio li doni requie e più reposo a l’anima che non ha dato al corpo. Di Milan, dii Secretar io, di 13. Come era zonlo lì uno orator cesareo va a la marchesana di Monferà, per confortarla e dolersi di la morte dii Marchexe. Qual ha parlato a l’orator di Ferara, e dito il Re di romani non esser slà ancora eleclo. Item, è letere di Pranza, di 5, el signor Zuan Jacomo esser miorato. Dii dito, di li. Come è stalo dal Governador nostro, qual era con molti parenti, e si doleva di la morie dii signor Zuan Jacomo, nè si voi partir de qui (ino non aseli le cose de la caxa. Qual li disse, el dì avanti che la noie el morite, pasizò per camera con gran lamento dii stomaco; et che sempre era slà custodito da’ zenlilhomeni dii re Chrislianissimo. Poi disse, licet sia mancalo esso signor, suo nepote el marchexe, qual è suo zenero, ha de intrada ducati 30 milia, sarà bon servidor di questo Illustrissimo Stado, et altre parole; et che uno francese li havia diio esso Governador era molto amado e sti-mado dal Ile, e li daria la conditimi havia el signor Zuan Jacomo volendo restar a Milan; qual li ha risposo, è molti altri de la caxa polrano averla, e lui voi star dove è et servir la Signoria nostra. Et li disse dovesse parlar a monsignor di Lulrech, e scriver a l’Orator nostro in Franza in recomandation di la caxa: tamen non à voluto scriver alcuna cosa senza licenlia nostra. Il qual Governador li ha dito, ogi si fa una dieta di grisoni in Agian per le cose dii contà di Tiruol, e parlerano etiam dii signor Zuan Jacomo defunto. Di Anglia, di V Orator nostro, di 10 No-vembrio, venute adì.. . con le letere di Franza. Come in questa note la Serenissima Raina parlurite una fìola con gran molestia di tulli de lì, perchè desideravano aver maschio; et se l’acordo non fusse fato con Franza, essendo nata fìola non sarà seguito, perchè questi dubitano assai quel regno, non essendo maschii di questo Re, non vadi sotto la casa di Franza. Scrive, per questo non à potuto negociar col Cardenal eie. Nola. Si ave per avanti, per letere particular, j dita fìola naia di rnexi 8, poi morite. Da Milan, venute essendo Pregadi suso e lezendosi le letere, date a dì 17. Come lo illustrissimo Lutrech era stato a dolersi a la illustrissima marchexa di fo moglie dii signor Zuan Jacomo defunto in Franza, la qual era in una camera piena di done, el cussi in sala; qual li disse aver auto ordine dal re Chrislianissimo di dolersi, e li lexe la letera dii Re, confortandola il Re non era per mancar a la caxa Triulza etc. In una altra camera era el signor Marchese, fo suo nepote, e ’1 governador nostro signor Thodaro Triulzi, el conte Galeolo de la Mirandola, qual è de la sua factione, lo episcopo di Aste et missier Barnabò Triulzi con altri zen-tilhomeni; con li qual esso Lulrech fece el medemo ofìcio, legendoli la propria letera dii Re, dicendo era morto da bon christian. Poi esso Lulrech disse al nostro Secretario, esso signor à vixu sempre inquieto. 11 Governador li ha dito a diio nostro Secretario, esso signor aver lassa assa’ danari, i quali sono in Misocho ; et che ’1 voi star qui per adalar alcuni zorni, poi esso Governador ritornerà a Verona. Scrive, è ritornà uno secretario a Zenoa per la maleria di sali etc. Fu poslo, per li Consieri, certo possesso a uno domino Valerio de Bonis, di uno beneficio in bre-xana di Santa Maria di Fomigolio et San Jacomo, essendo seguilo acordo tra sier Alvise Pixani pro-curator padre dii cardenal Pisani, e sier Michiel Trivixan padre di domino Andrea, con el dito,