159 MDXVIIf, OTTOBRE. 160 hanno dal Cayro, vele 36 di portogesi erano intrate in Caraeran e venute dentro dal strelo per andar a brusar, se dice, le galie che fece far soldan Campson Gauri passato. E1 paese de qui è pacifico. In queste boche si atrova quatro fuste di corsari, assai ben armate di turchi, le quale hanno preso sopra Tripoli e Barulo, in quelli luogi, tre navilii de’nostri, et ancora sono de li dite fuste. De qui non hanno fido provision alcuna; ma anzi li hanno dato vituarie e fatoli bona compagnia. Intendemo in Alexandria esser una galia e due fuste in Porto vechio, pur corsari turchi. Di Famagosta, di sicr Vicenzo Capello captiamo, di 2 Avosto. Come di le cose dii Sofì nulla è ditto, e la tornata dii Signor turco a Con-stantinopoli è sta per le voce andate di la cruciata si fa per christiani ; quel Signor tornò con 15 milia persone. Et ha inteso di uno era lì, come il Signor turco, hessendo fuora di Alepo a dì 13 Mazo ussito per andar in campo contra il Sofì, li vene do olachi in zorni 13 di Conslantinopoli, e lete le letere deliberò ritornar ; e a dì 15 Mazo partì per Conslantinopoli, et lassò esercito di persone 25 milia in 30 milia, e fato uno bassa nominalo in le letere, renon-ciò per esser povero, unde fece poi Peri bassa, qual fu contento restar, e il Signor li donò 100 milia ducati. Et scrive, a dì 16 dii passato fo li a Fama- 84 * gosla uno ambassador di Syo, stato in campo dii Signor turco in Alepo, et raferma quanto ha scrito di sopra. Di Soria le cose son pacifiche; el Gazeli governa Damasco, è ben voluto e in reputalione; e li capi di machademi vicinano ben, et il Gazeli voi vadino habitar in Damasco. Scrive come a dì 15 aparse in quelli mari vele 27 turchesche, tra le qual galie 12, e di quelle erano 2 grosse, il resto fuste, e andò verso Lango ; unde, per dubito di Zerines, non havendo bisogno di lui lì in Famagosta, perchè erano ben forniti di zente, mandoe el Toso di Bagnacavallo contestabile a Zerines con 50 fanti per custodia di quel castello. Dii dito, di primo Septembrio. Come ha uno aviso, di 23, da Tripoli, era fama il Soli veniva; per il che l’esercito turchesco, capilanio il bassa Peri, si era posto a l’arme e li andava contra. Scrive poi di quelle fabriche di Famagosla et quanto ha fatto al Cauro solo l’Arsenal; sichè si poi dir quella terra fortifichata, e tamen non si spende più di ducati 400 al mexe. Scrive dii zonzer di le do nostre galie solil de li, et lauda tenirle de lì. Di Candia, di sier Antonio Loredan duca, sier Marco Dandolo dotor et cavalier capita- nio, e sier Sebastian Moro provedador di l’ar-mada, di 27 Setembrio. [Dii zónzer lì di esso Provedador di l’armada insieme con el signor Janus di Campo Fregoso, poi exequile le cose di 1’ Arzipiela-go etc., et fo convocato quelli nobeli in sala et proposto il bon voler di la Signoria nostra di averli a cari et conservarli in ogni tempo, per il che mandato havea el signor Janus, uno di primi soi condu-ctori lì, e lui Provedador di l’armada per veder e consultar la fortification di quella terra e ixola, e stesseno di bon cuor che sempre da la Signoria nostra sariano defesi; con altre parole, ut in litte-ris. Et li fo risposto, per nome di tutti, per domino Francesco Bon fo alias orator a la Signoria nostra, ringratiando il bon voler di la Signoria nostra etc. Et cussi, per dar principio, andono a veder il borgo, dove za si voleva fortificar al tempo dii perder dii nuovo ponte, e visto tutto si farà uno modello, qual si porlerà a la Signoria nostra per ditto signor Janus. Etiam il magnifico domino Marco Orio, olim ducha, ch’è stalo presente, ben instructo referiva il tutto. Di sier Sebastian Moro provedador di l’armata, data in porto di Candia a dì ultimo Setembrio. Come, a dì 26 Avosto, dal Zante scrisse il brusar di la fusta trovata al Demala, apresso Santa Maura, qual havea preso alcuni navilii de Corlu; aciò non facesse altro danno; e partì a dì dicto, investigando la securlà di naviganti da’ corsari. Navigoe a Cao Malio, qual passò, trovoe ben custodito da le galie lassoe a quella vardia; e lasaloli quel presidio li parse, andò ad exequir li mandali di la Signoria nostra zerca le cosse di Pario, dove zonse a dì 2 dii presente; et volse andar nel loco del Cephallò, qual è più forte di queste insule. E zonto, mandò a chiamar quel castelano nominato Jacomo Crispo messo per il duca de Nixia, qual li fece domandar uno salvoconduto, et per honor di la Signoria nostra esso Provedador li fece intender non li volea far salvoconduto, e sì lui havea comesso eror alcuno non li venisse ne le mano, e non havendo comesso, non li mancheria de justicia. Il qual inteso tal risposta, non havendo modo di salvarsi, vene a soa obe-dientia. Et cussi subilo mandò a l’altro castello de la Parchia, nel qual era uno Cursin Sanuto per nome pur dii dito Duca, qual anche lui volea salvoconduto, pur se ne vene. Mandò etiam a chiamar domino Philipo Lion, qual era a Langussa ; e la matina zonto introno nel castello del Cephallò, dove trovono alcune robe fu dii qu. signor defuncto. E poi li fo ditto in certa camera erano alcune robe et uno seri-