273 UDXVIII, DICEMBRE. 274 gna, Franza, Anglià, Milan et Hongaria, il sumario auto da Constanlinopoli, qual è questo : Sumario di letere di Andernopoli, di 18 Octiibrio 1518. Come, zonto il Signor turco lì in Andernopoli, fece venir a la Porta lo ambasador dii re di Hongaria, stato relenuto zà anni 5, e l’altro ambasador stato retenuto anni do, con li quali ha tratalo di far pace con loro ; ma è certa diferenlia di alcuni lochi tolti per el dito Signor turco a’ bongari. I qual am-basadori par non habino voluto concluder se diti loci non se restituissa, per modo hanno mandato d’acordo da l’Hongaro uno schiavo dii Signor et uno homo de li ambasadori con questa difìcultà, perchè el Signor non voi restituirli. Zudegasi che la pace si concluderà. Item, Perì bassà, è in Soria con 1’ exercito dii Signor, era per venir a Conslantinopoli. Al presente la cossa si è riferdita, e lui con la persona è rcduto al pe’ dii fiume, e sta a quelli contini. El miracur bassi, zoè maestro di stalla dii Gran Signor, è in Persia, si atrovava a Caratare in quelle circunstan-tie, et va scorsizando in tulli quelli paesi, non trovando alcun a lo impeto; che dii Sophì variamente si parlava. Molti judicavano non aver forze di star a l’impeto, e se teniva che finalmente seguiria pace insieme, eh’ è la opinion dii Signor. Per opinion di tulti era di ha ver la Valachia; tamen per questa invernata non si vedeva ordine ; e, se diceva, voi far in Pera uno seragio a uno loco chiamalo sopra le Bombarde, el qual loco era de uno cosa dii diio Signor, e questo perchè sua signoria ha in (cattivo) augurio star nel seragio di Constanlinopoli. Che a dì 17 Octubrio, lì in Andernopoli, el Signor turco fece Porta. Andò a basarli la mano uno ambassador di Gemen, ch’è zerca zornate 20 di là di la Mecha, sopra el mar de India: el qual ambasador andò al Cayro zudegando trovar el Signor lì ; el qual lo trovò partido, e lui restò lì amaialo. Ha portato presenti inextimabeli, et maxime di zoglie, eh’ è in uno tapsi d’oro, zoè uno vaso d’oro più grando di uno bacii, nel qual erano posti do baiasi come do ovi de gaiina, et in mezo uno altro balaso grando come uno ovo di oca, oltra perle 40 grosse di carati 25 in suso runa, poi smeraldi e turchexe 148* grande et altre zoie che non se po’ slimar la valuta, oltra grande numero di specie di ogni sorta per gran valuta, fesse da peze 1000 beletissime et finissime, muschii, zibeti et altre cose. El qual amba-7 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXVI. sador, vien dillo che è venuto a dar ubedientia al dito Signor. Item, l’era venuto uno ambasador di Chairbech locolenente al Cayro, ancor lui cum be-lissimi cavali, da 40, uno più bel di l’altro, 10 di qual armadi cum armadura d’ oro a la damaschina, et molti altri belissimi presenti. Tutti do dilli ambasadori basarono la man al dito Signor. Item, erano zonti a la Porta ambasador dii Va-laco, el qual a dì 18 dito andò a basar la man al Signor, et cussi uno ambassador di Syo et uno da Ragusi cum belissimi presenti, per congratularse di la viteria e altre facende particular. Item, fo mandato li sumarii di letere di 20, di Hongaria. Nota. In le letere dii Baylo è uno capitolo, come non è niun si possi far savio di pensieri di quel Signor; nè si pò judicar quello babbi a far si non quanto si vede. Copia di la parte presa ozi in Pregadi. Se ritrovano a li oficii nostri molli debilori di la Signoria nostra de diverse rason, li debili de li qual è conveniente consumar, et resecar, etiam per benefìcio publlco, li crediti clic molli hanno con la Signoria nostra per causa di le lanxe, danari acom-pagnati de raxon de imprestedo dii Gran Consejo, et etiam per lo andar a Gran Consejo, et però: L’anderà parie che tutti li debitori di la Signoria nostra, exeepluati li debitori de li 8 Officii, di le Raxon nuove, possino senza pena alcuna scontar tulti li soprascrili crediti sì con sì, come con altri, per tutto il mexe di Zener proximo venturo ; passalo el qual termine, non possino più scontar, ma restino sopra le parte prese in questo Conseglio. A dì 12, Domenega, fo letere di sier Lion 149 Viaro podestà di Este. Come quello fa sier Andrea Baxeio mandalo per Colegio provedador su l’Adexe, è a danno di quel territorio e mina dii pa-doan etc. yunde fo scrito di questo al predito Pro- v.edador e mandatoli la letera predila. Et nota. Dito Baxeio, hessendo provedador sora la Sanità, fo mandato per Colegio a exequir certe senlentie e parte di Pregadi; el qual ha ducati... al mexe per spese conira le leze, che ’1 Colegio non poi haver libertà limitar tal spexe. Vene 1’ orator dii ducila di Ferara et monstrò una letera di la Duchessa, data in Ferara. Co- 18