123 M0XVII1, OTTOBRE. 124 Fa lelo una letera dì sier Angolo Trun pro-vedador in Are, di 26 Septembrio. Come era slà lajà fi naso a uno citadin de lì nominato Bor-lolamio Renovato da alcuni, ut in litteris. Posto, per i Consieri, darli libertà meterli in bando, ut supra, con taia e conflscation di beni. Presa: 133, 0. Fu fato el scurlinio di un savio dii Consejo in loco di sier Piero Landò intrato consier, et niun passoe. Di Franga, fono teiere di sier Antonio Ju-stinian dotor, orator nostro, date a Lansenis a dì 2. Come, poi scrite le altre, fo da la illustrissima Madama, qual era con la Serenissima Regina, et poi coloquii generali, Madama lo tirò da parte parlandoli di la morte di madama Loysa ; et come in la capitulation col re Catholico e morendo questa debi tuor l’altra, et si vederà adesso etc. Coloquii come li disse suo fradello il Bastardo, dicendoli etiam di la rota ha auto li fanti spagnoli con don Hugo di Monehada etc. Poi disse, non potendo lassar la Raina, manda il Gran maestro e il Gran canzelier contra il Re a dirli la nova di (al morie. Lui Orator la confortò e si dolse da parte di la Signoria nostra ; et hessendo preparate le cavalcature e la leticha, in la qual andò essa Regina et illustrissima Madama e lui Orator un poco a spasso. Scrive, ha inteso monsignor di Clevers ha mandalo uno nonlio a dir al Re et a Madama, come vede non continuar la militia tra quelli reali per causa che ’1 Re di romani et par Franza li contrarii ; per tanto voi licentia da quella Maestà di ritornar in Fiandra. Madama ha mandato uno frate in Spagna, non sa la causa, di 1’ hordine di frali Menori, chiamato fra’ Avemaria, qual è andato a Roma. El signor Julio di San Severin è zonto li; visitò la Regina e Madama ; è partito per trovar il Re ; tien sia per Citadela. Lui Orator saperà ben risponder, achadendo etc. G6 Lo illustrissimo signor Zuan Jacomo Triulzi è zonto tre lige lontan de li; non è sta admesso ad haver audientia da Madama. È in suso un poco verso l’Alemagna bassa, non si sa se anderà dal Re, overo aspeterà lì il lioy. È in poco favor per la informa-tion si ha auto per aversi fato canton di sguizari, e questo per mantenir Vigevene et Misoco, poi la sua morte, a suo nepote. È venuti di qui oratori di sguizari et do di grisoni per esser col Roy in suo favor; il qual signor la lite che l’ha di Caslel Novo con monsignor il Gran scudier, voi li sia mantenuto li soi privilegii et non voi per questo esser trato a raxon in Franza, ma sia difinita a Milano. Da Milan, dii Caroldo secretano, da Gam- buto, di 9. Scrive le exequie fate al signor marche-xe di Monferà, come dirò di soto. Scrive come Luni 10 illustrissimo Lutrech tornerà a Milan, dove sarà 11 conte Piero Navaro, vien di Marseja, dicendo poiché non si fa faconde con armala sul mar, voi stai-in Milano ; il qual conte Piero è gratissimo a esso Lutrech. 11 qual Lulrech li ha dito come monsignor l’Armiraio, che doveva passar su l’ixola d’Ingaltera la seconda volta, ave fortuna ; pur a dì 17 Septembrio prese uno porto su dila insula di Anglia, et presto si dovea ritrovar a la corte, e per dar l’onor a lui si havea diferita la conclusione di la pralicha. Etiam questo li ha dito monsignor di Terbe che seguirà ad ogni modo, e con qual condition si voglia, e costa quello si voglia; ma quando non sucedesse, potria intervenir quel li disse alias a Casal lo episcopo di Niza, nominato el Mirandolino, che l’lm-perador Liabi a discender l’anno che viene in Italia, et maxime il duca Francesco, el qual si atrova disperato di le cosse di.....et senza aver un soldo. Di Trevixo, di sier Francesco Mocenigo podestà et capitanio, di lo. Come ha dato principio al fabricar di la terra, e non farà principii nuovi, ma seguirà il vechio ; et ha principià a lavorar il muro di la porta di San Tomaso fino al fil, qual era aperto, e non era muraglia ; tamen ha trovato la camera exausta di danari et li bisognerà per calzine etc. Di Corphù, di sier Bernardo Sorango pro-vedador, di 13 Septembrio. Scrive, va continuando quelle fabriche, justa lo aricordo e ordine dato per il signor Janus, et scrive aver compido uno muro di longeza pasa 17 V2> e alto pasa 3; sichè quella parte è fata inexpugnabile, perchè il monte Travacuor la dominava ; et ha fato spianar i merli, et quelli reduti a la francese. Scrive, zerca le maestranze, ha compito la paga di danari li fo dati, et ne sono amalati ; ha lavorato con 4 mureri soli. Lauda molto uno maistro Bortolamio da Lonà. Scrive voria aver opere e far bassar il monte di Crepacuor etc. ; e dii Turco nulla scrive; lassa il cargo al rezimenlo. Fu posto, per sier Luca Trun el consier e i 6G * Savii loro, non era sier Piero Contarmi savio a Terra ferma, certa parte, che li rami veniva per via di Treviso, bora havendo tollo la via di venir a Verona, siano ubligati dar segurlà de lì di condurli in questa terra, pagando di dazii ducati 3 per bota. E leto letere di rectori di Verona zerca questo e depo-sition di quelli pagavano, et come in mexi 17 è venuti bote 23, pagando raines 3 per bota.