179 MDXVIII. NOVEMBRE. 180 Baylo et ordinò lusso meni dal chadl di Pera acciò pagasse questo. Et cussi con assa’ nalion andoe, dove el chadì aldite, e visto li capitoli di la pace e il Baylo non poteva esser aslrelo, lo licentiò e andò a parlar al bassa, e si convene scrivesse a la Signoria, in termine di mexi tre facesse satisfar il tutto el danni e interessi, aliter si faria pagar de qui a mercanti ; pertanto suplica questi richiami non vadi al Signor. ltem, fo leto letere dii Colegio al rezimenlo di Corfù, sier Alvise di Garzoni e Consieri, di questo, e la risposta, loro vendeteno per ducati 183 peze 7 stagni per pagar le 10 per 100 e posli in camera. Item, la lelera scrive esso rezimenlo a Constantioo-poli di questo. E come a Messina fo retenute queste carisee et stagni, et loro scriseno per la recuperation 96 mandando do ciladini a recuperarli, scrivendo è malo questo Nicolò Gauro eie. Item, leto all re le-lere dii Baylo in quesla materia, bisogna satisfarli, et la suplichation loro fata a la Signoria, come per forza li è sta fati scargar, et aliegano sier Borlolamio Coniarmi e sier Alvise Mocenigo el cavalier andavano oratori al Signor turco, erano lì, et fo dii 1517, et questi fezeno li fosse restituì le vele indrio ; ma la noie partiti, l'eno discargar le peze et venderle. Poi valeano il canler ducati 25, però voleno il cavedal, spexe, danni e interessi etc. Et apresentò uno mandato, over lelera, dii Signor lurco a la Signoria molto superba, la copia sarà forsi qui solo scripta, che si lazi render il lutto a questo, aliter sarà causa romper la paxe jurala. Fu poi posto, per li Savii tulli, una parte, che avendo tratà di acordar questa cossa con Zorzi Gauro, è qui, per sier Alvise Mocenigo el cavalier procurator, in ducali 550, il Colegio habi libertà di poterli dar di danari di la Signoria nostra ; et aziò la Signoria non habi danno, sia eomesso a sier Bernardo Soranzo, intrarà baylo nuovo a Corfù, e li Consieri, fazino diligente processo el lo mandi di qui, e li Avogadori con quello vegni al Consejo etc. Tutto il Pregadi era conira sier Alvise di Garzoni baylo, che in questo si havia mal porlà, e volea lui e Consieri li pagasse. Et Io Marin Sanudo, è di la Zonta, andai in ren-ga, cargando il caso ; et che quel rezimenlo havia fato cosa non dovea, sì in mandar a Messina, che non doveano, si in far discargar e pagar a questi quello non doveano : causa meterne a le man col Signor turco; et però li Avogadori doveria far processo e vegnir al Consejo e castigar li Iransgressori di mandali di la Signoria nostra. Laudava l’acordo con questo, ma biasemava la parie in far formar processo dii Baylo e Consieri, perchè li Consieri, uno di loro è in dolo, ch’è sier Sebastian Pisani, poi sier Marco Barbo è lì, et non furano nulla ; però comelino ad altri questo processo eie. Poi andò in renga sier Alvise Mocenigo el cavalier, fo orator al Turco, dicendo aver tralà quesla materia, e a Corfù li par facesse darli indrio le vele, dicendo li par, ma non afirmaría; e che lui porlo la paxe fata col Signor turco, qual durerà quanto voremo nui ; si jact'ò molto, nè altro disse. Poi sier Zorzi Pisani dotor et cavalier, savio dii Consejo, andò in renga, dicendo il Colegio lien che ’I rezimenlo di Corphù habi lato mal et dia pagar questi danni; ma non voleno condonarli senza esser aldidi; e di cometer a lar il processo, leyera no via li Consieri e cometerá ad altri. Hor venuto zoso, per il mio aricordo, vene tre opinion: una, sier Antonio Morexini, sier Luca Trun sier Francesco Bragadin consieri, savii dii Consejo e Terra ferma, comeler il processo al Baylo nuovo 96 " e al Provedador di l’armada, essendo de lì, et non essendo, al Baylo solo. Sier Zuan Miani, sier Antonio da Mula consieri voi questa parie, ma in absentia dii Provedador di l’armada. Sier Marco Barbo con-sier nuovo di Corphù, formi insieme col baylo il processo, et li Savii ai ordeni messeno che ’I Provedilor di l’armada solo formi il processo. Andò le tre parie: una non sincera, 8 di no, 45 di Savii ai ordeni, e questa andò zoso; 50 dii Miani e Mula, 69 dii More-xini e altri nominadi. Iterum balotà le do opinion : 7 non sinceri, 62 dii Miani, 103 dii Morexini, et questa fu presa ; et lo ad honorem Dei obtini la mia opinion el aricordo. Fu posto, per i Savii tulli, la commission zeneral pro forma di sier Lorenzo Orio el dotor, va orator in Hongaria, qual era in Pregadi el solicitava a li Savii fusse posta, ch’è contra le leze, nè poi quel dì si fa comission ad alcun orator, star in Pregadi lui orator. Et sier Gasparo Malipiero, fo savio a Terra ferma, andò suso per contradir: l’hora era tarda, 3 bore et V2 di note. Fo licenlià il Pregadi et fo co-mandà grandissima credenza la maleria tratada, el sacramenlà il Consejo a la porla per lo Avogador. In questo zorno, licet piovesse, il reverendissimo cardenal Santa Praxede, over De Montibus, con li soi et lo episcopo di Bafo fu a veder 1’ Arsenal. Da li patroni sier Lorenzo Badoer, sier Jacomo Mi-chiel et sier Hironimo da Canal li fo mostrato il tullo ; vete con gran diligentia per esser ben in ordine di galie e altro, dicendo voria papa Leone lo vedesse, ma li diria il lutto. Diio Cardenal parli dì quésta terra poi a dì 5 per tornar a Roma, et andò