95 MDXVIII, OTTOBRE. 9G facesse la promessa al Papa, come fe’ l’anno pasato, voria venir a Vicenza al suo episcopato, e il Papa li voria tutto il reame per confin. Scrive la farà, perchè non nuose a farla. Doman el Papa va a Montefia-scone; el cardenal Ragona è il primo de la caza e si va a’ piaceri; è con li cardenali 14 sopraditi. Item, scrive aver ricevuto letere di la Signoria nostra in materia de’ strigoni di Valchamonicha, et parlò al 49' Papa removesse quel Inquisitor, qual non si havia portato bene etc. ; il Papa domandò che zente erano questi. Rispose sono siochi et ignoranti. Soa Santità poi disse non si poteva privar alcun di l’oficio senza causa; ma ben scriverà al suo Legato residente a Venecia, li mandasse qualche persona degna ajonto apresso di lui a far quella inquisitione etc. Stimano di nove di Cypri per letere di Nicosia, di 28 Lujo 1518. Come, per letere di Rodi, di 18 Lujo, se inten-dea che 11 a Rodi erano avisati che da poi che ’1 Turco zonse a Conslantinopoli, havia fato far et fa di continuo grandissima diligentia in cavar la sua armata maritima, et far bombarde grose et canoni. Fa etiam far palandarie base a parte da drieto in sesto de galeaze per tragelar et portar artelarie; et che il Signor turco havea intesa la fama de la cruciata, et se ne ridea. Item come, per letere di Tripoli di Soria, di 19 Lujo, se intendea de lì non si parlava cosa alcuna dii Sofis; ma dicevasi che Peri bassà stava per passar a Constantinopoli. 50 Exemplum. Sumario di una letera scrita per sier Zusto Guoro di patron una galia in Barbaria, drisata a sier Beneto suo fratello, data a la Goletadi Tunis a dì 2 Septembrio 1518. Scrive come, per ogni loco dove vanno, trovano novi intrigi, et nei primi zorni che zonse le galie de lì el signor re di Tunis mandò per i patroni, che li andaseno a parlar. Et andati, fono in nolizar de uno ambasador suo, qual portava un presente al Signor turco, per butarlo a la Valona; sul qual steteno Ire over 4 zorni su più precii, tandem ri-maseno d’acordo in doble 800 per cavali 30 e teste 50, et robe de peso, che son datali et altre cosse de grandissima valuta per cantara 300; qual presente se dice esser cossa molto superba, di valuta di più de ducati 60000, et questo perchè li cavali sono belissimi e li adornamenti richissimi, e ogni cavalo ha il suo schiavo negro suso, e alquanti eunuchi, non solum di testiculi ma etiam di membro, e cerli adornamenti de letti e pavioni d’oro e di seda e di perle lavoradi, et certe spade bellissime di grandissima valuta, tra le qual ne è una che ha el pomo una zoglia dignissima, et questo è il presente. Ancora li sussitò un novo garbuio zercha la batalazion de li , che quando si vene a l’andar, rimase d’acordo il capitanio di le galie con quelli dii Re che al ritorno de le galie el dreto de le robe de’ mori, sarano sopra le galie, deba esser scosso in galia per esso Capitanio e per la dila batalazion retegnir la mità ; sopra la qual cossa el Re comenzò a sbufar e dir non voler che altri che lui e li soi scuoda i sui dreti, e che ancora l’era vivo, et che ’1 non volea dar la mità; e in questi contrasti se è stali assa’ zorni. Tandem, quando a Dio piaque, per compir tal affanni e per dar la so’ roba a’ mori, se remase che el Re dava al Capitanio doble 1500, per segurtà de le qual, mori laseria tute le soe sede; et cussi finì tal diferentia. Qual apena fìnida altra ne risorse, che sier Anzolo Justinian, patron di un’altra galia, de l’andar fece un mer-cado di cenere con el Re per ducati 2000, et lassò un suo comesso le levasse, qual mai le à levade; questo perchè el Re lo fece meter in preson per doble 200 che li dovea dar per lo amontar di certi schiavi che ’1 dito have da esso Re ; nè mai lo ha lassado fina al ritorno de dite galie lì, con piezaria però de esso patron Justinian. Qual domandandoli perchè non avea levade le cenere, disegli che al Charoan, luogo dove se fa le cenere, havia fato compir le cenere, e quando el tornò per nolizar una nave per levarle, el Re lo fece meter in preson, nè mai l’ha volulo lassar se ben li protestò de ogni danno e interesse dii suo patron Zuslignan; undc esso Patron inleso, protestò al Capitanio di le galie non dovesse dar le robe de’ mori in terra, perchè 1’ allra mità de’ dreti li era ubligata a lui per el Re, non li dagando dite cenere. E il suo co-messo li domandò al Re e protestò, unde esso Capitano per el suo cavedal li dà ducati 1000, e per 1 interesse, ch’è stato de ducati 2000, non die dar robe in (erra, ma se debbi far pagar i dreti in galia; e non lo facendo, esso Capitanio sia ubligalo a ogni suo danno. Per il che esso Capitanio mandò el suo capelan al Re, benché per avanti il Re contentò al dito Capitanio darli le cenere, over ducati 600 per parte, e mai il patron Justinian contentò.