101 MDXVIII, OTTOBRE. 102 torza in jiiatio accesa. Da poi loro veniva 16 altri armati, et sopra le arme cape pur da frati, et portavano le sue lanze sopra le spale, et avevano nomi bizari variati l’uno da T altro, dreto li quali veniva il duca de Gandia sìmili ter etiam lui vestito. Et torniorno la tela, cantando letanie molto bele, et poi se poserno da una parte, fu sentito uno grandissimo rumore, perei sono del quale ogniuno se maravegliò. Et cussi stando in questa amiration, aparseno molte Irombete, corni et altri instrumenti varii; et questi, non come è usanza, anzi de uno sono meslitia significando sonavano, che pareva dovesse ivi arivar luti li diavoli de l’inferno. In questo non molto ero, perchè vene uno caro in guisa de serpe, luto quanto pieno de diavoli ; la qual serpe butava foco per ogni loco. Et dreto questo veniva 12 homeni a cavalo armati con lanze bianche et rosse senza ferro; et da poi loro, 8 cavalieri armati vestiti Joro et cavalli de ormesin bianco con certi boloni rossi cusili sopra, et in zima l’elmo era una nutria bianca pur de ormesin. Et in questi 8 vi erano 3 italiani : do dii signor principe de Bisignano, et el cavalcador del re Catolico. Et quelli del principe erano el signor Carlo Gato et el cavaliero. Da poi seguivano 12 sta-fieri vestiti de bianco e rosso, dreto li quali li veniva el marchese de Storga pur vestito come li altri ; et condurseno dito serpe apresso li altri cari, et loro tuti se ponerno da l’altra parte. In questo mezo avevano corsi molli contra Marco Serdan, el qual se portò de tal sorte che fece ascender lo Amor fino a l’ultimo scalino, tal che stava in periculo de la morte. Et già li era andato uno frate a confortarlo, quando che, corendo ditto Marco Serdan contra uno altro, tanto basso la lanza che dete ne la visiera del cavallo de quello altro, et per questo tal colpo lijudici judi-corno fusse abasato lo Amore dui scalini, cossa che 53* al dillo mantenidor fu mollo grave, ma per questo non perdete sua vigoria, anzi comenzò a far assai meglio de quello aveva fato prima, tal che recuperò T,onore, ponendo de novo lo Amore dove stava prima, nè li mai per molti che coresseno in quel dì, non fu abassato. Vero è che, per la nocte che sopra-zonse, restorno molti combatenti che non corseno ; pur per quel dì fu dato l’onore a li mantenidori, li quali invero se portorno bene. Et el soprazonzer de la nova de la morte de la Rezina zovene de Napoli, la qual fece restar do giostre, li fece etiam utile per esserli restati li megliori venturieri da dredo; et per questo è stata diferila la senlentia de apicarlo fino uno altro zorno, secondo la volontà dii re Catolico. 1' Saragosa, a dì 9 Septembrio 1518. Da poi disnar, fu Gran Consejo. Fato elelion di Patron a l’Arsenal, niun passoe. Sora la Camera de’ imprestedi, niun passoe; dii Consejo di X, in luogo di sier Zorzi Pisani dotor e cavalier e sier Marin Zorzi dotor inlradi savii dii Consejo, rimaseno sier Michiel da Leze fo Cao dii Consejo di X, e sier Francesco Donado el cavalier fo savio a lera ferma, che fu quello che Domenega passata, per la rebalo-lazion fala, rimase dii Consejo di X, et Io con la renga feci, per esser sta rebalotà contra la leze, feci andar zoso, mediante la qual renga rimasi con grandissimo onor di la Zonta ordenaría. Adunchasi farà quatro de la Zonta dii Consejo di X in loco di sier Michiel da Leze, è intrato ordenario, e sier Ilironi-mo Justinian procurator, e sier Marco Donado et sier Nicolò Bernardo si cazano con sier Francesco Donado cavalier, ozi electo. Fu fato uno dii Consejo di Pregadi: tolto sier Domenego Capelo, fo Cao dii Consejo di X, qu. sier Nicolò, e di altri senza titolo e niun passò. Do di la Zonta : sier Francesco Corner, è ambasador in Spagna, di sier Zorzi el cavalier procurator, et sier Alvise Pasqualigo, fo Cao dii Consejo di X, qu. sier Filippo. Tolto sier Lorenzo Falier, fo di la Zonta; dopio, sier Jacomo Corner, fo luogotenente in la Pairia di Frinì, di sier Zorzi cavalier procurator, e sier Bernardo Moro, fo prove-dador al Sai, qu. sier Leonardo, e do altri senza titolo. Et dii Consejo di X fu tolto sier Leonardo Emo, fo consier, e sier Alvise Barbaro, fo Cao dii Consejo di X, qu. sier Zacaria cavalier, procurator, e tamen eazeleno. Tre altre voxe fo fate, come apar nel Consejo. In questa sera, se intese come uno merchadante di sarze sta al ponte di San Zulian, nominato..... da la Nave, volendo andar questa malina per tempo a Ruigo per esser il dì di San Francesco lì a la fiera, passando il porto di Malamoco, era in una gondola, fo gran vento, si voltò la barca e si anegò insieme con uno pre’ di Santa Maria Formosa, e li famegii di la barca scapoloe. Ozi comenzò il perdón di colpa e di pena auto da questo Papa per il zeneral suo domino Francesco da Cherso, sive Marzelo, veneto, qual si trova in questa lerra, in la chiesia di frali Menori, e dura per tutto doman a sol a monte. Vi fu assa’ persone, e trovono ducali ... È guardian al presente maestro Zerman. A dì 4, fo San Francesco, et si varda per la terra poi fu papa Sisto. Vene in Colegio sier Alvise Contarmi, venuto podestà di Verona, in loco dii qual è andato sier Andrea Magno; et referí di quella terra et di quelle fabbriche et altre occorentie de lì.