149 MDXVIU, OTTOBRE. 150 zonse de li, esso Oralor andò da Sua Maestà, era a una fanestra con el signor Zuan lacomo Triulzi. E come lo vide, Soa Maestà si levò e li vene oontra a la porta de la sala ; sichè dimostrò esserli in gran gratia, e lui Orator si alegrò con la sua Christianis-sima Maestà de la tornata di Bretagna. Poi si dolse de la morte di madama Loysa sua fiola, con savie et acomodate parole per nome di la Signoria nostra. Soa Maestà ringratiò la Signoria, et rispose sapientissime portava in pacientia quello voleva il nostro Signor Dio. Poi intrò in ragionar di porti bavia visto maritimi di BeHagna, e aver visto assa’ navilii et esser in quelle riviere assa’ homeni apti al navictiar. Poi disse voleva andar da la illustrissima soa madre Madama, e che ’1 tornasse li voleva parlar; e cussi el préfato Orator ritornò che ’1 disnava, e disnando li parlò di quelle cosse di Bertagna. Poi disse dii Monte San Michiel, et che ’1 voi far una terra con una forteza in cao de la Bretagna, sora certa ponta. Poi compito di disnar, parlono zercha quelo li havia prima ditto la illustrissima Madama di Spagna et Anglia et di Alemagna, che quella dieia fata in Augusta per l’Imperador era risiolta senza conlusion, et aspectava uno suo nontio, qual era stato a dieta dieta, che li diria tutto el successo. Poi introno in le cosse di Anglia ; et come l’ha via auto una bona nova di Spagna che li feva domenticar el dolor de la morte di la fiola, et che l’acordo col re di Anglia era seguito, et la Signoria nostra era stà nominata per tutti do. E lui Orator li domandò se questa pace era universa! over particular. Soa Maestà disse par-ticular tra loro do Reali, lasando loco al Papa, Impe-rador e Spagna a intrar per principali. E li monstrò una le ter a di 5, di due soi oratori è in Ingaltera, li avisava di la conclùsion di l’acordo et matrimonio; la copia di la qual è inclusa in la letera predila. Poi esso Orator li comunicò nove dii Turco e su-marii. Soa Maestà disse averle aule, per avanti, da la illustrissima Madama e dal suo orator è a Ve-necia. Poi li parlò esso Orator de le ville di Friul, che se non si provede sarà causa disturbar la liga conclusa per Soa Maestà tra la Cesarea Maestà e la Signoria nostra, perchè li subditi non poleno so-portar vedersi (olio el suo injustamente. Soa Maestà disse, quando si praticò, aver fato el tutto con quelli oratori cesarei ; ma non potè far nulla, e li parse meglio firmarla con li capitoli come i stano, che lassar venir a la roplura. E che Soa Maestà poi mandò el suo orator a dilto Imperador, datoli in-struzion di questo, e non resterà replicar le lele-re ; e cussi esso Orator pregò Soa Maestà facesse e desse l’ordene al suo orator existente a Venecia andasse in Friul con li agenti cesarei a decider questa materia. Disse lo faria eie. Et la letera li scriveno monsignor l’Armi-raio e monsignor di Paris, sono oratori de la Christianissima Maestà in Anglia, data a dì 4, a Lodi, scriveno con gran fatica hanno fato la conclusione de la pace perpetua e matrimonio, e più volte hanno fento volersi partir per avantazar el Re ; hor 1’ hanno conclusa et manderano li capitoli. E l’orator di Spagna à lato el lutto per descon-zarla. Scrive, lui Armiraio convegnirà esser in loco dii signor Dolfin a far l’alto dii matrimonio; et come è ben visti et honorati etc. Dii dito Orator nostro, date a dì 14, ivi. Come parlò al Gran canzelier perchè le letere fusse fate; disse le faria et le manderia al suo orator a Venecia. E parlando di questo col re Cristianissimo, disse ben di Porator yspano e voleva scriver al Philinger di quelle ville di Friul, e il dito orator yspano che li juroe far ogni cossa. Poi Soa Maestà li disse che, dovendo venir in Franza el duca di Ferara per veder di aver dal Papa la restilution di Modena et Rezo, pregava la Signoria il suo Stalo li fusse ricomandato; et cussi scriverla a Milan a monsignor illustrissimo di Lutrech. Scrive esso Oralor parlò al Gran canzelier zercha li brexani rete-nuli in castello per la promessa feno a monsignor de la Cleta, licet sia injusta, non pono pagar tutto, ma dariano el terzo, il resto in tempi. Disse non poter far nulla per non esser qui dito Cleta, nè il zeneral di Normandia ; ma come la corte sarà a uno, si potrà parlar di questa materia. 11 Re va ozi verso Paris, dove voi invernar. Anderà Soa Maestà a Ban-ges, lige 17 lontan, dove farà Ognisanli, et per camino anderà a la caza. Suplìcha sia falò in suo loco il successor eie. De Ingaltera, di, sier Sebastian Justinian el cavàlier orator nostro, date a Londra a dì 24 Septembrio. Scrive il zonzer di monsignor l’Armiraio oralor dii re Cristianissimo, e il modo di l’audientia etc., come di solo scriverò minutamente il tutto. Item, aver ricevuto letere di la Signoria nostra, di 14 Avosto, con li sumarii di le nove di Levante. Fo dal reverendissimo cardeual Eboracen-se, et parlando di questa pace, soa signoria li disse la continentia di capitoli e particular, lassando loco al Papa, Imperador e Spagna a intrar; et che la Signoria nostra per l’una e l’altra parte era nominata, et il matrimonio era concluso. Unde lui Orator laudò molto soa reverendissima signoria di haver