301 MCCCCCVI. GIUGNO. per darli a sier Piero Capello, che lo farà spazar; e li ave. Et sier Piero Capello, inteso, querellò a li cai di X; e relenuto, il patriarcha lo sententiò a dover morir in la prexon Forte e restiluissa li danari, la mità sia di la Pietà, 1' altra di 1’ hospedal di Santo Antonio. Item, fo publicà una condanason, fata nel conseio di X, a dì 20, contra sier Sigismondo da Molin, era castelan a Brisigele, per aver dormito fuora dii castello, e menato a dormir dentro chi non dovea, che ’l sia privo di la castelanaria im perpetuo, e di tute altre caslelanarie di la Signoria nostra per anni 5, et publicata ditta condanason. In questa matina fo letere di Sibinico, di sier Marin Moro, conte, presentate per uno, che portò col processo fato contra sier Filipo Badoer, sopracomito, el qual a le ixole di Sibinico messe in terra e tolse piegore numero . . . etc. A dì 29, fo San Piero. Fo il perdon a San Piero di Castello, di colpa et di pena ; et il patriarcha batizoe uno zudeo, li messe nome Antonio et Piero. Era 1’ arziepiscopo di Spalato, el vescovo di Sibinico et il vescovo di Alepo. Item, si ave, per zenoesi, come a Bafo, in Cypro, la nave Palavicina havea preso una nostra nave di botte 500, patron Vicenzo Orsso, era di sier Beneto di Prioli, carga di sachi 500 cenere, cotoni, et 5 sa-chi di sede, per valuta ducati 8000 ; et questo per la ripresaia à contra venitiani. Et consultato in colegio, fo terminato ozi chiamar pregadi e far provision. 1C6 Di Spagna, dii Querini, orator, date a San Jaeomo di Compustelìa, a dì.......Come il re di Chastiglia era zonto lì, per il voto, con la raina. Item, à ’uto letere dii suosero, re di Spagna, che li scrive desiderar vederlo et abrazarlo; et che si lui li volesse tanto ben a soa alteza, quanto sua alteza li voi a lui, e a la Mola, saria venuto a trovarlo; et che l'è venuto a Villa Nova, e desidera di viderlo. Item, si mandi quel don Zuan Iletnanuel, et uno altro, primi chastigliani, qualli è a presso esso re di Chastiglia, i qual metevano mal tra el dito re di Chastiglia et quel di Spagna ; el cussi li manderà. Et voi andar dal suocero amicabiliter, tamen à fato privilegi a’ chastigliani ; et la raina non si lassa veder. Di Franza, dii Mocenigo, orator, date a Tors. Come era slato dal re, per comunicarli li su-marij di Elemania et Hongaria ; ringratia la Signoria. Et il re fa gran ciera al nostro orator; et perchè in uno camerin, dove era il re, e l’orator nostro vi potesse star, lieentiò monsignor di Pienes. Itevi, par il ducha dU3eler, al qual il re di Chastiglia, et archi- ducha di Bergogna, li tolse parte dii stato, e si acordono, hora 1" acepta le 200 lanze di conduta dii re di Franza ; et ha recuperato una certa soa terra, nominata.......Item, che ’l re di Franza à elecli oratori per li potentati di la christianità, per intimarli le noze di la fìola. Di Sibinico, di sier Marin Moro, conte. Zercha le piegore tolte per la galia, soracomito sier Filippo Badoer. linde, venuto il patron di quelle qui, per li soi parenti li fo dato ducati 35 per pagamento ; et venuto in colegio, il principe volse ne des-seno altri 15. Et ozi : Fu posto, per tutto il colegio, parte di scriver al provedador di l’armada di tal cossa, mandarli il processo di Sibinico, e avisarli il successo, e fazi processo e lo mandi qui ; et si non era per disarmar la galia. era mandà a tuor el ditto soracomito; et fu presa ditta parte. Fu posto, per li savij, dar a Jacomin di Val Tront-pia, contestabile nostro, per il inaridar di una soa liola, ducati 200, et esser scontadi in le so page future; fu presa. Fo posto, che le rnunege di San Hironimo, per li consieri, qual fa le ballotte si consuma, et havia 170 ducati a l’anno, che li siano dati ducati 30 di più, sì che habi no 200; fu presa. Fu posto, chea requisition di oratori di la comunità di Havena, cussi come li rectori vanno a Ravena hanno contumatia, cussi etiam do ccete.ro li oliciali, vanno con (lieti rectori, liabino contumatia, che prima non haveano; fu presa. Fu [tosto, per li savij, aleuto la nova venuta que- 1 ci(J * sta matina dii prender di la nave Priola da la nave Palavesina, zenoese, per la ripresaia, et il fazi per Itonor di la Signoria nostra, proveder ehe ’l sia commesso a li provedadori di comun, che debino inque-rir tulle robe, mercadantie et haver di zenoesi sono in questa terra, e in le terre nostre, et quelle debino sequestrar per satisfar li damnizadi. Parlò contra sier Alvise Pixani, dal banco; li rispose sier Marin Zusti-gnan, savio a terra ferma. Ave la parte, di no 42 ; et fu presa ; et cussi la matina exequito. E fo comandà credenza e sagramentà il consejo e provedadori di comun, sier Hironimo Boldù e sier Nicolò Balbi, sier Anzolo Contarini non era in la terra.. Fu posto, per sier Pollo Capello, el cavalier, consier, e savij di colegio, che certi benefìcij ha la chiesia di San Marco siano exenti di decime, per la spexa ha la chiesia-di San Marco, qual al presente si conza, qual minava il colmo etc. Parlò in favor di la parte sier Antonio Loredan, el cavalier, atento che sier An-