195 MCCCCCV, LUGLIO. 196 Dii /ante, di sier Donado da Leze, provedador. Come cinque galie sono a Modon, qual fo trate di la Vajusa, di le qual do è za conze, e vanno coiizando le altre, dicono per condurle in strcto. Di Candia, di sier Beneto Sanudo, capetanio et vice ducha. Qual manda una letera, abula di Damiata, di Domenego dii Capello. Come quel signor 85 di Damiata era morto, et aspectavano zonzeseno il signor novo. Item, avisa al Chayro esser il morbo miorato, vi va 300 al di; et che li nostri merclia-danti erano stà lassati in cha’ di Tagavardin, lurzi-man, et speravano di adatamento; il consolo era morto, et le letere e avisi dii Chayro de dì...... Item, per una altra letera di Candia, avisa zercha quelle fabriche, e fa le mure et cavar il porto, ma voria il subsidio fo dato a sier Zuan Morexini, ducha, che lì morite. Item, quella camera è bona. Per una altra letera avisa di certo ofìcio di uno, che per li avogadori de lì fo intromesso et privato, et è soto la Cania, lui 1’ ha fato etc. Item, avisa rodiani à fato damni a’ nostri navilij candioti im porto di~. .. ., et scrive la cossa; etiam a la nave di Coresi à fallo damni. Di Napoli di Bomania, di sier Pollo Vaia-vesso e sier Nicolò Corner, rectori, e sier Hiro-nimo Contarmi, provedador di V armada, di 30 mazo. Avisa atendano a quelle fabriche, el hanno fato calehare. Item, si averà trata di fomenti da’ turchi, a stera 4 al ducato; et saria bon lì far far biscoti per le galie e fuora; saria con utilità di la Signoria, ma bisogneria far far tre inolini etc. Item, vicinano ben con turchi. Item, mandano una letera, abuta da Zuan di Tabia, consolo a Syo nostro, come Camalli era stato li, et si era acostato con Carador-mis, et che sono a perseguitar Caracassam, corssaro turcho; et che Camalli poi era reduto a Negroponte. Dii Chayro, di sier Fantin Contarmi, vice consolo, et altri merchadanti fo letere. Et esso sier Fantin scrive a la Signoria in zifra, qual, per esser nel mazo di suo fradello, ozi non fono lete; et è de dì 19 mazo. Conclusive, li merchadanti stanno bene, et aspectano se mandi uno secretano de lì. In questo pregadi, avanti il lezer di le letere, referì sier Hironimo Contarini, venuto provedador di 1’ armada, et cargo molto sier Beneto da Pexaro, olim zeneral, zercha le cosse di Santa Maura. Item, si aria potuto reaver Durazo ; et turchi lo fabrichano. Laudò, tra li altri, alcuni sopracomiti; è stato fuori mexi 38 e zorni 20 ; à tochà solum ducati 600 lui, il resto dato tutto a l’armada. Item, la cossa di le j'uste di Malta, che miraculose, a mia 18 per borra, le fuzì di le man, che le perseguitava. Fo laudalo de more dal principe et ussì di pregadi. Fu posto, per li savij, tuor ducali 600 dii 4.” di la tansa, per pagar l’arsenal et spazar una galia che si arma ; presa. A dì 23. La matina, in colegio, fo leto la letera di sier Fantin Contarini, vice consolo, date al Chayro, la copia di la qual sarà scripta qui avanti. Et poi disnar fo consejo di X. Item, fo una letera, di 21 mazo, dii Chayro, di sier Alvise Mora, copiosa. A dì 24. Fo consejo di X. A dì 25. Fo gran consejo. Fato capetanio e provedador a Corfù, in luogo di sier Alvixe Barbarigo, a chi Dio perdoni, sier Bernardo Barbarigo, fo cao dii consejo di X, fo dii serenissimo principe. A dì 26. Fo pregadi. Fo lelo le infrascripte le-terc : Di Poma. Il papa feva far la mostra a le sue zente, per andar a la rccuperation di certo castello. Item, spagnoli in reame haveano posto a sacho uno castello, per non aver auto le llior page. Item, il papa si à dolio, con il nostro orator, di la Signoria, che dà recapito a’ soi nemici, videlicet li Moratini, qualli hanno fato perlurbation in Forlì. Et per colegio fo scrito in Romagna, dove i sono capitadi, che li debano licenliar, et maxime fierchè par che li dilli, con Meleagro di Forlì, eh’ è nostro condutier, siano andati verso Caxa Murata, a tuor li fermenti etc., et quelli è stà comprati per sier Alvise Diedo, quondam sier Francesco, dotor, linde per la Signoria fo scrito a Ravena, el ditto sier Alvixe Diedo restituissa li fermenti, et babbi regresso conira quelli li han venduti. La qual letera fo leta ini pregadi a noticia di tutti. Di Napoli, dii consolo. Avisa il meter a sacho dii castello, nominato......, per spagnoli, sì come ho scrito ili sopra. Di Ferara, dii vicedomino. Come il ducha Alfonso havia scorso un gran pericolo, dii qual non era fuora, videlicet par che l’andasse in uno zorno di Ferara a Modena, dove è la duchessa, et uno suo negro a pe’, el qual zonto lì si slrachò, et lui mede-mo li trele sangue, el qual morì da peste, et lui si partì et vene a Bel Reguardo ; sì che è intrigato assai. Fo per pregadi scrito a li rectori di Ravena, o ver per colegio, dolendossi non aver scrito di quelle moveste etc. Di Èiemagna, di l’orator nostro, Capello, date in Augusta, a dì 9. Come lì si feva dieta ; erano zonto 6 declori de l’imperio et assa’ signori et oratori, ut in littms. Item, esser venuto a lui