MCCCCCVI, OTTOBRE. 400 loco dii qual andò sier Michel Memo ; et poi fo in colegio et referi, justa il consueto. A dì 28. Fo gran consejo. Fato podestà a Cremona sier Pollo Antonio Miani, fo consier, da sier Andrea Corner, fo capitanio a Verona. Fu posto, per li consieri, atento che alias tossono electi im pregadi tre sora le cosse dii banco di Garzoni, i qual fono sier Francesco Marzelo,. eh’ è morto, sier Hironimo Marin, è consier in Cypro, et sier Zorzi Loredan, è amalato, perhò sia preso, che de ccetero le dilerentie di dito banco siano commesse a li consoli di mercadanti, ut in parte. Ave 258 di no, 1)17 e più di sì; et fu presa. Vene, per letere dì Faenza, duplicate, di hore 15, et hore 18, dii provedador el orator nostro. Come haveano, per letere di Ymola, di Cabriel, maistro di coricri, come l’acordo era seguito con missier Zuane Bentivoy et il papa, el qual a dì 26 dovea la matina partir per Modena con li fioli; et prima havea mandato sue robe et alcune donne a Citadella da suo zenero, et sua fiola, moglie dii signor Pandolfo Malatesta, eh’ è in Friul ; e che ’l marchexe di Mantoa el dovea acompagnar fuora. Item, che le zente dii papa haveano preso 4 castelli su quel di Bologna, ut patet in litteris, videlicet.............. A dì 29. Fo pregadi. Et fo leto le infrascriptc letere : IH Franza, date a Burges, a dì 12. Come il re non vera più avanti, per esser seguilo la morte dii re di Castella. Et il re à scrito a Napoli, al re di Ragona, eli’ auto il possesso di Napoli, ritorni in Spagna et in Chastiglia al governo di quelle cosse, per intender esser gran discordia in quelli regni; et che l’oralor dii dito re di Ragona, era lì in Franza, à tolto licentia dii re per andar a Napoli dal suo re. I)a Milani, Come le zente francese erano a-viate versso Bologna ; è capo monsignor di Oliamoli ; et vi va monsignor di Aiegra, qual fu richiesto dal papa andasse da lui a Ymola, ma non vi andò, e mandò M. S. (monsignor) di Savoja. Di Ferara, di 26. Come Bologna si fortificha le mure e altri repari; et il duca di Ferara partì a dì... per andar a inchinarsi al papa; et il Cardinal, suo fradello, esser ritornato di far reverentia al papa, dal qual esso vicedomino andoe, per saper qual cossa, et 0 potè sotrazer dii papa. IH Faenza, dii provedador et orator, do letere, il sumario lio dito di sopra. l)i missier Zua- ne, esser partido per Modena con li fioli ; el il papa à mandato in Bologna uno auditor di camera a preparar le stancie et capitular. Item, che Zuam di Saxadello havia obtenuto uno castello, videlicet. . .........Item, come il duca di 210‘ Ferara era zonto a inchinarsi al papa a Ymola, ben in hordine di cavalli, e servitori vestiti a una livrea, cavalli 600, parte dii qual non erano venuti, per li alozamenli. Item, che il secretario di l’ora-tor nostro, per una letera abuta dal colegio, andò a Ymola dal papa, per il perdoni de Ogni Santi; et il papa concesse, e disse: Ch’ è di quel magnifico orator ? Rispose l’era a Faenza per la disposition di la persona, e poi perchè la corte stara streta a Ymola; disse il papa: Ne duol di la egritudine, perchè el desideremo averlo a presso di nui, have-mo comandato al maistro di alozamenti li dagi sempre il suo alozamento. Or nel partir di dito secretario, Argentino, qual era venuto di Roma con danari al papa, disse in l’orechia al dito secretario, il magnifico orator è restato da lui, o per hordine a-bulo di la Signoria, rideudo. Item, come è nova a la corte, a dì 21 il re di Ragom era zonto a Gaeta. Item, che li tre oratori di Maximiliano, sono in Bologna, andono a certo castello, a parlar al marchexe di Mantoa, con letere credential dii re. Expo-sero tre cosse : la prima, che ’l suo re voi venir in Italia por andar a Roma a coronarsi e voi venir a Mantoa; secundo, si ’l voi li darà soldo; 3.° che lo acompagni fino a Roma. A le qual rechieste il marchexe li rispose: a la prima, che soa majestà era in sua libertà di venir a Mantoa, ma la terra era pi-cola, pur l’era al suo comando ; a la 2.a non poteva, per esser soldato dii re di Franza ; a la 3.a faria quanto voleva soa cesarea majestà, e l’acompagneria a Roma. Di sier Cabriel Moro, orator, date in nave, a le Speze, a dì... Come il re, da poi le nave, zonse lì ; et andò a visitar soa majestà e dolersi di la morte dii zenero. Soa majestà, che era col gran capitanio su la pope di una galia, et parlavano insieme ridendo, zonto l’orator, disse che non bisognava dir allro per aver scrilo a la Signoria. Item, la mojcr dii gran capitanio, qual vien versso Napoli, di Spagna, si ha esser zonta in Corsicha. È da saper, intisi è con dito re nave 18, galie 17, com-putà quelle dii gran capitanio, et X fuste. Dii provedador di V armada, date al Zantc. Come mandava tre galie a disarmar, el do altre manderà, eh’ è con le galie bastarde, e la Mora fu presa; e questo fo armale per 6 mexi. Item, il se-