247 MDXVHI, DICEMBRE. 248 et Savii con li Cai di X per compir di lezer le teiere di Constantinopoli e d’Ingolferà. Andono a Muran dal reverendissimo Cardinal Grimani, per dirli la resolulion dii Colegio, sier Andrea Trivixan el cavalier e sier Marin Zorzi dotor savii dii Consejo, intervenendo la contribution dii castello di Udene. 132 Di Ragusi, fo letere di Jacomo di Zulian a sier Andrea Oriti procurator, di... Come, per una nave vien di Mar Mazor, qual tocò Conslanti-nopoli è zorni 17, dove intese le zente dii Signor turco, capo Peri bassa, rimaste a li confini dii Soffi, aveano auto rota. Ancora fo divulgato, incerto auctorc, le galie di Barbaria erano zonte in Golfo, et a la Valona di-scargavano li cavalli et presenti manda il re di Tu-nis a donar al Signor turco con l’orator ; et è su dite galie uno altro oralor dii prefato He, qual vien a la Signoria nostra et porta presenti di datali assai etc. Le qual galie non haveano loca Saragoza per dubito diti oratori mori non fosseno sia retenuli. Tamen con verità tal nova non se sa sia certa, e de dì le si aspela. A dì 0. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta. Vi fu sier Andrea Griti procurator stato ammalato più di 3 mexi, et più non è stato nel dito Consejo di X. Fo leto letere da Constantinopoli, dii JBaylo, di 8 fin 18 Oetubrio, trale di zifra. Et come intesi è Ira li avisi, scrive esser venuto lì dal Signor uno ambasador di uno re di Gemme in India, qual vene al Caiaro per trovar il Signor turco, et non lo trovando é venuto in Andernopoli, et à portato uno richissimo presente di grandissima valuta. Prima in tre maslrapani: nel primo do baiassi di grandeza di uno ovo di gaiina; in l'altro uno balaso di grandeza di uno ovo di oca et perle numero ... di peso carati 25 1’ una ; in uno altro era pien di turchini, rubini et smaraldi a refuso; et peze 1000 di fessa. E sia ben visto dal Signor. Etiam Chairbech, signor rimasto a Damasco, ha mandato a donar al Signor turco 40 cavalli, tra i qual sono 20 coperti di lame di maia di gran valuta. Etiam altri signori li mandano presenti; sichè è un potentissimo Signor. El qual è lì in Andernopoli, par atendi a caze; ma (al setirriana sta serado che non si lassa veder, nè si sa quello el fazi. Scrive, come la noslra pace li par non sia in quella fermeza che si rechiederia perle raxon in le letere scrive; et come, avendo cargà merendanti fiorini 40 colli di piper, et mandati de lì a vender, el Signor turco li ha fati luor, dicendo questo piper 1’ hanno auto dal re di Portogallo, ch’é suo inimico. Item, scrive zerca esser stalo da li bassà. Di Milan et di Franca, fo letere, il sumario 132 ‘ di le qual scriverò di solo, lete le saranno in Pre-gadi. Fu preso dar a domino Mariano da Prato, fo nepote di fra’ Leonardo, fu fidelissimo capitanio di cavalli lizieri, et fu morto da i nimici a li nostri ser-vicii, qual prestò a la Signoria ducati 4000, hor li fo dato ducali 1500 di possessiou di beni di rebelli, ducali 1000 a le camere, et ducati 500 contadi, et cusì fu satisfato il suo credito; qual etiam à provision, per la persona sua, ducati 300 a l’anno. Fu preso una grafia di Nicolò Lanza et carala-dori, fo condulor dii dazio dii vin di l’anno 1517, qual perde ducati 7000, et voi pagar di danari di l’imprestedo, et cussi fu preso potesse pagar in termine di zorni . . ; e li diti danari, zoè le rate, licet per le parte debi esser de l’impresiedo, fu preso sia depulà a l’Arscnal. E sopra questo fu gran dispula-tion, perché con effecto dovea esser di l’imprestedo, ma il bisogno dii danaro fa far questo ; l’imprestedo vai ducali .... Fu fato vicecao di X in loco di sier Michiel da Leze, è amalato, sier Nicolò Venier fo governador di P inlrade, qu. sier Hironimo, qual più non è stato Caodi X et intrò subito. Et la malina vene in Colegio sier Lunardo Justinian qu. sier Lorenzo qu. sier Bernardo procurator, parente stretissimo dii bia’ Lorenzo Justinian primo patriarca nostro, qual ne l’anno dii ... . morite et era sanctissimo, la cui vila fo scripta per sier Bernardo preditto, et fatoli l’archa a San Piero di Castello dove jace il suo corpo e in terra quello dii prefato sier Bernardo, è chiamato beato, el in vita e in morte fece molti miracoli. Fu frate a Santa Maria di l’Orto di I’ hordine di canonici presenti di quella religione. Hor dito sier Lunardo expose che ’I desiderava che ’I ditto bia’ Lorenzo fusse canonizato, offerendosi contribuir a la spexa. Etiam il reverendissimo Patriarca nostro contribuirà, qual ha gran desiderio che ’1 sia cano-nizato, et etiam li frali dii suo hordine, et la Signoria nostra sarà contenta contribuir etiam lei, suplicando fosse scrito a l’Orator nostro in corte et al Summo Pontifice in questa materia. Et cussi tutto il Colegio, mamme il Principe, laudò questa cossa, et ordinò a Bortolameo Comin secretano scrivesse in bona forma ; le qual letere seri te per Colegio è qui avanti nolade. Da Crema, di sier Ferigo di Renier podestà 133 et capitanio, di... Come havia falò decapitar do-