475 MDXIX, FEBBRAIO. 476 di domino Sigismondo Liechtisten, qual è viceré in Carinthia. Item, avisa quelli di Gradisca e Maran si forlificano più che i pono, facendo gravi e altro, e cussi a Gorizia. La relatione predila é di diio secretano alozalo in caxa di sier Paris Bo, parti a dì 4 di Costanza. Dice, de lì si dicea le terre franche non voleno l’Im-perador si fazi per simonia, e chi voleva don Iterante, e chi il re Catholico ; c dite terre non voleva ni un, ni l’altro, et voriano fusse electo uno lm-perador che non li desse cargi, come ha fato questo re Maximiano; et che sguizari voleno esser con le terre franche, e voriano la elelion andasse in longo. Et che don Feranle era zonto a ...., et che dito secretano andava a Goricia mandato per dar uno raynes per uno a quelli serve de lì. Partì a dì... di Cologna, et a dì 14 zonse lì in Udene, et é partilo per Goricia. Et compilo di lezer dite lelere, slato un pocho, vene el Principe con la Signoria, Consejo di X, Zonta, Procuratori et Colegio in Pregadi per lezer alcune cosse per deliberation fata nel dito Consejo di X di vegnir al Pregadi, et eravi sier Antonio Grimani procurator, che poi la morte dii fiol non è mai stato in Consejo di X, ni in Pregadi. Etiam vene sier Antonio Trun procurator, qual non è solilo vegnir in Pregadi, et havia el suo muntelo paonazo. Bor fono cazali tutli li secrelarii fuora, excepto questi: Alvise Barbafela, Zuan Soro, Bortolamio Cornili e Andrea di Franceschi. Et poi diio, per il Canzelier grando, si lezeria . alcune cose per deliberation di lo Excellentissimo Consejo di X con la Zonta de grandissima impor-tantia solo la credenza, che hora sarà lecta. Poi Gasparo di la Vedoa andò suso et lexe una grandissima credenza, che queste letere e scrilure sì lezerano per deliberation fata ne lo Excelentissimo 262’ Consejo di X con la Zonta; alcun non parli fuora di le parte, ni un con l’altro di questo Consejo, ni in questo Consejo solo pena de la vita e de la faeullà, e li Cai dii Consejo di X e li Inquisitori fazano diligente inquisition di questo; con altre parole tutte però tremebonde de lenir profondissima credenza. Poi fo chiamà a buncho a banco tulti e Cai di XL e Savii, e fato zurar sul messal, sul Crucefixo di lenir secreto, e tolti tutti in nota quelli erano in Pregadi. Poi Zuan Baptista di Adriani andò a lezer alcune letere di Franza drizale a li Cai di X, ut in eis, e do risposte fate per el Consejo di X con la Zonta. Demum una letera dii Caroldo, da Milan, di 11, drizata a li Cai di X, le qual lelere per la grandissima credenza non farò altra nota. Poi sier Domenego Trivixan el cavalier procu-ralor, savio dii Consejo, per esser in setimana, andò suso a far la relatione di quanto havia exposto monsignor di Telagni orator dii Christianissimo re, Luni in Colegio. Exemplum 263 Sultan Selim sach Dei gralia Rex maximus et Imperalor utriusque continentis, arabum et persa-rum, Asìae et Europee etc., ad illustrissimum et valde honorabilem Ducem Illustrissimi Venetiarum Domimi, dominum Leonardum Lauredanum Dei gralia et convenietilem salulationern cum convenienti af-fectu splendori tuo mitliinus. Script® in aula nostra; regia; potestalis Ander-nopoli, 20 mensis Octobris. A tergo: Titolo dii Gran turco, 1518. Poi fu telo la risposta si ha a far per dito Ga- 264° sparo di la Vedoa, posta per i Savii dii Consejo e Terra ferma d’acordo, et la materia era importantissima. Parloe sier Alvise di Prioli el consier, qual insieme con sier Zuan Miani consier voi certa opinion ; et hessendo 1’ hora tarda, messeuo indusiar a doman, e li Savii voleano andasse le parte. Sier Antonio Trun procurator se levò per voler parlar che se indusiase; ma sier Francesco da Pexaro, fo savio a Tera ferma, qu. sier Marco, andò in renga et parlò contro la risposta di Savii. El per esser l’hora tarda, fo rimesso a doman con la credenza solita; et era hore 3 di note, fino la qual hora siete sier Antonio Grimani procurator e sier Antonio Trun procurator e tutti i altri. A dì 18. La matina, non fo alcuna letera da conto. Veneno alcuni ecclesiastici, hanno inlrade sul padovan, per caxon di l’estimo si fa. Parlò el vescovo di Napoli di Romania, domino......Zaba- rella, et fo commessi a esser alditi da li Savii. Da poi disnar, fo Pregadi, et prima posto, per i Consieri, dar il possesso di un beneficio di San Zuane Baptista di Medolo a uno domino Francesco di Lamberti dal Pomo Doro, per renontia fatoli per el cardenal Corner; el fu presa: 161, 6, 1. Fo leto una letera di sier Orio Venier e sier Francesco Minio auditori e sindici etc., data a (1) La carta 263* è bianca.