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ML'XVIII, OTTOBRE.
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50	‘ E ¡1 He li disse di diio Malio di Conti suo, non havia possuto nolizar nave ninna, e se l’havia posto in prexon, era per li ducali 200 dovea aver da lui, che ave li soi schiavi sopra el credilo di sier Pe-legrin Venier e fradeli come suo fator, che da lui havea ricevuto pani e altre robe; e havia auto le-(ere di la Signoria noslra de non li dar cosa ninna, perchè lauto seria perso, e per non perder ditti danari, lo havia impregnalo, e non per non darli le cenere. Sopra la qual cossa, el Capilanio à tolto certe justifìcation, a esaminar teslimonii si scorse alcuni zorni, pur à fato dar le robe de’ mori in terra, qual si va descargando, e compito di descargar si cargerà el presente. E lo ambasador va al Signor turco e tulto è aparechiato; lutti zudei e mori con tutte zente voleno andar su dile galie; si averà, per quello se vede, assa’ leste ; maxime zudei l'uzeno, perchè vien manzati molto. Ben è vero la mila dii nolo è dii He, perchè li Patroni feno el nolizo con questa condition de lo ambasador. Ne vien etiam mori per Venelia e per Alexandria, e il Re manda do ambasadori a la Signoria nostra. A la Valona, si lien, se cargerà cere et grani, cordoani et altro. Scrive, si solicita la expedilion eie. È scrita per Vi-cenzo Onoro dila letera, fiol naturai dii dito sier Beneto.
51	Exemplum.
   Sumario di una letera di sier Francesco Corner orator nostro in Spagna, data in Saragosa a dì 5 Septembrio 1518, ricevuta a dì 3 Octubrio.
        Al di 5, al tardi, gionse in posta a questa Maestà uno zentilhomo de don Hugo de Moneada capita-ilio zeneral di 1’ armada de Sua Alteza, che li di passati scrissi esser sta mandato da lei a veder de prender Elzer in Barbaria ; el qual zenlilhomo riportò, come a di 12 dii passato el prefalo don Hugo zonse a quelle marine con dita armata, che erano galie 9 armate per forza, el Ira nave et barze numero 15, sopra le qual erano fanti 7000 tra li con-dilli de Italia el lolli ad Oran, et cavali 300 tra lio-meni d’arme et zanelari, con una banda de artelarie, con le qual zente et artelarie smontò in tera. Et el dì sequente, et poi l’altro zorno, se aviò verso la lera del Zer per meter lì il campo. Et che ’1 partì tuto lo exercilo in due parte: la mila fece andar per certo monte, che non è mollo distante da la terra, et l’allra mila, con la qual lui era, cambiava per la
          1	Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXVI.
piana cum l’artelaria a pie’ de ditto monte. Et che gionto alquanto vicino a la cita per rovistarla et veder la forlifìcazion de quella, la qual ritrovò ben munita de un gagliardo fosso et molli bastioni, non solum fo salutato da quelli dentro con molti colpi de canoni et colubrine grosse ; ma ad uno instesso tempo ussiteno da 2000 mori tra pedoni et cavali,
Ira li quali erano da 500 boni schiopelieri, et se exteseno per la via del monte ad assaltar quella parte. Per il che il prefato don Ugo mandò a dir a quelli capitani che destramente se retiraseno, che lui facevaio instesso; et cussi fecero, giongendosi poi ambedue le parte a la pianura, scaramuzando sempre mori cimi loro, che, come arabisti, li seguivano; et foreno conslreli redurse itermn a le marine, dove se fortificorono. Et che essendo fuzito quel dì al campo de’ mori uno de li soi fanti, che erano Cristian novello, judicavase lui esser slato causa de farli cussi aspramente incalzarli, avendoli dito la quantità de le zente che erano. Per il che il prefato don Hugo, visto non poter far alcun frullo, fece la note ritornar sopra l’armata tulle le artelarie, gente da cavalo et cariazi ; poi, la matina, se imbarcò cum tutto el resto de lo exercilo. Il che vix finito, li sopragionse uno mandatoli dal re de Tenez, che è tributario a questa Maestà, facendoli intender che tra quatro dì el saria li in suo ajuto con 6000 cavali; per il che consultato con li capitani, deliberono a- 51* spelarlo cusì a l’ancora. Et che la note de San Bor-tolomio sopragionse una fortuna de mar et venti tanto leribili, che volendose levar de li per salvare in alcuno loco, 8 de le nave, sopra le qual erano cinque bandiere de fanti, deteno traverso, etseane-gorono li homeni, nè del resto se sapeva alcuna cosa; le galie veramente vi si erano salvate. Per la qual nova questi sono mollo risentili, sì perei caso in se, come per la qualilà de le zente perse, dico de quele venute de Italia, che erano del valor ben noto. Se aferma che tutte le prefate cinque bandiere sumerse in le 8 nave erano de li fanti ventili de Italia ; per el clic divulgase per la corte che ’1 nostro Signor Dio tandem li ha voluti punir de le crudeltà fate li anni preteriti per Italia. Se altro se intenderà zerca ziò, ne darò aviso.