401 MDXlX, GENNAIO. 402 arabi, et era fama il Soldan fosse vivo. 11 Signor turco fece quello meler su uno gambelo et farlo per tre zorni menar per il Cayro, acciò tulli lo vedesse. Poi lo fece apichar. Et volendo seguir dii campo e potentia dii Signor turco, il Doxe stracho, et erano cosse de dir de importantia, il Doxe disse bastava, e lui Consolo disse avia da referir cosse che importava et degne di scientia, et referiria quando e dove piacerà a Soa Serenità ; e fo licentiato. Di Palermo, fo leto letere di sier Pelegrin Venier, di 22 et 23 Decembrio, con avisi di le galie di Barbaria ; il sumario scriverò di solo per esser molto copiose. I)a Milan, dìi Caroldo. Avisa come haveano inteso la morte di l’Imperador per via di Verona ; qual monsignor di Lutrech subito havia spazà in Pranza. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonla. Peno Cai di X per Fevrer : sier Michiel da Leze, sier Do-menego Contarmi e sier Hironimo da cha’ da Pe-xaro, stati altre fiate; et Cassier, per 4 mexi, sier Michiel da Lese, ltem, do secretarii in Colegio e in Pregadi : Francesco Dario sora le cedule, et Consta liti n Cavaza et Daniel Lodovici di Pregadi. ltem, uno extraordenario in loco di Polo Zotarello, a chi Dio perdoni; rimase Hironimo Moriani. Etiam fo fato scurtinio di tre Provedadori sora il Flisco ; tolti quelli mederai, numero 27, et niun passoe 10 balole. In questa matina, inlroe savio di Terra ferma sier Piero Trun. Qui non noterò el scurtinio per non averlo potuto aver, imo il Doxe fé’ gran rumor di le balote date eri fuora dii scurtinio ; ma tutti da tre in fuora aveno manco di 10 balote, di 28 erano, zoè questi : sier Piero Trivixan, sier Lorenzo di Prioli el sier Lunardo Contarini qu. sier Hironimo. A dì 3, Domenega. Non fo alcuna lelera da conto, nè nulla di novo. Da poi disnar, fo Gran Consejo. Fu fato lezer, per li Censori, una parte presa nel Consejo di X a di ultimo Marzo 1478, che a li desordeni dii Gran Consejo sia crelo solum il Doxe, Consieri, Avoga-dori e Cai di X, et siano puniti li transgressori etc. La qual parte, Hironimo Alberto nodaro di Censori la comenzò a lezer, e sier Nicolò Venier Cao di X lo fe’ vegnir zoso, dicendo è indegnità dii Consejo di X che altri che soi nodari la lezi, e fe’ Gasparo di la Vedoa la lezesse. Questa parie fu fa la lezer, per ha ver condanà diti Censori, per disobedienlia non ha voluto venir I Diorii di M. Sanuto. — Tom. XXVI. da loro, sier Francesco Justinian di sier Alvise da San Barnaba, e lo condanò ducati 5 a 1’ Arsenal. Et eri, sier Jacomo Michiel palron a l’Arsenal, barba di ditto sier Francesco, si apizò di parole con sier Moisè Venier censor in Rialto, al suo ollicio sora le fabriche, domandando l'usse depenà la con-danason, perché li è stà fato comandamento andasse da loro; et fo usa stranie parole. Hor li Censori voleno aver libertà di esser creti anche loro, dicendo la leze ge lo dà, ut in ea. Fu terminà, per li Consieri, che una parte alias publicà non presa, per non aver auto il numero, che a Matio di la Tore scrivali a l’Avogaria si pagi di danari di 8 Oflìcii; tamen non ha ’ulo il numero debito di le balote; sichè le leze vanno come voleno e non come dieno. Fu fato Podeslà a Chioza sier Hironimo Barbarlo, è di Pregadi, fo di sier Andrea, fo dii Serenissimo; passò di... . balote. Di la Zonla, tolti sier Jacomo Corner, fo luogotenente in la Patria, di sier Zorzi cavalier pro-curalor, sier Lodovico Barbarigo, fo governador di l’Intrade, sier Luca Loredan, fo di la Zonla, qu. sier Francesco, sier Lorenzo Miani, fo ai X Savii, qu. sier Jacomo, e niun passoe. Et nota. Diio sier Jacomo Corner è stà tolto, poi l’é venuto di Udene, tra Pregadi e Zonta 18 volte. Qui sarà nolada una lelera copiosa di Setia. Naro il prender di le nave turchesche da barze ro-diane, et licet sia particular ho voluto farne nota. In questo Consejo seguite cosa notanda. Essen- 216 do al capello di ver San Zorzi sier Zuan Miani el consier, non volendo conzar il capello per andar in eletion, quelli di la banca lassò Ire balote d’oro, et sier Alvise Corner qu. sier Marco, eao di XL, cavò per lui e per il Consejo predito e introno. Restava una balota d’oro, onde quelli 4 ultimi siali un’altra volta a capello e cavalo balota biancha, tornò iterum a tuor questa d’oro restava, e tocò a sier Almorò Lombardo qu. sier Julio, qual cambiò e fe’ tuor sier Hironimo Barbarigo podestà di Chioza, e rimase. Et 1’ altro consier di ver San Marco, sier Antonio da Mula, non volendo conzar il capello a li ultimi, loro ostinadi non volseno andar a capello e stele tanto, che di qua fornido avea la eletion e tutti andono adeo di là, ch’é cosse contro le leze. In questo di vidi cosa nova. Do candelieri dove sta li capelli di cuoro, si buia le balote, se traze fuora di capelli, che prima erano tentili in man da do putì. 26