297 MDXVIII, DICEMBRE. 298 notando di più che ’1 Signor Sophì era venuto ne la dila provintia molto potente, e per questo lì era andato esso signor di Alepo. ltem scriveno, per teiere di Rhodi, di 25 Octubrio, hanno di Cypro, di 15 ditto, da uno Bastian Spinola venuto da Tripoli, che il campo soto el governo dii magnifico Perì bassa et el signor di Alepo sono ritornali verso Alepo, et che lì dieno invernar, et che ’1 Gazeli signor di Damasco, ha fato morir quelli che amazò lo signor di Saithi, et ha tornalo in Signoria lo fiol dii ditto signor de Saithi. Sichè tal nove, lai qual le ha, avisa a la Signoria nostra, qual farà il judicio li parerà. Item, per un’ altra letera dii ditto, data ivi a dì 27 Novembrio, ringratia la Signoria di la li-cenlia aula ; et havendo inteso uno Bastian Rulo da Chioza, subdito nostro, patroniza una marziliana di uno Francesco Lombardi di Ferara e porla le insegne di la Signoria, nostra, e con quella si difende da’ turchi et mete scandoli eie., et carga di valonie per Ferara, et altre volte ha portato, ut in processu qual manda a la Signoria, e frauda i dadi e la mer cadantia va altrove. Avisa, assa’ mercantie e sali per alcuni altri patroni di schierazi è conduti di quel loco soto vento e in lochi alieni, e poi li conducono in Turchia, robe devedate; et quel rezimento li (dà) condanna pocha chi è trovati, et loro pagano volentieri e vanno drio facendo. Aricorda, saria da proveder quelli porta soto vento con l'insegna nostra fusse punidi dì pena capitai, maxime li chiozoti. Etiam è 162 de qui un’altra marziliana di Ravena con l’insegna di San Marco, carga pur di valonie per Ravena, e l’ha lassata andar ; e avisa tulli quelli di Ravena porta la insegna di San Marco, e sopra questo saria bon proveder. Unde, ha parso a lui Provedador far comandamento el patron di la marziliana di Ferara non si partì de lì soto pena de la disgrafia, se prima el non darà una segurtà di vegnir a Venecia con essa marziliana, aziò si possi disponer. E avia, dite marziane partendosi de lì non fanno boleta alcuna, et vanno come li piace. Dii dito, date a Faremo a dì 23 Dezem-brio. Come in quella hora era gionlo lì, et ha auto da quel rector una di 20 con la copia di la teiera dii Consolo nostro in Napoli, di 11. Come le galie di Barbaria se trova a Saragosa impedite da alcuni corsari, et se li impone vadi lì eie. per atender a la segurtà de epse. Scrive era venuto per disarmar; ha lassato la galia a Corfù a obedientia di domino Alvise da Canal ; è solo con una galia die i'ha soa in Dalmatia. È andate do galie per in- terzarsi, a le qual manca assa’ homeni per esser morti et falliti, et se stenta a trovarne, per quello ha inteso. Et nota. È la galia di sier Alvise Loredan qu. sier Luca e sier Bernardo Dolfin, fo Loredana. Scrive, una di le galie lassate a Corfù dovea andar in Candia a condur sier Marco Landò capitanio, ju-sta le letere nostre; judìca sia partila, el in camino ha incontralo sier Hironimo Justiniau va rector a Retimo, et ha un’altra lelera se li dagi una allra galia e tien ¡1 Governador ge l’averà data, l'amen scrive, si ’1 par a la Signoria nostra vadi sola galia a quella volta, andarà per esser sempre per ubedir i mandati nostri ; però spazi subito la presente barca acciò se li ordeni quanto l’habi a far. Si duol non haver auto questo aviso a tempo, che I’ havesse potuto far il desiderio nostro. E avisa, al suo partir di Corfù lasò a le galie de lì tutte le monition 1’ havea, come el solito, et non tolse per sì non per20zorni, di qual già se son passati 13 ; sichè è necessario, volendo el vadi, provederli di pan. E non scrive questo per non andar, perchè mai si ha sparagnato, nè si sparagnerà in niuna cosa eie. La galia dii magnifico orator Coniarmi, al partir suo di Corfù non era giunta, nè si havea inteso cosa alcuna di quella. A dì 25, fo il zorno di Nadal, Sàbado. Bel- 162 * lissimo tempo. La Signoria fo a messa in chiesia, vicedoxe el predito sier Antonio Morexini consier, con li oratori et altri vanno al pranzo, il qual si chiama di 41, ma per esser morti numero 34, resta vivi solimi 7, zoè il Doxe, sier Antonio Trun pro-cucator, sier Alvise da Molili procurator, sier Bernardo Bembo dolor e cavalier, sier Zacaria Doltìn. Non vanno sier Piero Marzelo, è andado capitanio a Verona, ergo solo vi fu sier Polo Capclo el cavalier. Da Ragusi, fo letere di Jacomo Zulian di ......, qual manda letere dii Baylo nostro di Constantinopóli, date in Andemopoli a dì 14 Novembrio. Di lamenti di danni falli a’ subditi dii Turcho, et maxime per quelli di Budua etc., come in ditte letere si conlien. Da poi disnar, la Signoria fo a la predica in la chiexia di San Marco. Predicò fra’-.... da Pontre-molo, predica questo Avento ai Frari inenori. Vociferò assai, con poca dignità, dii Slado, dicendo le adversità si ha ’uto è slà per li pecati etc., e non si fa più justicia, ma quella si compra. Cargo sodomie, sacrilegi, et le betole si tien in la terra, che, con ef-felo è assai. Da poi la Signoria andò, jusla el solito, a vespo-ro a San Zorzi Mazor senza alcun Procurator, i quali restono a vesporo a San Marco, e cussi restò il Co-