MCCCCCIV, OTTOBRE. 7G ximiano; juilicliò «puilrhe trama de intelligenti» con li soi reali etc. Poi ii savij messcno la lhoro opinione, di esserli risposto col senato, in conformità di quanto el principe li havia referito prima. Et fo do opinioni, una di savij, l’altra di sier Zorzi Emo, savio a terra ferma. Parlò sier Domenego Pixani, el cavalier, è di pregadi, stato orator in Spagna ; li rispose sier Domenego Trivixan, el cavalier, procu-ralor, savio dii consejo, poi sier Zorzi Emo, et fo expedita la materia, videlicet la parte dii colegio; et steteno im pregadi fin hore 3 di note. Fu posto, per li savij, strenzer la decima n.°... con pene etc. ; è preso. Noto, in questa matina fo puhlichà in Rialto, su le scale, certa parte dii conseio di X, vechia, contra quelli zuoga più di lire 10 di pizolret tien caxe di zuogo, con alcune adittion di più streteze, ut in parte, la qual non mi extenderò a dechiarirle qui. Copia di la Mera di Zuan Francesco Affay- tato, data a Lisbona, a V orator nostro in Spagna. Magnifico orator mio ohservanlissimo, a la ma-gnificentia vostra por infinite volle mi ricomando. Per un’ altra mia significhili a la magnificentia vostra de la giunta d’una nave de India, e por questa el simile li affermo; e da poi non se ha inteso altro, de quello se dixe, salvo che tutto più interra-mente è seguilo de quello eh’ io scripsi a la magni-ficenlia vostra, che le cosse che contano, lui le volle scrivere, so potriano comperar al libro de le 100 novelle, im però con effecto luto è la verità. De nuovo se fa grande provisione per mandar altre nave, et non serano inanello de XX, la mazor parte grosse, che già ne sono XII da 300 in 400 in sino 2500 tonelli, le altre da poi serano de 100, 150 et 200 ; et olirà queste XX nave anderano 4 o ver 5 caravelle, e più do galie sotil, che novameute fanno, im però non levano de qui se non li legnami fati, che non li mancherà altra cossa se non armarle, nome arivarano in India, che di qua vano concertati li legnami, che non s’averano altro che far se non meterli in opera. El fra queste XX nave ne serano 7, o ver 8, de mer-chadanti, a li qual el re fa gratin de pagar el quarto, e la vintemi de torna viazo, de quanto porterano; et secondo el juditio de ciaschaduno, quel mancho po-terano portar serano CO milia cantera de specie, che mandandole Dio a salvamento serà una grande ri-cheza. Et se havesse saputo de la partita de questo fante per Medina doy zorni fa, haveria limito la co- pia de le letere manderano li capilanij di l’armata è in Cochin a questo serenissimo re; et per essa la magnificentia vostra lutto più a compimento, cussi de la destrucion hanno facto el re de Caliqut, come ogni altro caso.successo in questo viazo; et con el primo procurerò de mandar el tralado a la magnificentia vostra, a la qual mi ricomando. Date Olysiponi, die primo augusti 1504. Subscriptio : Magnifici domini vestri 30 * Johannes Franciscus Affaytatus. ' A tergo : Magnifico et excellentissimo docto-ri et domino, domino Petro Pasqnalico, oratori venato apud screnissirnos reges Castellce. A dì X. Da poi disnar fo conseio di X. El preseno la parte di la chamera d’imprestidi, zercha el translatar dii cavedal di monte nuovo, come noterò al tempo la fu publicafa a gran consejo. A di 11. Non fo 0, solum vene domino Francesco de Montibus, orator cesareo, qual è capotati io di Pordenon ; et li fo mandao patricij contra Verso Torzello ; vene per barella di Trevixo qui ; et Jo era per colegio stà deputato andarli centra, ma non vi andai, perchè era fuora. Ave audientia, fo expedito, et stete pocho qui e parti. A dì 12. La matina vene in colegio li oratori dii prefato re di romani, videlicet lo episcopo di Aquis, esistente qui, et il novo venuto eri, qual è di natione neapolitano, alias orator di Ferandino in Alemania. Or questi, acompagnati da patricij, et presentato le letere di credenza di l’orator nuovo, introno su la materia di le reslitulion di le terre di Romagna al papa ; et sopra questo lo episcopo parlò altamente. El il principe li rispose le justifichation nostre; et che jure le potevamo tenir etc. ; et che tamen si havia aldito le lhoro richieste, si consulteria e responderia col senato. A dì 13, domcnega. Sier Zorzi Pixani, dotor et cavalier, venuto eapetanio di Bergamo, vene in colegio, et referì, justa il consuelo. In questo consejo fu electo provedador a Amplio sier Alvixe Fosearini, quondam sier Bernardo, stato podestà a Montagnana ; et li syndici di terra ferma, videlicet sier Vicenzo Barbo, sier Marin Bon e sier Pandolfo Morexini, mandono a dir a la Signoria, come I’ haveano intromesso, et che non si doveva provar ; et fono chiamati a la Signoria ; et in questo mezo fato ballotar le altre voxe. Et visto il principe, et consieri, le leze, clic vuol che cadami intromesso