233 MDXV1II, DICEMBRE. 234 Di Lonigo, di sier Zacaria Trivixan podestà. Di certa sua arma con san Marco fata depenzer in la loza, qual è sta spegazada, e il san Marco datoli lanzade etc., et scrive a li Cai di X di questo ; unde fu termina con il Consejo di X darli taia a quelli sono stati. Fo terminato che ozi, poi disnar, sier Andrea Trivixan el cavalier, et sier Marin Zorzi dotor, sa-vii dii Consejo, vadino a Muran dal reverendissimo Cardinal Grimani a parlar zerca li danari per il castello di Udene, et dirli la deliberation dii Colegio, pregando soa signoria vogli pagar ; e cussi andono. Da poi disnar, fo Colegio di Savii. Introno di Cai di X questa malina solum sier Francesco Foscari, perchè sier Batista Erizo et sier Michiel da Leze, electi soi colega, sono amaiali; et sier Batista Erizo inlroe il zorno sequenle. A dì do. La malina, vene un corier di Roma con letere di l’orator nostro sier Marco Minio, di 26 et 27 Novembrio. Scrive, come de lì è letere di Hongaria al Papa di fra’ Nicolò, di primo Novembrio, per le qual advisa il disolver dii convento e di le constitutione fate, sì cerca li beni erano sta alienati dii regno, come il consiglio fato per il governo di quel regno, et non voleno che prelali habino tanti beneficii. Circa la incursione falla per turchi, non pare sia sta cussi grande come scrive la Cesarea Maestà, tamen corseno fin a 15 miglia vicinò a Bazia; di qual turchi per hongari è sta ama-zati, dicono, 30, et 30 fati presoni; et la cità di Giaza la tengono per persa, perchè non l’hanno socorsa. La incursione di Croatia lì a Roma si lien sia stà fida da l’Imperador per aver danari dal Papa; tamen 124* potria esser la malignità di le persone facesseno fare simel judicii. De qui è venuto uno nontio di esso Imperador, si dice, per domandar danari; lien nulla otegnirà. De Ingalterra, per letere di 5, il Gran zatn-berlan veniva in Franza per oratore con cavali 600 e alcuni altri oratori. Si dovea fare la restitutione di Tornai et meter ordine al convento ; le qual cose sono di grande importantia. Scrive, è morta lì a Roma madama Vaneza, fu di papa Alexandro e madre dii duca Valentino e di la duchessa madama Lugre-cia di Ferara che vive, et questa matina è stata se-pulta molto honoratamente. Item, è stà trovati de li danari dii banco di Lorenzo di Taxi, che scampò, i qual havea deposità apresso diverse persone ducali UOOO, et si tien ancora si haverà per bona summa, e si crede le cose si conzerà, che sarà poco danno. Lui e in uno castelo miglia 14 lonlano di Orsini nominalo Vicoaro, et haverà salvoconduto dii Papa. Et la causa dii suo falir, per quanto si dice, è stato Piero Andrea di Taxi, ch’é qui a Venecia, qual ha intacalo Lorenzo predilo di ducati 14 milia, et ogni zorno li andava lolendo il credito, per modo che lui ha falò questa pacia pensando con questo mezo intacar dito Piero Andrea, et si haverà ruinati tutti. Et per le publice scrive come, a dì . . . l’orator dii re di Poiana, episcopo Plocense, fece una oratione al Papa in Concistorio publico, exortandolo conira infedeli, maxime turchi, qual fo molto docta et fece comover tutti dicendo li pericoli di la chrisliauilà. Il Papa li rispose saria con li reverendissimi Cardinali soi frateli el li faria risposta. Item, scrive coloquii auti col Papa, che voria la Signoria li fesse vendeda di sali di Cypro per darli lui a Milan etc., e cussi li ha parlato il reverendo Medici, ut in litteris. Item, scrive zerca le possession di Ravena. In le letere di 26, scrite in la Signoria è questo aviso. Come erano letere dii Cardinal Sedu-nense vechie, di 22 dii passato, e dii suo secretano, di 20, qual esso Orator 1’ ha viste. Come il re Calholico, madama Margarita et don Ferando mandavano uno loro orator a’ elvetii ; et come ha dito uno fradello di Agustin Semenza zonto a Roma, esso orator a li 22 era zonto a la corte di la Cesarea Maestà, et vien poi a essi elvelii; si dice porta danari per acordarli con loro. Et par, in la confederation fata tra il Christianissimo re e il re d’Ingaltera è 12 questo capitolo, niun di loro debano tuor sguizari, imo esserli conlrarii per tuorli la reputatone. Et il noni io dii Pontifice, che andò da’ sguizari per formar processi conlra domino Antonio Pulzi, che ora è vescovo di Pisloia, fo orator dii Papa a’ sguizari, par ritorni a Roma con li processi formati. Unum est, dito cardinale è privo dii vescoado Sedunense ; et dito Pulzi fe’ la sententia in suo favor, et dito Cardinal non ha intrada et sta mal eie. Scrive diio Orator, aver dito al Papa et al Cardinal Medici la provision fata per la Signoria nostra zerca li frati di Lonigo etc. ; si tieneno satisfati. Scrive, lo episcopo di Ossero, domino . .., prega la Signoria voy averlo per ricomandà zercha l’inlrade dii suo vescoado,, qual è inquietado da pre’ Chimento di Lalio, et la Signoria voy scriver a quel rector in sua recoman-datione etc. Dii dito, di 27. Come ha ricevuto per Lorenzo Malcontento corier letere di 18, con il capitolo di teiere di l’orator in Hongaria. È stato dal Papa, li comunicò. Soa Santità li disse aver lelere dii suo frà Nicolò di Hongaria, di primo, e scriverli quanto era slà concluso in la dieia dii governo dii regno etc.;