339 MDXIX, GENNAIO. 340 el parte erano in zifra drezate ai Cai di X; et etiam da Milaii, dii secretano Carolilo. Il sumario di le pu-blice dirò di solo, eh’è !o zostre et feste fate. Da poi disnar, fo Colegio ili Savii. In questa matina, si parti el conte Christoforo Frangipani, stato presoli in Toresele zorni 1813, et è venuto per lui il locolenenle dii signor Janus di Campo Fregoso, et la compagnia è a Padoa per condurlo securamente tino a Crema. Et andò con le barche dii Consejo di X fino a Liza Fusina. La moglie andò con lui in una altra barca fino a Liza Fusina, dove tolse combiato da lui. El qual Conte, zonto a Padoa, intrarà in unii letica coperla, menala da 4 cavali et comodamente andari Nel suo partir do-noe danari e a li capitani de le barche, e altri ofi-ciuli di le barche dii Consejo di X per farli bona man ; el eri sera la Signoria li mandò, di ordene dii Colegio, nel Consejo di X Zuan Batista di Adriani secretarlo, a usarli certe bone parole, e andasse allegramente in Pranza, el quello è seguito, è stalo per causa de la guera. El qual disse era sempre bon ser-vitor di questo Slado, eringratiava la Illustrissima Signoria de la bona compagnia faloli etc. Tolse li-centia questa malina a bore 13, ohe ’1 parli, da sier Zuan Antonio Dandolo, fo a la sua custodia e di altri presoni, ringratiandolo eie. El qual sier Zuan Antonio li donò uno anello d’oro con una turchese con letere atorno spes niea in Beo est, eh’è il suo molo seri lo in più luogi in Toreselle, qual Fave molto a caro. A dì 7. Si ave letere di Soria per la nave vien di Cypri, patron sier Bertuzi Contarmi qu. sier Andrea, et per l’altro maran pur di diti Contarmi. Il sumario scriverò, lete sarano in Pregadi. Vene in Colegio sier Zuan Dolfin, olirn avogador di Commi, qual mena, insieme con sier Nicolò Mi-chiel dotor, avogador presente, in Quarantia criminal il caso di Hironimo Balbi scrivau ai signori di note, retenuto per aver dato certo processo a Jacob hebreo fiol di Anseimo banehier; il qual caso è più zorni che si trala. Hor disse voleva menar ozi in Pregadi sier Bernardo Zane qu. sier Hironimo, da San Polo, per aver testimoniato falso a requisition dii ditto Jacob in el processo dii safil, vadagnò zuo-gahdo a la bassela con sier Piero Bragadin qu. sier Andrea; el cussi il Principe et Signoria fu contento darli el Consejo. Da poi disnar aduncha, fo ordina Pregadi per •l’Avogarii), solo pena di ducali 10; qual reduto, vi vene il Principe e lutto il Colegio, Procuratori sier Domenego Trivisan el cavalier e savio dii Consejo, el questi 4 altri, sier Zaearia Gabriel, sier Lorenzo Loredan, sier Hironimo Jusliniàn et sier Alvise Pi-xani, et altri assai, et molti che non meteano balota, quali non fono mandali fuora, cli’è conira la forma de la leze, nè fu leto il Consejo. Ma reduto dito avogador Dolfin, le’ mandar fuora i parenti di sier Bernardo Orio dotor et sier Zuan Antonio Venier, è ai X officii, come avoeali di Jacob hebreo, nel caso si trala a la Quarantia. L’Orio non vi era. El Venier andò a la Signoria, dicendo è dii Consejo, nè poi esser cazado, el è avocato di Hironimo Balbi e non di Jacob. Hor la Signoria terminò el stesse, e fo mal fato, perchè dejure essendo avocato dii caso ch’è conexo, non dovea, nè potea star; et s’io era Avo-gado di cornuti, non lo lassava star per non poner questo disordene etc. Et poi sier Zuan Dolfin predito andò in renga, narò sier Bernardo Zane esser sta examinato 3 volte per li Avogadori: una per sier Marco Minio avo-gador, zerca il salii dii 1511 con juramento, e disse non havia visto zugar Jacob hebreo con sier Piero Bragadin a caxa di l’arziepiscopo Landò di Candii! se non a trapola di bagaliui; poi dii 1515 per sier Nicolò Dolfin avogador, zerca dito safil, testimoniò il tutto senza juramento, e come l’havia esso Jacob vadagnà ducati *250 prima ; poi sul safil era in pegno dal banco di Anseimo suo padre, qual riscosse; sichè in tutto vadagnò ducali.... Poi il terzo davanti di esso sier Zuan Dolfin, dii 1518; disse il primo è vero fo col juramento, il resto lo fece e disse per far ben eie., dicendo il primo dito è falso, ergo eie. Fe’ lezer la eondanason fata, per li Avogadori, dii dito lacob in Quarantia zerca questo safil e ztiogo. Item, una depositimi di Andrea Rizo, che Jacob volea dicesse falso. Item, una di sier Alvise Bon el dotor, una di Matio di la Torre scrivan di l'Avogaria, et poi una letera di Jacob scrila di Ferara a suo padre senza milesimo, ma fo dii 1515 quando si absentò per questo caxo, quando per il Consejo di X con la Zon-la fo asolto, dando certi danari di la eondanason, tanto dando il safil al Bragadin, qual la Signoria el comprò per ducati 4000 da mandarlo a Achmat Car-zego bassi, che lo voleva aver, dicendo era sta dii ducha Viatico suo . . . .; et cussi li fo mandato. La qual letera in hebreo scrita etiam Iraslatada co-inenza : « Paxe a li, missier pare, che Dio ti vardi da mal. » Scrive, voi esser assolto dii tutto dal Consejo di X di delieti di l’Avogaria e Signori di note, dove non se ingerise puma sanguinis,e nara debi far pagar so’ inojer di la sua dota, et sapi da l’amico