2021'
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nos agarnus; quod si nihil aliud oecurret, cuin intel-lexerimus vos fastos venatores camutiarum, vobis idoneis et deleclabilibus avibus providistis.
   Data in oppido nostro Vuels, die 23 mensis De-cembris 1518, regnorum noslrorum romani XXXIII Hungari» vero 20.
   Per Cesnrem
                        Ad mandatuin
               Cesarea; Majésfatis......
                           Reberban.
    Fu posto poi d’acordo, per i Savii lutti exceplo sier Zuan Francesco Moeenigo savio ai ordeni, la expedition di l’orator dii Signor turco ; et leto la letera scrive il Signor a la Signoria, et poi le richieste, jusla il ruodolo mandato, ai danni voi sia refali li soi subdili, che sono numero l i, et a una a una la risposta si fa prima a l’oralor, e in scritura si manderà in la letera si scrive al Signor turco, qual si justificono a petizion per petizion di danni seguili in Dalmatia, Sibitiico, Traù el Dulzigno, alegando quanto si ha auto dai nostri reclori, et le proviseli fu fate contra quelli haveano fatto tal danni a’ soi subditi. Item, si j usti fica la cossa di le fuste di la Valona. Item, si scusa quelli ha fato danni, è di Scardona, subditi a l’Ongaro. Item, di cosse seguite in l’Arzipielago, alcune conzò sier Alvise Moeenigo, fo orator al Gran Signor, quando fu de li ; alcune el dito ha monslrà esser false davanti l’orator di esso Gran Signor, presente ehi rechiedeva. E di le cose nove si lamentano, el Baylo novo eleclo, qual vien subito de lì, anderà inquirendo per le ixole tal danni, facendo le provision etc. Item, di danari dii Spandolin, li zentilhonieni che intravien dicono esser rimasti d’acordo col dito, et li mandano li danari, quali li snrano dati auto arano la loro quetation. Poi si scrive in ultima, il Gran Signor voy farne refar di molti danni fati per soi subdili a’ nostri, come apar per uno sfoio se li manda; e da mo’ sia preso che uno nostro secretario, da esser balolato per il Co-legio, vadi con dito orator fino a Ragusi per inque-rir per la Dalmatia la verità etc., con la commission li sarà data per questo Consejo, e sarà limita la spe-xa e le persone el menarà, ut in parte.
    Item, lexeno una letera si scrive al Signor turco in risposta di soe, assa’ sedia e mal composta, jusli-ficando la Signoria nostra è stà imputa falsamente di danni etc., et li inandemo in scriptis la risposta,
     (1) La'carta 201* è bianca.
GENNAIO.	374
pregando soa excellentia voy farne refar di danni, el il Baylo novo vegnirà presio, qual justificherà il tutto; con altre parole, ut in litteris. El leto queste parte :
   Andò in renga sier Zuan Francesco Moeenigo, savio ai ordeni, et disse avea una opinion di mandar uno secretario di primi, da esser electo per questo Consejo, al Signor turco a justiticar tal querele, et etimi proveder il nostro Baylo non sia astrelo per tal danni, come voi li capitoli, et come conseja Ali-bei, ch’è dragoman, difondendo il suo parlar sopra questa parte. E fe’ lezer la dila parte; qual secretario sia eleto per questo Consejo e spazà subito, meni 6 persone, habbi ducati 60 al inexe, et sia expedilo con la commission parerà a questo Consejo.
    Li rispose sier Piero Morexini savio ai ordeni, dicendo non achade mandar altro secretario ; la spexa saria grande; con altre parole in favor di la opinion dii Colegio.
    Poi parse a mi Mariti Saiiudo, è di la Zonla, in 202* tanta materia importantissima parlar, prima scusandomi il mio andar in renga forsi più spesso di quello mi si convenia, perchè si ascrive a prosontion chi frequenta le renge ; poi considerando il Consejo di Pregadi non aver auto initio et è stà da Dio produto come l’imprestedo che ha salvà questo Stado, perchè, secondo le materie, antiquitussì mandava per pratici pregando venisseno dal Doxe et Signoria a conseiar la (erra, poi segui farli per eletion, dandoli in tre tempi la Zonta, cresendo poi il numero di ofì-cii, come al presente sono 1’ olìcio di questi dii Se-nalo, e quando senteno qualcossa e parte proposta, ìicet sia per lo exeellentissimo Colegio, vegnir in renga e dir l’opinion sua. Etiam mi subministra un’altra cossa vedendo quando parlo aver benigna audientia, e di le mie opinion vien fato honor ; per il qual parlar son stato azonto nel numero di questo exeellentissimo Senato ; più honor di quello mi si convien. Ergo audite patres. Intrai su la materia, qual risposte è seche, licet siano iustificatorie, e la letera si scrive al Signor non fata in quella forma si richiede a tanto Signor, extolendo il Gran turco Do-minus utriusque continentis Asiee et Europee et imperalor maximus. E la letera ha serito per questo orator si ha inteso; ma quella scrisse per il Sagudin è tremebonda, che si non si manderà li danari di danificadi et si ehastigherà i malfactori, sarà caxon di seandolo et romper la. bona pace, etiam non farà restituir nulla ai nostri dannificadi, ni di le fusle di la Valona i presoni fati, ut in litteris. Questo Signor è cupido di dominar il mondo; è furibon-