MDX1X, GENNAIO. -ilo 221 ‘ grò, li quali portavano chi la lanza, chi lo stoco, chi li speroni, chi el sculo, chi lo elmeto, chi lo bastono; cosa che a vedere Iacea piangere cadauno. Poi seguitavano dui muli con sui ragazi, tutti vestiti e coperti di veludo negro, in mezo de li quali era il corpo dii prefato illustrissimo signore in una cassa coperta di brocato rizo soprarizo da scudi k d’oro il brazo, e in mezo sopra ditta cassa li era la colana d’oro de l’ordine di Sancto Michiele, li donò la Sacra Maestà. Da poi el corpo seguitavano lo illustrissimo Lutrech el il signore Theodoro Triulzi e tutto el Parlamento, insieme con tulli li Triulceschi e tutti li parenti a piedi tulli. Lo quale corpo fu portalo a Santo Nazaro, e là fu posto in mezo la chiexia, la quale era tuta coperta de panni negri con dopieri 1000 e più a due schiere intorno intorno, con le arme dii prefato signore. E dove fu posto el corpo, era fato una cuba de Corsi 1000 candeloti, che mai fu visto tanta luminaria, e comenzorno l’oficio; e dito exequio comenzò a hore 16, e 1’oficio durò fino a 22. È stata una cosa tropo sumptuosissima, che zà 100 anni non fu falò lo simile: Idio li dia il paradixo a lui e chi ben li volle. E questo vi scrivo fra lo evangelio, et ancora è stalo di più di quello vi scrivo, et questo exequio ha fato piangere la mità di questa terra, perchè, in verità, la ha perso assaissimo, come cadauno sa. Sumario di una altra letera. Narra il ditto exequio, scrita per uno altro. Abenchè io creda che da molti serano scrite le exequie fate al corpo de lo illustrissimo signore Joan Jacobo Triulzio, nondimanco, per essermeli trovato, m’è parso ancora mi volervene avisar. Prima el corpo portato de Franza era riposto in Santo Storzo, dove è stato per do zorni ; el Mercore da niatina fu levato con questo ordene: Veneno avanti a tulli la»fameglia grossa et ignobile di caxa, vestita de mantelo fino a meza gamba, con la bareta zoso a la francese, ogniuno solto il mantelo la sua spada. Driedo a questa li arzieri et homeni d’arme vestiti di zimara fino in terra con el capuzo in testa, per modo che apena se li vedeva la faza. Da poi uno numero infinito di croce di legno a la ambroxiana con le candele suso; credo fusseno 150. Da poi seguivano poveri vestiti de biso, more nostro, con una torza bianca per cadauno e con le insegne dii signor Joan lacomo, et fumo poveri 500. 222 Da poi frati di tutti li ordeni, così Observanti, come Conventuali, et furno conventi 18 et frali zerca 1202 7 • con le sue croze honorate. Da poi li preti de tuie le parochie con f grande de arzento più di 50, et li ordenarii qua dii domo di Milano, et furno circa 600 ; cadauno era con la sua torza in mano, così frati, come preti. Da poi questi, erano certi svizeri soi confederati et amizi vestiti de zimara et capuzo al modo di sopra, con lorze negre grosse con la insegna sua. Veneno da poi do araldi a cavalo con zimara et capuzo con l’insegna al collo dii Triulzio. Da poi questi i trombeti con le trombe al collo et insegne sue. Da poi homeni a cavallo vestiti come di sopra, et cavali con coperte di veluto negro, quali porlavano prima uno stendardo con la insegna Tri-ulza, l’altro con l’insegna de Napoli, l’altro con le chiave, che credo sia dii Papa, l’altro dii re di Franza, et dui guidoni con suxo Nostra Dona con el figliolo, con il brieve suo quem genuit adora-vit. Da poi veniva il suo cavallo vodo con uno stoco atacato a lanzone; questo era conduto a maijo da uno vestito di veluto negro, et cosi la coperta dii cavallo era di veluto. Da poi erano ragazi sopra corsieri grandi, vestili loro di veludo, e li cavali de li quali, il primo portava uno scuto negro, l’altro la lanza tutta negra, l’altro la spala di brocato et spironi d’oro in mano, l’altro lo elmeto in mano, l’altro il bastone negro da capitanio. Da poi dui araldi con le insegne regie. Da poi muli, sopra li quali era la cassa dove era riposto el corpo et il portavano a modo di lelicha: la cassa era coperta di brocato d’ oro rizo soprarizo con lavori inextimabeli, con sue insegne, le conchiglie dii bordine di San Michiele d’oro relevato. Drielo erano, prima monsignore illustrissimo di Laulrech et el signor Theodoro, li altri parenti tutti, li capetani de gente d’arme, senatori et oficiali de ogni sorte, castelani et altri invitati. Tute le strate piene de genie, mullitudine infinita, tante damisele et matrone a le finestre et sopra le porte. Et ditto corpo rimeseno a Santo Nazaro, dove era uno grandissimo parato de pani negri e torze tutte bianche, et uno gran tribunale, quale con le torze et candeloti grossi agiongeva fino al colmo di la chiexia. Lì fu riposto, et fuli fata una 222* bela oratione, fata et recitata per il Tilesio, homo de grandissimo ingegno; ma non li polè inlrare poca giente, perchè era gran guarda, e la chiexia era poca a tanta mullitudine. Io me riporlo però a quelli che meglio l’averano scripta di me per averla prima meglio in cervelo, e per sapere de scrivere di mite cose, di le quale io ne sono molto ignaro. Data in Milano a dì 22 Zenaro.