265 HDXVIil, DICEMBRE. 266 fa nulla; per questo anno si sarà securi. Il Signor voi far uno seragio a Pera per poter star lui e andar a la eaza quando li piace, perchè non li piace star in quel dii padre. Item, è venuti oratori da’ ragusei per alegrarsi di la vitoria; e uno ambasador di Syo, Domenego di Campi nominalo, per recuperation di la nave fo tolta in porlo di Syo con 5000 peze di carisee, vai ducati 50 milia. È stalo al Cayrodal Signor, è venuto qui, si tien averano il suo. Fiorentini hanno fato venir de qui some 50 piper; questi ge l’hanno tolto, dicendo è contrabando per esser stà di porlogesi soi inimici ; sichè tutti fuzerà de lì, non si potrà più mercantarsi. Fa manzarie assa’ più si feze mai; tutti crida e biastema il Signor, qual per tanle biasteme non porà durar do anni. Zuan Spinola dragoman fa bon oficio et lo ricomanda. Voria esso Baylo ripatriar e lassar un vicebaylo iu suo loco. Scrive, il Signor manda il schiavo nominato Janus Agla spachi modoneo, sa latin, fo lìol di Zorzi Ta-ronili, con 4 in compagnia ; è bon spazarlo presto e vengi con chi manderà la Signoria, qual fazi la volta di la Valona e l’Arzipielago, e se informino ben dii tutto. E saria bon il Provedador di l’armada fusse iu Arzipielago e castigasse quelli (risii è caxon di far far queste querele; poi smonti a Eno, vengi qui. Scrive, forsi non saria mal mandar ambasador o secretano; pur si mandi uno e si scrivi la lelera al Signor. Si scusa aver aricordato tropo ; ma fa da bon servidor. Eri il Signor fe’ Porta di audientia, che li basò la man uno ambasador di Gemen, qual è zornate 20 di sora la Mecha sopra il mar di India, vene al Cayro, e non trovando il Signor, è venuto qui. Ha porlato al Signor in uno lapsi d’oro do baiasi come uno ovo di gaiina l’uno e l’altro come uno ovo di oca, perle numero 40 di carati 25 l’una, el smeraldi e turchexe in gran quantità e altre zoie, specie di ogni sorte, et fesse peze 1000; presente di grandissima valuta. Venuto alegrarsi e dar ubedientia a questo Gran Signor. Item, Chaiberch è al Cayro, à mandato al Signor 40 cavalli, di qual 10 è coperti di armadure d’oro a la damaschina. Scrive, poi dato audientia a questi tali, il Bassà ussì fuora con li arz, e chiamò il schiavo vien a la Signoria, e fe’ lezer li richiami al Signor, e chiamò il dragoman, dicendoli facesse scriver a la Signoria se la voi pace punissi li malfalori e refazi di questi danni, e li torni li chara-zari dii Gran Signor fuziti iu le nostre terre e lochi. Scrive il Baylo, se la Signoria voi donar ducati 200 a questo schiavo, è bon darli 100 di più, aziò fazi bon oficio al suo ritorno ; bisogna spender. El a dì 18, li oratori dii Valacho, di Syo e Ragusi audono a basar la man al Signor. Dicono averlo visto con bona ciera. Quelli di Ragusi li à porlà presenti per ducati 2000. Si tien l’orator di Syo averà quello el voi. Scrive esserli zonto una soma dì pere, di zolroni e altri fruii. Li presenterà; costa aspri 5000; bisogna spender in questi lempi, in questi do anni. Aricorda con quel verà si mandi uno turziman con lui per ogni bon rispetto. Fu leto la lelera dii Gran Signor a la Signoria nostra drizata, (radula, data in Anderuopoli a dì 20 Octobre 1518. Poi il titolo sì dà, qual sarà notado qui soto. Scrive, come da li sanzachi e chadì li è slà# rnandà alcune querele fate per li nostri di le nostre terre e lochi a li soi subditi; i quali rechiami manda in scrilura per il suo schiavo Janus Agla spachi, ch’ò conira li capitoli di l’ultima pace fata; per tanto volendola mantenir, punissa li malfattori acerbamente e rifazi li danni, e si consegna al so’ schiavo predito, aziò poi lui possi darli a chi di raxon dia aver. E se farete cussi la pace durarà ; e far non li vegni più rechiami, con altre parole imperiose; la copia di la qual letera forsi sarà notada qui soto aziò il lutto si possi veder. Titolo di la letera dìi Gran Signor a la Signoria nostra. Sultan Seliin sach Dei gralia maximus impera-tor utriusque continenlis Arabum el Persarum Asia; et Europa; eie. ad illustrissimum et valde hono-rabilem ducem illustrissimi Venetiarum Domimi, Dominum Leonardum Lauredanum Dei gratia, con-venienlem salulalionetn cum convenienti a fiòchi splendori tuo iniltimus. Data in aula nostra; regi® potestatis Anderno-poli. Copia di la letera dii Signor Turco mandata a 144 la Signoria nostra per il suo schiavo et ambasador, translatada di greco in latin. Sultan Selim sach Dei gratia rex maximus et imperator utriusque continentis Arabum et Persarum Asia et Europa eie. ad illustrissimum Venetiarum Domimi Dominum Leonardum Lauredanum dignam et convenien-tem salutalionem, cum convenienti aff'ectu splendori tuo mittimus. Sapiate come al prexente sono ricorsi cum richiami a la Torla de la mia Maestà molti subditi no-