225 MDXVIII, NOVEMBRE. 22(3 vituarie, et è slà etiam lì mandate alcune artellarie menute. Scrive aver inteso la election dii suo sue-cessor: ringratia mollo la Signoria nostra e suplica sia expedito presto. Di Hong aria, di sier Alvise Bon dolor, ora-tor nostro, zonte questa matina, date a Buda a dì 3 Novembrio. Come hanno in la dieia fata a Bazia li nobeli dii regno facla nova cleelione di Consieri regii, zoè qualro prelati et quat.ro signori, quali sono : il reverendissimo Cardinal Strigoniense, 10 arziepiscopo Colocense, monsignor episcopo di Cinque Chiesie, et lo episcopo di Transilvania, et lo illustrissimo conte Palatino, il duca Lorenzo, il signor vayvoda di Transilvana e il conte di Themisvar, dandoli aditione di 16 di loro, 8 de li quali dicono sempre ritrovarsi ne li consegli insieme con qualro de 11 signori per mexi 6, et li altri 8 con li qualro altri signori per li altri 6 mexi ; et che se li signori senza li nobeli farano deliberatione alguna, sii de niun valor. Hanno prceterea eleclo dui thesaureri, uno di qua et l’altro di là dii Danubio, quali debano scuo-der uno di qua e l’altro di là il danaro di le diche, che di tempo in tempo si meterano per conservation de li confini, a li quali debiano far le solite provision di vituarie, et pagar li soldati posti a custodia di essi. Siano etiam obligati de la adminislration sua render computo al regno ; il tesaurario regio debia scuoder le diche che si meterano per le spexe dii Re e pagar la corte. Item, hanno deliberalo che li oratori destinati al Summo Ponlifice et Cesare ogni modo andar debino a la legatione loro ; e che effectualmente i beni di questa Regia Maestà, sì usurpali, come impegnali, gli debano esser restituiti. Le qual tutte ri-solulione sono stà aprovate dal Serenissimo Re et signori, ancor che se abino renduto alquanto difficili; ma temendo che non fusse seguita qualche novilate, perchè già comenzavano li nobeli a tumultuar, si hanno a tutte le deliberalion loro adheriti. Itèm scrive, domino fra’ Nicolò oralor dii Papa è stato ancor lui a la dieta di Bazia, e tentato il regno si provi contra il Turco. Par non habino voluto far demonstralione se prima non hanno bona summa di danari. Dal Ponlitìce lì è stà promesso assai, et hanno risposto di brievi erano per mandar oratori a Soa Santità. Dito fra’ Nicolò iterum torna in Polonia per asetar le diferentie sono Ira quel Re et il Gran maestro di Prussia. Scrive, hessendo il Re a Bazia, alcuni turchi erano venuti a Belgrado : sono stà fugati, di quali 40 è slà taiali a pezi, et 30 presi, dicono, homeni da capo. 11 Serenissimo Re fin doi zorni sarà lì a Buda tornalo di la dieta ; al qual per il suo I Viarii di M. Sanuto. — Tom. XXVI. secretarlo farà comunicar le nove lurchesche, per esser amalato lui, sicome per lelere di 4 et 9 la Signoria li scrive debbi comunicar. Cerca la pace col Signor turco non si ha possuto intender altro, si non che le letere dii Turco è date in Andernopoli ; e questo per non ritrovarsi fin hora lì a Buda alcuno di quelli signori siati a la Dieta. Item, scrive e solicita la expedilion dii suo successor eie. Fu posto, per sìer Piero Capello, sier Antonio 120 Morexini, sier Antonio Da Mula consieri, alento sia stà comessa al reverendissimo Patriarca nostro la di-ferentia dii beneficio, over prepositura, di San Zuan Batista di Cologna, intervenendo la riserva dii reverendissimo Cardinal Pisano per il Pontefice presente concessa, et li frali di Santa Maria di l’Orto per San Rocho di Vizenza; il qual reverendissimo Patriarca in questa matina ha mandato a dir a la Signoria nostra dito reverendissimo Cardinal Pisani esser in raxon, però sia preso e scrilo al podestà di Cologna debbi meter i noncii di) prelato Cardinal in corporal possession dii ditto beneficio, ut in par- * te. Ave 2 non sincere, 33 di no, 99 di si, et fu presa. Voi aver i tre quarti : una balola che voltava, non era presa. Nota. Li dilli frati veneno da Mi a pregarmi contradisese per aver lempo zorni 15, aspe-tano le loro bolle mandate a refar a Roma, qual è slà smarite per l’arzivescovo di Corfù era loro ju-dice e quelle esser slà lete a la Signoria ; tamen non vulsi parlar per non impazarmi in lai cosse. Fu posto, per li Consieri, excepto sier Zuan Miani absente, era morto eri sier Polo Antonio suo fralelo, li Cai di XL, li Savii dii Consejo, excepto sier Zorzi Pixani dolor e cavalier non si pono impazar, i Savii di (erra ferma e i Savii ai ordeni, excepto sier Zuan Francesco Mocenigo non si poi impazar, questo Consejo à inteso per la lelera di sier Hironiino Juslinian castelan nostro di Corfù, le cosse fate per sier Alvise di Garzoni baylo e capilanio di Corfù, e sier Seba-stian Pixani consier, ut in litteris, qual non hessendo da suportar, per vegnir su la verità, sia preso che uno di do nodari di l’Avogaria per il primo gri-po sia mandà a Corfù, il qual con sier Bernardo Soranzo baylo nostro de lì debbi formar contra questi diligente processo di tutte le cosse in la letera contenute. Etiam, non havendo esso Baylo compito il processo di stagni etc., come fu preso dovesse far, esso nodaro lo debbi compir, e con questi processi tornar immediate; et li Avogadori di comun, poi zonti sarano, debano, in termine di uno mese, vegnir a questo Consejo eie. Ave 3 non sincere, 9 di no, 161 di si, e restò di si, e fo cazà li parenti. 15