217 MDXVllI, NOVEMBRE. 218 vederli di dita e di danari, acciò de li habi rispondente, si per il suo viver, come per la expedition di corieri, perchè questo banchier prima li rispondeva. hi questa malina, acadete in chiexia di san Ja-como di l’Orio, san Zane Digolado et san Simon profeta, lo a tempo di messa grarida proclama, per il piovan, da parte dii reverendissimo Patriarca nostro, ciim sit li sia pervenuto a nolicia che in questa contra’ di San Jacomo di l’Orio è molte strige, però lutti chi sa et le conosse, sotto pena di excomunica-Iioti, non volendo andar a lestemoniar, vadino da li piovani a dir quello i sanno, et sarano tenuti secreti. Noto. Eri, per li Capi dii Consejo di X, sier Lorenzo Capelo qu. sier Zuan procurator, sier Francesco Donado el cavalier, et sier Hironimo da cha’ da Pexaro, fu terminala e fata la commissione di capitani dii Consejo di X, Zuan Agnolo e compagni capitani di le barche, di quanto habino a far nel suo oilcio. La qual à molti capi, trata di libri dii Consejo dii X, maxime di libro Magnus dii Consejo di X e altri libri e parte, et non si debino impazar si non in cosse dii Consejo di X; qual à molte parie. Et a tutti fo dato una copia. 115* Adì 22. La malina, nulla fo di novo di letere. Fo aldito li do oratori di la Pairia di Friul, domino Hector di Strasoldo doctor et domino Jacomo Florio doctor, venuti per andar a Verona per la materia di le intrade di le ville dii Friul, che galde l’Impe-rador e soi agenti conira ogni raxon. Fo terminato domati, poi disnar, redursi il Colegio et far venir Poralor dii Christianissimo re, et parlar di questa materia ete. Veneno tre oratori di la comunità di Verona, domino Francesco Bajaloto cavalier, domino Guidino Guarienli doctor e domino Silvestro Rambaldo doctor, qual va vestito di beretin, el insieme con domino Lodovico di la Torre dotor, era qui orator, comparseno in Colegio exporiendo l’angaria di dar alozamenli in la cità e le legne a li soldati esser in-suportabile eie. 11 Principe li rispose, di brievi si faria previsione el provederiasi a questo. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonla, el scrisseno a Roma per il Consejo di X in risposta di letere aule di 18. A dì 23. La nialina, non fo leto alcuna letera. Da poi disnar fo Cijegio di Savii, et aldileno li dicti oratori di Friul, et vi iiitei vene etiam tre doc-tori avocati sono in questa terra: domino Rigo Antonio de Godis, domino Bortolameo da Fin, domino ......Parleon.....Etiam vi fu sier Francesco da cha’ da Pexaro electo orator a Verona per la materia di beni di rebelli, qual etiam traterà di le ville dii Friul. Nolo. Eri nel Consejo di X con la Zonta fu preso che sier Francesco di Prioli qu. sier Zuan Francesco qti. sier Zuan procurator, fo zenero di sier Mariti Trivixan qu. sier Marchio, il qual è suo heriede, e dito sier Marln vegniva in Pregadi per ducali 1000, questo zenero suo dimandò poter etiam venir lui come veniva el predilo suo missier fino la Signoria li dagi li danari: el fu preso concederli, con questo il ditto credito sia posto in suo nome a li Camerlengi. A dì 21. Veneno in Colegio sier Marin Corner, sier Marin Sanudo qu. sier Francesco, sier Antonio Condolmer e sier Zuan Venier ; el quinto, eh’è sier Marco Loredan, non se impaza per esser amalato, et disseno il Consejo deputalo, numero 29, aversi redolo più volte in l’anticamera di l’audientia di suso, et aldito li oratori di Salò e Riviera, domino .... et domino Lodovico di la Torre doctor orator di la comunità di Verona, et domino Rigo Antonio per San Marco e Dominio, Bortolameo da Fin dotor avocato di quelli di la Riviera, adeo loro e il Consejo sono chiari et, voleno poner le par|g, et lexeno le opinion loro a la Signoria ; et sopra questo fo parlato assai. Di Miìan, dii secretarlo Uaroldo, di 19. Co- 116 me era zonto de lì lo illustrissimo Ducha di Ferara con cavali 150; non volse alcun li andasse conlra. Il Governador nostro e lui Secretano fo a visitarlo. Scrive, dice è fiol di la Signoria, a la qual à rico-manda il Stato e fioli. Monsignor di Lutrech è ilo a Bia’ Grassa, a la caza di uno porco cingiaro. Scrive, è zonto lì domino Hironimo da Castion dotor e se-nator dì Milan, stato orator al conte Ludovico Boro meo', a persuaderlo si voy luor di la protetion à tolto di sguizari : ¡1 qual è a li soi castelli, è a li confini di sguizari. Monsignor di Lutrech va lemporizando, perchè non li par tempo di far altra movesta a questi tempi. Da poi disnar fo Consejo di X con Zonta, e tra le altre cosse expediteno la commissione che sier Gasparo Malipiero, sier Francesco Valier e sier Nicolò Salamoi), electi per dillo Consejo di X con la Zonta a dover meler i confini con li frali di Corizuola di l’ordine di San Beneto, zoè San Zorzi Mazor etc. Itein, pressilo che fusse fato salvoconduto a Pietro Andrea di Taxi bergamasco, qual stava in questa terra e leniva banco a Roma, et ha falilo, come ho scrito di sopra, a Roma per ducati 50 milia, zoè che I’habi salvoconduto, con questo pagi li no-