171 MDXVJII, OTTOBRE. 172 mense. Et fono infiniti ferculi de confectione e altre delitie. Qual havendo delectato el gusto, volseno de-lectar li ochii et le mano, ponendo tazoni grandi pieni de ducati cum dadi sopra la tavola, e chi volseno zugar zugorono. Poco da poi levate le mense, eoinenzorono li balli, quali durorono fin da poi meza notte. A dì 5 veramente, fu celebrale le feste imperiai a Granuzi dove intervene li reverendissimi car-denali, duo legali, oratori, signori et prelati cum or- 91 namenti sumptuosissimi. Questa Maestà stava in piedi avanti el suo tribunal, et da uno canto era questa Serenissima regina et la Regina ohm de Franza. Et la illustrissima principessa avanti a la madre era vestita d’oro, et in testa una bareta de veludo negro con molte geme de grandissimo pretio; da l’altro canto erano li reverendissimi Legati et altri secondo li sui ordini. Fu recitata una oratione de laudibus matri-monii, copiosissima et ornatissima, per el reverendo domino Gelberto Tumstallo conseglier di questa Maestà; qual finita, fu tolta la illustrissima principessa in brazo et domandato el consentimento de questa Maestà el de la Serenissima regina per una parte, et per l’altra de li magnifici oratori francesi a questo contrato imperiai. Qual consentimento prestato per una parte et l’altra, per el reverendissimo legalo Eboracense fu messo in dedo uno anello pi-colo justa digitum puellce, ma cum un gran diamante; se dice esserli sta donato dal prefato reverendissimo Legato, et monsignor lo Armirajo ge ’I messe più avanti. Fu deinde benedeta la sposa da li due reverendissimi Legali, ma con molte parole premesse dal reverendissimo Eboracense. Questa Maestà cum tutli li altri andò a la messa pur celebrala per el reverendissimo legato Eboracense cum ogni possibel cerimonie, ornato tutto el choro de pani d’oro, et tutta questa corte tanto ricamente vestita, che mai più nè qui, nè in altro loco vidi la pari. Quibus sacris fìnitis, andò dila Maestà cum li altri a disriar, a la qual fu data aqua a le man per tre duchi et uno marchese. Da poi fu data l’acqua a li prelati christianissimi Legati et altri per ordene. A la messa regia erano sentati, a la parte destra li do prefali reverendissimi legati alquanto discosti da la persona regia; a l’allra parte duo de li oratori francesi, zoé monsignor lo Armirajo et monsignor Parisiense; da l’altra parte dentro di fora li illustrissimi ducha de Buchingam, Norphoch et Sopholch ; in una altra camera li altri dui oratori francesi monsignor di Sandaniel et monsignor Villaroy, l’orator yspano, quello di Dazia et lo orator veneto cum marchesi el altri signori et prelati. Et da poi pranso el Serenissimo re, reverendissimo cardenal Eboracense et li oratori francesi andorono in certa camera per concluder certe cose che mancavano, et tulio el resto se partì. Letera dii dito Orator, data apresso Londra a dì 18 Octubrio 1518, ricevuta a dì 30 ditto. Da poi le ultime sue, fu festigiato a Granuzi cum joslre solemne et bancheti et comedie, solemnità de sorle che rare volle son vedute in Angeltera. Per questa è stà fato copiosissimi doni a questi oratori gj • francesi, zoè a monsignor lo Armirajo una vesta d’oro fodrata d’arzento, richissima, che questa Maestà se la havea facta nova, et baia portata un zorno de queste solennità, arzenli in diversi pezi et valuta da scudi 3000; el tre chinee al reverendissimo Parisiense, et arzenli per scudi 2000. A li altri do oratori, zoè monsignor di San Daniel et monsignor Villa Roy arzenti per la summa di scudi 1000 per uno. A molli zentilhomeni de la compagnia, che sono de la camera del Chrislianissimo re, arzenti et veste per lo amontar de scudi 500 per uno; a li altri veramente zentilhomeni, che non sono de la camera del Re, scudi 4000 da esser fra loro divisi. Al Chri-stianissimo re veramente se manda uno fornimento da cavalo con le barde et tutte cosse necessarie lavorato d’oro de troncalìlo, recamo richissimo et de gran disegno, che francesi proprii dicono mai haver veduto el più bello. El partir de li ditti oratori se differisse per expectarsi una stafeta da la corte di Franza, et poi se partirano; in questo mezo harano bancheti da l’illustrissimo ducha de Sopholch et altri signori etc. Nola. Il signor Doltìn, Gol dii Chrislianissimo re, à . . . . , et la principessa di Anglia in lui maridala à..... Sumario di alcune letcre di Nicolò Sagudino 95 secretarlo di l’orator nostro in Anglia, date a Lambì a dì 30 Septembrio 1518, parti-cular, scrite a sier Alvise Foscari, più copiose (li lepublice sercha quelle ocorentie. Avisa come li oratori dii Chrislianissimo re, zoé monsignor l’Armiraglio, havendo passado il mar, è venuto su l’isola a dì 16 dii mese di Septembrio. A dì 23 enlrono in Londra con questo ordene. Prima 7 cari cargi di forzieri e altri bagazi ; poi muli 70 car-gi a l’usato; poi 8 zentilhomeni francesi vestiti de seda e molti d’oro acompagnati da altratanti zenti-