131 MDXVIII, OTTOBRE 132 e Micorte, Consolo di mercadanli, Cinque di la Paxe et un di la Zonta, tolti do con titolo, licet sia per danari, el sier Jacomo Corner fo luogotenente in la patria, di sier Zorzi cavalier, procurator; sichè questo è di grandissima consideration che non si passi a Gran Consejo. Si soleva dir una volta: « dame scontro, che li darò ofìcio » ; el bora si dise : « pa-salo o non ». 70 A dì 19, Marti. In questa malina, però da poi terza, seguile un caso miserando. In la contri di San Polo, è una caxa, qual è di sier Alvise Pa-squaligo qu. sier Filippo e fradeli, in la cale si va a dia’ Vendramin, dove di sora habitava uno maestro feva veludi, e di solo una maistra insegnava a lezer a puti el pute ; et per esser vechia la ruinò et amazò di quelli puti et pute numero...., et fo trovali vivi soto il ruinazo, qual, miseratione divina, si per-servò per travi caschò sopra una letiera e sostene il cargo, e li puti si lìcono soto, adeo scapolono la vita da numero 17 et più, fu cossa divina. El la maistra cascò etiam lei, si rupe, brazo e testa, ma non morì. Da Verona, di sier Andrea Magno podestà e sier Daniel di Benier capitanio, di. . . . Dii zonzer lì uno episcopo plocense orator dii re di Poiana, vieti di la dieta di Alemagna fata in Augusta, il qual loro relori l’hanno visitato a l’hostaria: è con cavali. . . . el va a Roma dal Papa. Scriveno coloquii auti zerclia il Turco, et come Pà fato una oralion in dita dieta a exortar P Imperador conira il Turco, et l’ha fata stampar, et ne manda una a la Signoria eie. Di Zara, di sier Fiero Mar zelo conte e sier Zuan Nadal Salomon capitanio, di.....Sep- tembrio. Di certe incursion fate su quel teritorio per turchi o martelossi, menato via 100 animali grassi etc. ; per il che scrisseno al conte Zuane di Corbaria et a Coxule dolendosi hanno lassato passar questi tali per li soi lochi senza dar notitia, et che non fanno l’oficio loro d’esser stipendiati nostri; i quali li hanno risposto scusandosi etc. Et che non debano avisar la Signoria; ma provederano a la re-stitution eie. 70' Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria e Savii per a-ldir certa dilerentia di aque per certo follo di visentini tra alcuni da Sorto et Mathio Dal Toso. Parloe domino Alvixe da Noal dotor et domino Bor-tolamio da Fin dotor, avochali. A dì 20. La matina, introe consier sier Zuan Miani, qual zà alcuni zorni era andato in villa in trivisana. Vene sier Alvixe Pixani procurator, dicendo eri morite a Padoa il reverendo domino Mathio Que-rini abate di Santa Fumia di Campo San Piero, et per la riserva ha dato’el Papa a suo fiol Cardinal titulì Sancti Theodori et expectaliva prima vacanti per ducati 3000, però voi li sia dà il possesso di dita abalia, qual vai ducati 800; el cussi fo termina far ozi Pregadi et dargela. Et nota. La dila abatia zà alcuni mexi l’avia renonciada a uno fiol di sier Antonio suo fradello, qual è a Roma, e per non aver auto li danari che convien pagar Panala dopin, volendo regresso, non è passata, et apresso questa intrada. Da poi disnar aduncha, fo Pregadi, et la prima cossa fu fata, Fu posto, per i Consieri, dar il possesso di la dila abatia di San Fumia di Vila Nova al Cardinal Pixani eie. Ave 121, 17, 3. Fu poslo, per li Consieri e Cai di XL, alenlo fusse preso a dì 11 Seplembrio far salvocondulo a li heriedi dii qu. Piero Corboli con condition venis-seno fra uno mexe, et non havendo potuto venir per aversi prima acordato con fiorentini, per tanto, volendo cussi li capi di creditori, li sia concesso et prolongà il salvoconduto per altri do mexi, con condition vengino da li soi capi di creditori etc., ut in parte,; fu presa. Ave 140, 6, 1. Fu posto, per li Consieri e Cai di XL, che atento li castelani di Cao d’Istria non hanno modo di pagarsi, li sia ubligà al primo castelan anderà, il dazio di le mesure di Cao d’Istria per il suo pagamento, et il resto vengi in camera. El fo dito non si poteva meter non hessendo il Colegio ancora venuto fuora, et però non fo balotada. Da Constantinopoli, di sier Lunardo Bembo nostro fo leto le letere date in Pera a dì 5 Setembrio. Come, a dì 27 Avosto fo l’ultime sue, poi, per via di Ragusi, ricevete nostre di 8 Luio con copie di le letere dii Proveditor di l’armada, di danni fati per le fuste di la Valona, e la indusia tolse il chadì di risponder fo perchè scrisseno di qui, e zà voleano far vender li schiavi, dicendo erano scardo-nesi, ma lui Baylo fe’ suspender, come per le altre scrisse. Scrive, aspetava le robe richieste, qual zonle sarano, dirà averle. Aver voria li ducali 400 à trato per presenti fati, et li ducati 200 per messi expedili, e si provedi Phabi danari o il modo di averne per 71 esser mólto a proposito per le cosse nostre. A di 31 zonse il schiavo dii Signor col suo homo acciò esso Baylo andasse in Andernopoli ; il qual Signor a dì 28 zonse lì. Ha inteso, Memelh bassa solo al presente