109 MDXVlII, OTTOBRE. 110 torna il suo homo. 11 Signor non dia aver fato Porla. È resta al governo di Constantinopoli lo Agà di ja-nizari. Voleva fosse andà a visitarlo e farli un presente, et per sparagnar questi ducati 50 si ha fato de indisposto, nè è ussilo di caxa. Aspela li presenti venendo Peri bassa, e si mandi bona roba. Dii dito, di 27. Come il Gran Signor a di primo Avosto fé’ li a Constantinopoli Porta ;.poi il dì sequenle andò a Santa Sophia e a la moschea, dove è l’arca dii padre, et fece molte elemosine, ringra-tiando Dio di la viteria aula. À visto le sue galie e artelarie, et lui Domenega li andò, a basar la man. L’ha visto con bona ciera, et quel se diseva, con do ochii vivi in testa di color zaleto. Sta ben di la persona, ma, vien dito, le gambe non tropo bene ; è tutto spirito, manza una volta al zorno, dorme poco, sempre in cosse grande, e di tenir il suo exercilo in arme ; si governa solo da sua testa ; à solo uno bassa qui ; atende adunar le zente. A dì do andò a le Aque dolze, a dì 4 andò a caza ; a dì 5 si levò, va temporizando a caza per camino, non lassa le so’ zente in reposo, pensa di dominar, et spera haver vitoria per la sua bona fortuna : non poi star indarno, sichè tulli i christiani dia star in tremor di lui, niun ardisse dirli nulla. Ila Ihesoro inextimabìle, casse 600, qual à visto portate di la Soria piene di oro e d’arzento. Erano a l’audientia, et fevano le gar-deaze per mandarle ¡lipide a l’Arcula, dove lien il suo thesoro, e li sarassi pesava con slaiere, vestidi d’oro e di seda una estremità. Oltra di questo, ha posto uno tajon a luto il suo paexe, turchi e christiani, dii qual trarà un milion d’oro. Ila tolto tutte le sede venute di Azimia e voi siano per sé, e siano di esso Signor. Causa dii lutto è il defender, qual fa ogni cossa per impir el casandar, nè pensa in altro; et le carisee peze 5000, fo tolte a quelli di Syo in porto di Syo, per recuperalion di le qual andono oratori di Syo al Cayro, nulla feno, et verano in Andernopoli per questo. Scrive, forsi il Signor non anderà in Andernopoli, ma va a Pliilipopoli verso la Valachia per rneter in quel Stado il tartaro fra-clello di quel signor, qual è in campo con lui. A dì 9. La matina, se intese come in questa note la sacrestia di Santo Antonio di Castello era stà robata, mirali per una fanestra che rupeno, el introno in sacrestia, aperseno uno banco e tolseno li arzenti si operava per la chiexia, dove trovono le chiave di lo armer di arzenti, et aperto tolseno molli arzenti per valuta di ducati 800 e reliquie alcune, tra le qual una testa d’arzento di ... et altri tabernacoli. Tolseno li arzenti elassono li ossi di santi et li veri : fu cossa molto pietosa. Sichè da alcuni anni in qua si robano sacrestie di monasterii. Fu etiam robata la sacrestia di San Francesco di la Vigna e mai si trovò nulla. Fu posto uno in berlina per biaslema, justa la parte presa in Quarantia. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consulen-dum ; et pre’ Baplista Egnatio continuò il lezer in greco l’auditorio. In questa malina, in Quarantia criminal, per el piedar di Avogadori dì cornun, fo dà taia a i ladri robono la sagrestia di Santo Antonio lire 1500 chi acuserà, el lire 2000 chi darà in le forze. E nota. La querela è di frati, che li è stà robadi calesi 19, patene 10, teriboli et croxe d’arzento con altri taber-naculi. Et è da saper, alcuni labernaculi di rame do-radi non tolseno ; è signal sono stà di frati proprii che li ha robali. A dì 10, Domenega. In chiexia di San Stefano avanti messa predicò Zuan Hironimo spagnol, era zudeo fato christian zà più anni, qual ha uno breve dii Papa poter predicar in ogni chiexia, et chiama soldato di Christo; fece una bella predicha, et Io vi fui. Di Verona, eri fo letere di sier Andrea Magno podestà etsier Daniel di Benier capitanio. Scrive come, andando incognito Malalesta Bajon condutier nostro di cavali. . ., iìol dii signor Zuan Paulo per andar a la fiera di Crema, hessendo al ponte di Peschiera, volendo quelli custodi eogno-scerlo e lui non volendo, de che fono a le man, e li fo trato un saxo, qual li de’...... . . Da poi disnar, fo Gran Consejo. Falò elelion di Patron a l’Arsenal e niun passoe, et Provedador sora la camera d’impreslidi non passò; tolti grossi scontri. Si feva do di la Zonta, passò solimi uno ; le altre voxe passonó. Sichè è gran dureza nel passar dii Gran Consejo al presente; ch’è cossa di grandissima importanlia. Exemplum litterarum illustrissimi Domimi 58 Veneti ad Christianissimum regem Fran-cice. Serenissimo el Christianissimo domino Francisco Dei gratia Francorum eie. regi illustrissimo Leo-nardus Lauredanus eadem gratia dux Veneliarum eie. salutem et commendationem. Tanta est benivo-lentia et observantia qua nos universaque Respu-blica nostra Majestatem Veslram Christianissimam