473 mdxix, febbraio. 474 Re di romani, e questo avanti la morte di l'Impe-rador, in caso che non fusse electo avanti la soa morte, di elezerlo poi la morie. I quali si scusavano quando si tratava di far il re Catholico, che non era ocorso el caso di la morte, ma si feva Re di romani in vita, però alendeano al re Catholico; sichè il Christianissimo voi spender e spander, si dovesse spender un milion d’oro; sichè non voi perir di non esser per danari. Et ha dato aviso a l’Àrmirajo ito in Germania, redopii la posta, e non atende ad altro ; e dice voi esser Imperador per ben universal de la christiarjità, per poter opugnar contra el Turco con più autorità. Item, scrive è passato uno corier, vien de Ingaltera, partì a dì 6, dia esser Domenega a Roma. Par alcuni gran personazi de li siano sublevati contra el reverendissimo Eboracense legalo. Dii dito, di i. Come ha parlà a monsignor Rubertet zercha li brexarii, qual tandem ha ’uto libertà da monsignor di la Cleta, è contenlà di l’a-cordo e tuor la promission a Milan, qual sia fata al thesorier Garlel. 11 Christianissimo re è andato a solazo, et ha spazà, per stafeta, lutti li oratori ; doman sarà de qui. Scrive, è stato a visitation dii Gran maestro, qual è indisposto per gole, e introno in coloquii zercha far Imperador il Christianissimo re, perché de lì non si parla di altro che di questo; e disse assa’parole, ut in litteris: dii beneficio saria a la Signoria nostra quando el fusse, e non aspira a questo se non per loro, perchè li sarà più presto di spesa grande, ma fa per obstar il re Cha-tolico non sia ; et dice arà sguizari con lui, et Soa Maestà spera molto li vegnirà fata. Et si ’1 re Catholico fusse, non saria un amico di la Signoria, come è 261* il Christianissimo; con altre parole, ut in litteris. Tornai non è restituita ancora poi la morte di l’Im-perador, che dovea esser fata a monsignor di Sati-glion, e il Gran zamberlan andò per far far tal con-signatione. Scrive, si legni secreto a parlar di l’Imperio, perchè le parole dite su le piaze noceno molto etc. Di Spagna, di V Orator nostro, da Saragosa di Bagon, a dì 22 Zener. Come a dì 17 fo finite quelle corte e risolti dar in tre anni al re Calolico, e per le noze e lutto ducati 220 milia, di quali 20 milia si traze per spese dii Gran canzelier e altri, ut in litteris; et il Re spera esser servito de dilla summa da’ merendanti, con farli l’ubligalion senza danno. Et zà è slà servilo di ducati 50 milia per poter andar a Barzelona, et il resto ubligerà che ’1 thesorier di Valenza li scuodi etc., et pagi quelli hanno servito per la rimessa fata in Germania. Scri- ve aver ricevuto Inamarii di nove turchesche; andò per comunicarle al Re, non potè aver audientia. Le comunicoe a monsignor di Clevers, qual dise ha ver auto aviso di Napoli, che..... La Calholica Alteza partirà Luni per Barzelona, poi partirà esso Orator per seguir Soa Maestà, et a dì 17, vedendo non esser zonta la risposta di Pranza zerca l’abocarsi di Clevers e il Gran maestro, il Re ha spazà uno zentilhomo di camera, chiamalo la Trojeta, di nalion francese ma slato assa’ in questa corte, con ordene parli a la madre dii Re e soliciti si fazi questo abocamento, et è conlento inlrar in la liga fata tra il Christianissimo re et quel di Anglia, et voi dar el regno di Navara, come ha inteso, solo color di noze, dar una sorela dii He prefalo a quel re di Navara, che è vedoo. Item, scrive esser zonto de li el Contestabele, come scrisse si aspetava, venuto con gran compagnia, et il ducha de l’Infantado. Item, li napoletani erano venuti de lì per aver li soi stadi, justa la capilulatione fata col Christianissimo re, vedendo star suspesa e non far nulla, è parliti, è andati in Pranza conira il Gran maestro per venir poi con lui a tal abocamento. Item, è zonto, zà 4 zorni, uno araldo di Franza con lelere a questo orator dii Christianissimo, che lo abocamento seguirà per tutto el mese di Fevrer, e sarà a Monpelier ; et cussi è stalo a comunicar tal aviso al Calholico re etc. Da Milan, dii secretarlo Caroldo, di li. Come è uno aviso de lì, che madama Margarita era andata in Germania con assa’ provision per far el nepote, re Catholico, Re di romani. Né altro scrive . da conto. Et essendo pur el Consejo di X dentro, mando-no queste lelere a lezer. Da Udene, di sier Laearo Mocenigo luogo- 262 tenente di la Patria di Frinì, di 15. Come quelli citadini, intesa la morie di l’Imperador, volendo recuperar le loro possession, domandono di elezerdo oratori a la Signoria nostra, e lui li desuase. Ultimate instando volerlo far, nè li ha valso dirle le lelere à aute de Yspruch la Signoria nostra con la risposta fata, sicome per lelere di la Signoria nostra ha auto la copia di quelle; pur a la fine ne hanno electi do oratori, i quali verano de qui. Item, manda una letera li ha scrilo el capitanio di Maran e la risposta fatoli, avisando quelli di Maran e Gradisca fanno danni al solito, et molli insulti. Scrive haver aviso da Cividal esser passà molti fanti, quali vano a Gradisca e Maran per butar artelarie etc., zoè balote di fero. Item, manda una relatione di uno secretano