203 MDXVIir, NOVEMBRE. 204 nè mai è slà fermo, e sarà ben vegni a disarmar questo inverno, eome fu dà licenlia a sier Ilironimo Contarmi e sier Vicenzo Capelo loro predecessori, e lassar il governo a uno di quelli soracomiti etc. Scrive, come in Candia non è ruolini da masenar per far biscoti a suficientia, per il che di do navilii venuti di Cypro in Candia con fermenti, li parse menarne uno lì a Corfù. Farà discaricar in man dii sora masser etc. Avisa, sier Daniel Griego soraco-mito di Candia aver preso una festa di banchi 22 di corsari, et quella mandata a fendi e negati lutti li homeni, el fo sora l’ixola di Candia. Di novo nulla. Aspetasi uno messo mandalo a Constantinopoli, che ritorni. Di Corplm, di sier Bernardo Sommo pro-vedador, di 19 Octubrio. Scrive zerca quelle l'a-briche, el manda li conti. À falò zà una cortina di muro di passa 50; bisogna far l’altra, perù se li provedi di danari. Li resta soluni ducati 02, aspri 30, e li bisogna di spesa ducali 150 al mexe per le fa-briche, et altri ducati 20 per uno protho et uno altro che li è slà necessario. Di danari fo asunà per l’armar, il Baylo non ha, dice, ducali 350; sichè si provedi. E ben sia inverno, farà lavorar le caxe male. Dentro via à fato una fernasa di calzina ; domai) li farà rneter il fecho ; poi ne farà una allra eie. Dii dito, di 23. Zercha se li mandi danari, volendo compir quella fabricha principiata necessarissima ; à posto fecho in la fernasa. È sta gran pioze de li, pur si lavora. Li maistri hanno compito la paga di danari lochorio di qui; sichè si provedi. Dii dito, di 24. hi dila materia, e se li mandi taole e legnami. El signor Ianus è sialo de lì, à laudalo la fabrica, come el dirà. Di sier Alvise di Garzoni baylo, et Consieri sier Marco Barbo et sier Sebastian Pi-xani, di 25. Come el signor Janus è stalo de lì, è torna, dal qual la Signoria nostra intenderà di quelle fabriche. Di Candia, di sier Antonio Loredan duca et sier Marco Dandolo dotor et cavalier, capi-tanio, di 5 Octubrio. Zercha Tesser stato de lì el signor Ianus, qual ritorna e porta il disegno di Cari-dia Irato dii modello hanno faclo. Ha per opinion quello che molti non aveva, che quella terra si fortificherà come Padoa e Treviso, e sarà gran contento di quelli nobeli e feudali. Dal qual signor Ianus la Signoria intenderà quello acade, e dal ela-rissimo domino Marco Orio slato duca de lì, e lo laudano molto, e vien ben instructo. Di Pranza, di VOrator nostro, date a Van- domo a dì primo. Come ricevete do letere, di 13 Oelubrio, con una drizata al Christianissimo re, una a la Serenissima Regina et una a la madre, per le qual si duol di la morte etc. Eri dele quella al Re e a la madre, che fin bora non ha potuto per esser stato in camino; quella di la Raina non ha data, perchè non volerio la sapi nula lino non habbi partorito. Il He ringratiò la Signoria, dicendo e un e l’altro de loro mai mancherà di esser sempre in amicitia con la Signoria nostra perpetua, e cussi li posteri loro. Et Madama usò più longe parole, e volse redir la lelera li scrivea la Signoria a lui Ora-tor, dicendo il Re suo fìol e lei naturalmente amano questo Stado. Poi parlò esso Orator al Re di le ville dii Friul e a la illustrissima Madama, qual disse era stata con l’orator yspano sopra questo, qual li à dito che la Cesarea Maestà a li agenti vegniraiio a Verona etiam li darà comission di questo di ronzarla, dicendo P Imperator è consiglialo poi lenir justa-menle, et è per valuta di ducati 200 milia, qual ha asignati ad alcuni soi capitani. L’Orator disse che etiam con ditto orator parloe che la Cesarea Maestà havea gran torto, prima era poca valuta; poi disse o assai o pocho, non poi tenir dite ville. Hor la cossa è stà rimessa a Paris, dove si tracterà questo insieme con monsignor il Gran inaislro, qual non è ancora zonto lì, ma si aspeta di brieve che ’1 zonzi; il qual Gran maistro è informato, e li promise tradirla con dito orator yspano e con il lesorier Phi-linger. Scrive, il nontio dii Christianissimo, stato a la dieta in Alemagna, è ritornato : riporta in dita dieta è slà risposo a l’Imperador non voler far al presente altro Re di romani, licet di Roma si habi il contrario, come scrisse, ltem, per la venuta di oratori anglesi, il Re voi superar di farli honor di quello il re d’ingallera à fato a li soi, et zà à deputa zentilhomeni et altri andarli contra a recever di loco in loco, e scrito a li principi si redugano a mezo il mexe presente a Paris, dove li vorà Soa Maestà receverli molto onoratamente. Scrive si eie-zi el suo successor etc. Di Anglia, di VOrator nostro, date a Lambì apresso Londra, a dì 25 Octubrio. Come à ricevuto letere, di 13 Avosto et 17, con l’aviso di la conclusion di le Irieve con la Cesarea Maestà. Scrive non li par dir allro, perchè zà assai à fato tal officio, e saria un far come fece Lelio a Cesare etc. Ricevete poi letere di 23 et 28 Sep-tembrio, con avisi dii Turco. Scrive è stà 'amalato zorni 15 etiam il reverendissimo Cardinal, però non li poi comunicar, ma farà. L’orator yspano, do-