71 MCCCCCIV, OTTOBRE. 7*2 vene in chiesia ili San Marco a mossa, vestilo di restagno d’ oro. El oravi il legato dii papa, 1’ oralor dii re di romani, episcopo de Aquis, 1’ oralor yspa-no, domino Laurenlio Suares, e l’orator di Hongaria, domino Petro Perislo, preposito di......et quel di Ferara, el qual ancora non era slato a la Signoria, et vene za .... zorni. Eravi molti e assa’ patricij, et procuratori numero 6, inanellava tre, doi erano a Padoa, videlicet sier Nicolò Trivixan e sier Marco Antonio Morexini, el cavalier, et sier Marin di Garzoni, che per la ettà stava in caxa. Da poi messa colegio si reduse ; et uditeno I’ o-rator ungarico, qual dimandoe la 2.* paga di durati X milia, la Signoria nostra dà al suo re, per esser passato za assa’ il suo termine. E da saper la Signoria dà ducati 31) milia a 1' anno al re di Hongaria, per acordo fato. Item, disse esser preparato andar in Dalmatia eCorvalia, a la restituii»» di danni l’ali per li subditi regij a’ dalmatini, col qual alias fo terminalo, vi andasse sier Sabastian Zustignan, el cavalier, era podestà et capetanio in Cao d’Istria, e stato oralor in Hongaria ; et che al governo di Cao d’Istria restasse il camerlengo è lì ntc. Da mar, si ave, per Intere, non perhò dii provedador nostro di Varmada, muda Corfù. Come, a dì 23 septernbrio, velie 35 lurchesehe, ussite di la Vajusa e Vallona, passò per Corfù via, e si salutono, e p issò di longo; la qual armala va in slreto. El il nostro provedador ili l’armada, sier llironimo Contarini, era, con galie..., a Corfù, dii qual di bora in bora si aspeta suo aviso et letere. Di Franza, di 6 et 15, vidi letere, date a Bles. Come el canzelier di Tirol, orator dii re di romani, a dì ti septernbrio zonse lì a la corte, per firmar l’acordo alias fato a Trento; et il roy li dà ducati 180 milia, per la investitura dii stalo di Mila», et il roy voria passasse etiam inter feeminas; el Maximiano voi ducati 50 milia di più ; et siegue le iiiwe di la fiola dii roy nel fio di l’arehiducha, polla dola di la qual li dà il slato di Mila» ; sì che tal acordo se intese più difusamente per letere publice. Da poi disnar fo conseio di X simplice. Fono do cassieri, per mexi (i l’uno, sier Zacharia Dollìm e sier Francesco Tiepolo. Item, la zonta di danari, jusla il solito. A dì 3. Nulla fo di conto, solum dii zonzer di navilij di fermenti di Sicilia, dii merchado fato con la Signoria per sier Stefano Contarini e i Pixani, sì che veneuo assa’ per tempo, tamen le farine erano care, valeano in fontego lire 9, et a Mostre lire £), soldi IO il staro. È da saper, in quesli zorni, havendo el signor Zuan Sforza di Pexaro, al tempo che ’l fu discazato di Valentino dìi stato, Jolto per moglie una fia di sier Mathio Tiepolo, e mirato nel stato, non l’avendo voluta fin horra sposar, li parenti soi, perchè il padre manchoe, fono dal principe, a pregar volesse scriver una lelera in soa recomandatione, che ’l volesse menarla; e cussi li fo coinpiacesto e scritoli, adeo ditto signor, rebus suis considentibus, li parse risponder esser contento aceptarla per carissima moglie. E cussi dita dona, chiamata madona Zenevre Tiepolo, in questa matina, acompagnata da’ soi parenti, fo a la Signoria, a ringraciarla, in colegio; et cussi a la fin dii mexe verso Pexaro anderà. A dì 4 optubrio, fo San Francesco. L’oralor 2!) ungarico fo a la Signoria, solicitando la soa expedi-tione, di danari dia aver il re. Di Franza, vidi letere, di 23 et 24, da Bles. Come a dì 22 il roy mandò per sier Francesco Morexini, dolor, cavalier, orator nostro, che fusse a tal cerimonie; et cussi juroe di manlenir l’acordo et capitoli, pace et liga fata col serenissimo re di romani ; et cussi il canzelier di Tirol, oralor cesareo, juroe, in anima regis, di observar. Eravi etiam l’o-rator di I’ arehiducha di Borgogna, e non altri. E il roy promesse dar la fia al fio di dillo arehiducha, e per dotla darli il stato di Milan, dii qual il re di romani lo investisse; et li dà a esso re di romani ducati 120 milia, e promete, Ira’li altri capitoli, a ogni richiesta soa darli 400 hómeni d’arme e 4000 pedoni, credo a tuor la corona. Item, dito re di romani, promele, nel tempo di le trieve, non ajutar li reali di Spagna, si guerra Ira Ihor venisse. Item, che il roy manda novo legato a la Signoria nostra, videlicet domino Zuan Casellari, homo grecho, tutto dii Cardinal Roan, eli’ è legato istis temporibus in Franza ; et alia, ut in litteris publicis. Queste tal nove dete da considerar a li padri, ergo etc. Da poi disnar fo gran consejo; e il principe, per servar la soa promissione, si cavò la bareta, e jurò sul mossali presente li capi dii consejo ili X, di observar la soa promissione. A dì 5. L’orator yspano fo a la Signoria, et parlò di tal acordo; stole assai in colegio, nescio quid Ira tasse. Da poi disnar fo conscio di X, con zonla di colegio. E da saper, hessendo stà incanta dii mexe di septernbrio, per sier Alvixe di Prioli e sier Lorenzo Zustignan, gove'rnadori di Pintrade, il dazio dii vili, el qual l’ave sier Carlo Valier, e compagni, eli’ è eu-gnadò dii Zustignan, condutor sier Olavian Valier,