157 MDXVHI, OTTOBRE. 158 capitoli ; ma perchè non erano ancora transcripti, disseno monstrarli una altra fiata. Da mar, le letere venute eri sera lete in Consejo di X, questo è il sumario : Di Capro, di sier Alvise d’Armer locote-nente e sier Bortolamio Coniarmi orafor, prò-veditor dii regno, e Consieri, date a Nicosia a dì 6 Avosto. Scriveno come aparseno a li superior zorni, in vista di quella isola, vele turchesche 27, quale passono a l’isola di Lango vicino a Rodi ; e dubitando loro, feno bone provisione a l’isola ; ta-men non aparseno. Quella camera de lì è molto streta. 11 castello di Zerines non ben fortificato; poi gente inutile et paesane, li tre quarti femene, e nudo di artellarie et vituarie. Scriveno, in execution dì le letere dii Consejo di X hanno mandato sier Alvise Beneto camerlengo a veder li livelli e terreni alienati ; et andati do mia fuora, ha trovati 500 mozati esser sta alienali con danno di la Signoria nostra, e contra quello feno sier Cosma Pasqualigo e sier Lorenzo Coniarmi ; sichè da poi è sta dà via assa’ terreni: di qui vien la Signoria non ha intrada. Dito Camerlengo tornerà fuora questo Decembrio, et exe-quirà li mandati. Item, hanno letere d’Albir, di 4. Come ha compito dar li cinque tributi, et quelli vo-leno etiam per il sesto di questo anno in contadi, e non in biave, dicendo Dio perdoni a chi è stà causa 83* non fusse pagato in biave; saria stà con gran utele nostro, et ne era assa’ biave. Dii Soffi nulla inlen-deno ; pur Perì bassà è con exercito lì a Albir. A dì 3 di questo zonse uno orator dii Signor turco lì in Cypro con uno mandato dii Signor, qual manda incluso la tradulion di quello. Comanda li sia dà per il sesto tributo in ducati venitiani, justa la forma di capitoli ; et manda per questo li il suo schiavo. La qual letera è data a dì 3 di la luna di Rabi 923. Scrive, lui sier Bortolomio Contarmi provedilor vo-ria licentia di repatriar. Di sier Bortolamio Contarmi orator, provedi tor generai dii regno di Cipri, date a Nicosia a dì 13 Avosto. Scrive aver ricevuto la licentia di repatriar, tamen conditionata, non hes-sendo bisogno suo de lì ; unde ha deliberato andar prima a veder Famagosla e Zerines; voi far la mon-stra di le fantarje nove e vechie; fato intender al go-vernador di slratioli sia in bordine, voi vederli tulli, perchè ha inteso è molli vestili di slratioli che, con ef-fecto,non è slratioli. Scrivedi tereni e livelli alienadi, con gran danno di la inlrada di quella camera. Item, di parchi. Et come de lì, de sali non vi sono da mo-zeli 18 milia, e la salina non è agiazata. Formenti di vechii moza 50 milia, di qual zà 25 milia si manderà tra formenti e biscoti in Cypro, justa le letere scri-loli per la Signoria nostra, et 10 milia al Signor turco ; resterà pochi. Il magnifico Locotenenle è amalato, sta in caxa. Il consier sier Sebastian Badoer amalato di solite gote; il Camerlengo, sier Francesco da Molin, amalato ; vede quelle cosse de lì in mali termini di governo. Poi, volendo continuar le fabbriche, non vi è cari, perchè in tre lochi di l’ixola non usano cari, zoè Baffo et. . . Etiam molti hanno disfato li cari, per non esser ubligali a vegnir a la fabrica di Famagosta. Item, hanno chiama il Consejo e proposto far 40 cari, quali siano deputati a la fabrica e non adoperali in altro, et loro darauo lì bufali ; ma bisogna, a farli far, di spesa ducati 700 ; la camera è povera eie. Da novo nulla, ut in lit-teris. Disier Alvise d’ArnierlocotenenteeConsieri, data a Nicosia a dì 24 Avosto. Come hanno ricevuto letere di la Signoria nostra. Prima non de-bano dar recato a’ corsari, cussi exequirano; ma, scriveno, non potrano mai dar cornbiato a’ rodiani, perchè convicinano ben et li danno molli avisi. E avisano esser zonte de lì do nostre galie soli], sora-comiti sier Nadal Marzello et sier Mathio Zen can-diolo. Di Soria nulla hanno ; le cosse sono pacifiche; 84 et aspetano il ritorno di molli navilii, quali dubitano venir per le [uste di turchi sono in quelli mari e altri corsari. Mandano letere dii Gran maestro di Rodi, et uno capitolo di letere di Hironimo Jova consolo nostro in Damiata. Et nota. In dite letere di Cypro, è uno aviso di la morte di uno cyprioto de lì, nominalo.. . , qual ha lassato parte dii suo ad pias causas, il residuo a la Signoria nostra ; unde hanno venduto li beni e Irato zercha ducati 300 per la parte aspectante a la Signoria nostra eie. Di Rodi, dii reverendissimo Gran maistro fra’ Fabricio dii Cateto, data in Rodi a dì 16 Avosto, ricevuta a dì 24 a Nicosia. Avisa come l’armata turchesca fo lì; è partita di quelle circostantie. E per una fusla mandata dal capitanio suo, è a la guarda, è avisati esser zonla a Syo, andarà a trovar lo restante di soa conserva. Il Turco è a Con-slantinopoli ; fa far diligenlia a le cose maritime. Si ragiona el Bassà, a le frontiere di lo Eufrate lasato con lo exercilo, dia vegnir a Constanljnopoli, perché dii Sophì non fano conto alcuno. Et ricomanda uno suo nonlio lì in Cypro, Alfonxo Doria. Di Damiata, di Hironimo Jova consolo, di 18 Avosto, drisata a li reofori di Cypro. Come